Welby non poteva compiere le normali funzioni che l'organismo esige se non grazie a tutti quei congegni. ne aveva per mangiare, bere, respirare, "andare in bagno" (<-scusate, non trovo un termine adatto, spero che mi abbiate capita!) e chi più ne ha più ne metta... quando ha espresso il desiderio di morire era in grado di intendere e volere, era consapevole di tutto, sopratutto del fatto che la sua non era più una vita! pensateci un attimo: avete un parente ricoverato in ospedale nelle stesse condizioni di Welby, egli dichiara di voler morire, di voler porre fine a tale sofferenza. voi che fareste? sareste d'accordo con lui nel dire che la sua non è più una vita ed esaudire il suo desiderio, sapendo di soffrire non avendolo più tra voi?oppure lasciarlo in vita per non voler soffrire voi,per vostro EGOISMO, ma garantendogli una maggior sofferenza di quella che potrebbe essere la vostra dopo la sua morte? e se vi trovaste nella situazione di Welby?
2006-12-22
12:00:26
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Anonymous
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Attualità