Che fareste se...(per favore, risposte serie e motivate!)?

Question

Welby non poteva compiere le normali funzioni che l'organismo esige se non grazie a tutti quei congegni. ne aveva per mangiare, bere, respirare, "andare in bagno" (<-scusate, non trovo un termine adatto, spero che mi abbiate capita!) e chi più ne ha più ne metta... quando ha espresso il desiderio di morire era in grado di intendere e volere, era consapevole di tutto, sopratutto del fatto che la sua non era più una vita! pensateci un attimo: avete un parente ricoverato in ospedale nelle stesse condizioni di Welby, egli dichiara di voler morire, di voler porre fine a tale sofferenza. voi che fareste? sareste d'accordo con lui nel dire che la sua non è più una vita ed esaudire il suo desiderio, sapendo di soffrire non avendolo più tra voi?oppure lasciarlo in vita per non voler soffrire voi,per vostro EGOISMO, ma garantendogli una maggior sofferenza di quella che potrebbe essere la vostra dopo la sua morte? e se vi trovaste nella situazione di Welby?

ps. premetto che sono atea e di conseguenza non credo nemmeno ai miracoli e aggiungo che per Welby non c'era più speranza di guarigione, la scienza ha dimostrato certi casi, era inutile continuare a pensare "guarirà, il miracolo può accadere" se è scientificamente provata "l'impossibilità" di guarigione!

X ALLAN S: TI SEI APPENA MERITATO UNA SEGNALAZIONE... VERGOGNATI...EVIDENTEMENTE SEI TROPPO BAMBINO PER COMPRENDERE CERTI DISCORSI...

Answer 1

E' una risposta difficile da dare, la religione c'insegna che bisogna soffrire nella vita. Lui non aveva accesso a niente, nn poteva più nemmeno guardare dalla finestra. Aveva solo fiumi di pensieri... e sentiva dolore e il suo spirito e il morale erano ridotti a pezzi! So' cosa significa avere una persona cara sia di qui che di qua. Purtroppo ora nn c'è più, ma ha avuto la fortuna di andarsene da sola, senza ausilio.
Anche io se nn avvessi più nulla da perdere chiederei di andarmen così, ma poi penso che verrei meno alla mia condizione di essere umano, ma quella che vivo nn è vita da essere umano... non saprei rispondere a queta domanda......

Answer 2

Giusto ! se mi trovase nella situazione di Welby volgio decidere io, in completo uso delle mie facoltà mentali.
peggio ancora, io sono ateo ! per tanto non capisco perche le idee dei credenti in dio mi dovrebbero trarre delle soferenze indicibili, la santa inquisizione è finita !

Answer 3

Mi metto al posto di Welby e chiedo di morire. Se lo chiedo è perchè vorrei esaudirlo.

Answer 4

credo da ex ammalato che se una persona che e in grado di indendere e volere possa decidere della sua vita ,e in nessun caso lo stato la burocrazia deve permettersi di discutere di un a cosa che non gliriquarda ,visto che fanno i tagli alle sperimentazioni come possono permettere di qiudicare la volonta di un persona ripeto PERSONA

Answer 5

Io devo confessarvi che resto stupito di fronte alle reazioni di certa parte del mondo cattolico.

Sono credente, certamente non un buon cristiano perché poco praticante, ma non comprendo per nulla tutte le rampogne che sento su questo caso come su aborto, divorzio o altro.

Il bene o il male non possono e non devono essere scelte obbligate, devono essere scelte.

Io non so se messo nella situazione di Welby, mi sarei comportato come lui o diversamente, credo che in situazioni così ci si debba trovare per poter dire come si agirà, ma di sicuro la decisione che dovessi prendere sarebbe mia, nel bene come nel male e la chiesa dovrebbe comprendere che esercitare pressioni in un senso o in un altro è sbagliato perché è contrario all'esercizio del libero arbitrio.

Lo stato dovrebbe altresì comprendere che i diritti del malato sono di gran lunga prevalenti rispetto ai doveri del medico.

Io non credo che mi toglierei la vita, in una situazione del genere, ma perché dovrei impedire ad un altro di farlo? Imporre la mia fede e le mie ragioni? Gesù ci ha chiesto di diffondere il suo pensiero, non di imporlo.. il suo era un atto di amore, non di imperio... e poi dove starebbe il merito, in una scelta obbligata?

Answer 6

personalmente al suo posto (facendo corna) preferirei morire....non riuscirei a stare in quelle condizioni e pensare di essere di peso a qualcuno....scusami ma non è cattiveria....e solo che per il caratterere che ho non mi piace essere di peso a qualcuno. Se invece fosse un mio parente ad essere ricoverato (sempre facendo corna) non avrei problemi a stargli vicino, se poi decidesse di porre fine alle sue sofferenze, in questo caso non saprei cosa risponderti... da un lato vorrei accontentare il suo desiderio perchè capirei in che stato si trova, ma dall'altro non glielo lascerei fare in quanto mi verrebbe a mancare il suo affetto, la sua presenza e altro....che casino che è la vita!

Answer 7

io vorrei morire...senza ombra di dubbio, anzi no, mai essere certi su queste cose, però penso che non afebbe senso vivere dopo 10 anni che si sta così (io 20 non li aspettavo) e avrei odiato chiunque non avesse permesso la mia morte, però avrei goduto delle piccole gioie quotidiane... un sorriso di chi ami, un gesto affettuoso..

Answer 8

Liberarlo dalla sua tortura sarebbe, è, la cosa giusta. Infatti sua moglie ha compiuto un atto di egoismo secondo me, contravvenendo all'accordo che avevano preso,
Però dev'essere veramente dura decidere. Certo mai come essere inchiodati ad una vita infernale però.

Answer 9

contrario

Answer 10

la sua vita naturale sarebbe finita senza le varie macchine...e non dicano che non si tratta di accanimento terapeutico!io vorrei morire e rispetterei le scelte altrui