Ieri ho letto un'intervista ad una certa scrittice francese che sostiene di leggere 130 libri all'anno. Più o meno simile era il mio prof di filosofia delle superiori e in effetti moltissima parte di quella categoria che si definisce intellettuale lo è.
Ma io mi chiedo, non è follia sacrificare la propria esistenza a questo? E poi non capisco il loro tono snob, come se la loro fosse la più nobile delle scelte.
Secondo me è molto meglio costruirsi una vita, con il lavoro, gli affetti e le varie circostanze di ogni giorno piuttosto che vivere solo attraverso i romanzi le vite immaginarie di altri.
E io comunque leggo una trentina di libri all'anno, non che disdegni la cultura ma questa è follia.
Cosa ne pensate?
Ciao.
2007-02-19
20:22:04
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inviata da
Anonymous
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Scienze sociali - Altro