è possibile rieducare i non-razionalisti a diventae tali (ovvero atei razionalisti e positivisti) oppure dopo i 20anni non c'è più nulla da fare?
E nel secondo caso quale soluzione si può adottare?
Una periodo sabbatico di rieducazione in apposite strutture in cui unire lavoro e studio magari in luoghi appartati, potrebbe dare gli stessi risultati pedagogici che diedero simili esperimenti operati dai sovietici con i controrivoluzionari?
Penso al Dostojevsky che, partito razionalista ma rimasto 5 anni a lavorare in siberia con solo una Bibbia da leggere tornò cristianizzato, mi chiedo se non si possa far l'inverso?
grazie
2007-01-19
03:55:21
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inviata da
Anonymous
in
Religione e spiritualità