Noto che in tutte le religioni, prendiamo appunto la religione cristiana, si tende a proibire istinti e "emozioni" (se così si possono definire), prendiamo i vizi capitali, quelle stesse cose fanno parte della nostra natura, quindi, non sarebbe meglio che, più di parlare alla gente di proibizioni, parlare di equilibrio in quelle stesse sensazioni, non si reagisce in modo opposto alle proibizioni facendole così diventare delle vere e propie ossessioni?
Se ad una persona gli si proibisce di fare, per quanto quello stesso individuo possa accettare questo tipo di imposizione, non si crea nel pensiero una costante all'attenzione del non fare diventando così una vera e propia mania cerebrale ottenendo quindi un desiderio costante e una successiva negazione a quella stessa imposizione e quindi reagendo con una sorta di rivendicazione, diventando poi una mania nell'atto proibito?
2006-09-21
22:24:38
·
8 risposte
·
inviata da
Anonymous
in
Psicologia