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Noto che in tutte le religioni, prendiamo appunto la religione cristiana, si tende a proibire istinti e "emozioni" (se così si possono definire), prendiamo i vizi capitali, quelle stesse cose fanno parte della nostra natura, quindi, non sarebbe meglio che, più di parlare alla gente di proibizioni, parlare di equilibrio in quelle stesse sensazioni, non si reagisce in modo opposto alle proibizioni facendole così diventare delle vere e propie ossessioni?
Se ad una persona gli si proibisce di fare, per quanto quello stesso individuo possa accettare questo tipo di imposizione, non si crea nel pensiero una costante all'attenzione del non fare diventando così una vera e propia mania cerebrale ottenendo quindi un desiderio costante e una successiva negazione a quella stessa imposizione e quindi reagendo con una sorta di rivendicazione, diventando poi una mania nell'atto proibito?

2006-09-21 22:24:38 · 8 risposte · inviata da Anonymous in Scienze sociali Psicologia

8 risposte

complimenti anto..un pensiero offensivo e immaturo, per di più citando una fonte che non ha nulla a che fare con il discorso e ancor meno con quello che affermi.

rispondendo:
ci sono altre religioni che professano quanto sostieni, forse il tuo ragionamento ti porta più a queste che non alla religione monoteista classica (cristiana ebraica o islamica che sia).
è un bene interrogarsi in questi termini.
personalmente ritengo che ogni religione sia basata su buoni argomenti morali e spirituali, e che stia all'individuo decidere se credere in Dio o piuttosto prendere quanto di buono ci sia nelle religioni e costruirsi una moralità e coscienza a proprio modo, con buonsenso, cultura e bontà d'animo.
i criteri per far questo sono insiti in ogni confessione religiosa che non sia estrema e totalitaria.

il discorso della proibizione che spinge all'atto proibito è quello della mela di adamo ed eva... è una parabola dove si vuole spiegare che ciò che è proibito, lo è per un buon motivo, e che il motivo sta nelle conseguenze spiacevoli riservate a chi trasgredisce.
sta tutto nei termini in cui si trasmette la prima lezione che si da ai bambini..."non toccare il fuoco", oppure "non toccare il fuoco perchè brucia", oppure ancora "non toccare il fuoco perchè sennò te le suono" o, e questa è quella che preferisco personalmente "se credi, tocca pure il fuoco, ma ti avverto..ti brucerai..e se così avviene non dovrai venire a piangere perchè ti avevo avvertito"

ci viene spiegato da piccoli che è vietato attraversare col rosso... crescendo capiamo che è perchè altrimenti potremmo essere investiti...crescendo ancora impariamo a scegliere i tempi giusti per trasgredire al divieto in condizioni di sicurezza e a non prendercela con altri se per caso abbiamo sbagliato a valutare e veniamo investiti... per tornare al primo esempio..impariamo a maneggiare il fuoco.

credo che spiritualmente dovremmo fare lo stesso... accettare da principio imposizioni e consuetudini della religione...crescendo studiare il perchè e percome queste siano nate... crescendo (non di età ma spiritualmente) imparare a mettere in discussione questi divieti e giudicare per noi stessi se siano validi o no e, nel caso, mantenerli.

2006-09-21 22:56:46 · answer #1 · answered by Alessandro 5 · 1 0

Ti dico solo questo: Marx diceva che la religione è l'oppio dei popoli, Lenin in tutta risposta diceva che vietare una cosa è il modo migliore per far sì che il popolo la voglia fare!? Credo avessero ragione tutti e due!?

2006-09-22 09:03:45 · answer #2 · answered by vichy 5 · 1 0

sono d accordo con quel che dici, dovrebbe esserci invece di regole precetti e comandamenti, dei modi per sviluppare una auto consapevolezza

2006-09-22 07:19:56 · answer #3 · answered by MORPHEUS ® 5 · 1 0

ho appena risposto alla tua domanda sull'accanimento...e ho giusto accennato al fatto che è la Chiesa stessa a volte con le sue rigidezze e le sue imposizioni a creare la trasgressione e l'ossessione verso le cose che essa proibisce (sesso, ecc.).
diciamo che questa tua domanda non presuppone risposta, si risponde già da sola....è tutto vero ciò che dici!ma purtroppo in Italia è così..la Chiesa è rimasta indietro rispetto alla società che si è evoluta, e ficca il naso davvero dappertutto..prendiamo l'esempio del referendum dell'anno scorso sulla fecondazione assistita...in Italia xkè non è stato approvato e la maggiorparte delle persone non ha votato o ha votato no?
secondo me x ciò che aveva detto la Chiesa, che come al solito si è schierata contro la ricerca, imponendo i suoi dogmi..
peccato che la mente di molte persone nel nostro stato sia plagiata da questa chiusura religiosa..
la società e i giovani che trasgrediscono e sono ossessionati dal sesso secondo me sentono il divario tra ciò che "insegna" loro la tv e ciò che "insegna" loro la religione, perciò si ostinano a cercare quello che la religione proibisce o cmq sconsiglia..
complimenti x le domande!baci

2006-09-22 05:39:11 · answer #4 · answered by Marta512 2 · 1 0

ovviamente si.... proibire accentua il desiderio che abbiamo di una determinata cosa... credo sia un fatto naturale: è nella nostra natura cercare di superare gli ostacoli e vedere oltre..
è come dire ad un bambino qui in questo mobile ci sono le caramelle,sono buonissime, però non devi toccarle.. nasce nel bambino la voglia di provare la bontà di quelle caramelle incurante del divieto ....
la religione è sempre stata, per sua impostazione(e nn mi riferisco all'esistenza o no di Dio ) un mezzo per tenere a freno le masse, basta vedere l'importanza ke in passato re e regine gli hanno dato.. ma è ancora tutt'ora qualcosa fondato sia sulla verità ke sulla menzogna.. quindi cm qualsiasi altra cosa anke la religione si deve guardare con okkio critico

2006-09-22 05:34:09 · answer #5 · answered by sirenettasoul 2 · 1 0

Purtroppo parlare di equilibrio è diverso da persona a persona. Cioè ciò che è equilibrato per te non lo è per me. La religione poi non è uno psicoterapeuta ad personam quindi è giusto creare una regola che andrebbe rispettata nella genericità,cioè da tutti. Alle persone interessa sapere cosa bisogna fare e cosa non, e si confondono in cosa potrebbe fare e non.
Non sò se mi sono spiegata, forse lo capisci ugualmente.

2006-09-22 05:44:24 · answer #6 · answered by paolapoggi50 6 · 0 1

Se vi sono persone che si abbandonano ai vizi soltanto perchè qualcuno ha giustamente detto che sono un errore a me pare che sia affar suo. Ciascuno di noi sceglie sempre e in piena libertà se essere iroso o goloso o superbo e via discorrendo.
Con la stessa volontà può scegliere di essere mansueto,umile, sobrio, eccetera.
Nelle discipline spirituali, e non solo in quella cristiana, ci sono dappertutto dei paletti entro i quali dirigere la propria vita e ognuno è libero di stare all'interno di quel tracciato o uscirne.
Le emozioni comunque non c'entrano e non sono proibite da nessuno e come sarebbe possibile farlo? Esse sono una conseguenza naturale derivante dai comportamenti adottati e possono anche essere assolutamente positive e piacevoli derivanti da un comportamento virtuoso.

2006-09-22 05:42:11 · answer #7 · answered by marte 6 · 0 1

se vai in giro con quei finti problemi in testa, mi sa che tu d'equilibro ne abbia poco.

2006-09-22 05:34:17 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 2

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