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A volte mi capita di incontrare persone che soffrono per motivazioni che non riesco a comprendere o accettare, perché sono estranee al mio modo di essere.
In realtà ogni dolore dovrebbe avere la stessa dignità, indipendentemente dalle cause che lo provocano: una persona che si trova in difficoltà ha più bisogno di ascolto e comprensione che di giudizi e buoni consigli.
Che ne pensate? Riuscite ad essere comprensivi e tolleranti con chi ha problemi tanto diversi dai vostri? O, come me, avete delle difficoltà?

2006-09-21 21:30:10 · 6 risposte · inviata da Daria B 4 in Scienze sociali Sociologia

6 risposte

E' assai difficile essere comprensivi con dolori che noi consideriamo superficiali, ad esempio, però il dolore è sempre quello e provoca sempre quel determinato stato d'animo.
E va sempre rispettato.
La tentazione di fare una graduatoria comunque viene a tutti, ma bisognerebbe frenare il giudizio perchè l'animo di un altro e la sua sensibilità non possono mai essere giudicate anche se occorre dire che la persona che sembra soffrire indicibilmente perchè non è riuscita ad andare in vacanza quando al mondo c'è gente che non ha da mangiare, può essere decisamente irritante.
Così però vanno le cose e almeno sforzarsi di capire sarebbe indice di saggezza e di buona educazione.

2006-09-21 21:49:51 · answer #1 · answered by marte 6 · 1 0

Sarei ipocrita a dire che non ho difficoltà a volte nel comprendere una persona che soffre. La realtà è che purtroppo non tutti passiamo le stesse cose nella vita per cui penso che ogniuno di noi comprende un tipo di sofferenza che abbiamo già vissuto; un lutto, la fine di un matrimonio, il mancato rispetto, situazioni economiche difficili...
credo che l'unico modo per riuscire a comprendere la sofferenza del prossimo sia di soffermarsi ad ascoltare, veramente, e poi immedesimarsi in quella persona e cercare di immagine cosa prova.

2006-09-22 08:22:45 · answer #2 · answered by fpl 2 · 1 0

sONO D'ACCORDO, NESSUN GIUDIZIO, SOLO AMORE E COMPRENSIONE E RISPETTO.......E X QUANTO RIGUARDA SE STESSI SAREBBE MEGLIO ASCOLTARE TUTTE LE SFACCETTATURE DEL NOSTRO ESSERE... ; )

2006-09-22 04:44:52 · answer #3 · answered by Fede 2 · 1 0

in linea generale credo che tu aabbia ragione. l'esperienza mi ha però insegnato che ci sono dei limiti. una persona nella mia famiglia acquisita, attraverso la sua sofferenza vera o presunta, ha fatto in modo che la vita di intere famiglie fossero influenzate da lei. Somatizzando ogni cosa riusciva a centrare l'attenzione di tutti solo su di lei. in questo modo, durante gli anni è riuscita ad alterare i rapporti familiari in maniera irreversibile. divorzi e separazioni dei figli, ecc. credo oggi che anche se tutto questo era comunque frutto di una malattia, avremmo dovuto in un modo o nell'altro arginare il fenomeno e non lasciarci così tanto coinvolgere a nostro danno.

2006-09-22 04:43:51 · answer #4 · answered by pubfunzi 4 · 1 0

Sì. La vita insegna anche questo. Se a volte uno non capisce il motivo del perchè uno soffre, bisognerebbe almeno avere rispetto per il dolore stesso.

2006-09-22 04:36:14 · answer #5 · answered by paolapoggi50 6 · 1 0

A volte anche io ho delle difficoltà, ma tutto sommato, senza falsa modestia, mi ritengo una persona tollerante e aperta al dialogo.
Penso che ci siano moltissime persone al mondo che soffrono e combattono contro i propri demoni. Che alla fine perdano e si lascino andare non toglie onore alcuno alla loro lotta.
Cerco sempre di ascoltare e aiutare chi mi chiede aiuto, anche se ammetto che a volte mi riesce difficile. Ma sono d'accordo che chi soffre ha più bisogno di ascolto che di consigli. Anche perchè credo che per dare un consiglio bisogna esserci passati da quella situazione, quindi, a meno che non siano casi particolari, me ne astengo spesso.
Ottima domanda, ti ringrazio per averla posta.
Bacio

2006-09-22 04:35:58 · answer #6 · answered by pinefertari85 3 · 1 0

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