Siracusa, quindicenne ucciso a coltellate
SIRACUSA - Un ragazzo che avrebbe compiuto 15 anni tra pochi giorni è morto ieri sera a Siracusa. La vittima è Roberto Gallaro. A ucciderlo, con due coltellate che l'hanno colpito in pieno petto, sarebbe stato, secondo gli investigatori, Antonio Attardo, 49 anni, che è stato bloccato ed arrestato dagli agenti della squadra mobile.
"Non ricordo di avere accoltellato il ragazzo", avrebbe detto negli uffici della Questura agli investigatori e al sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Siracusa Giancarlo Longo, alla presenza del suo legale l'avvocato Franco Greco. Il fatto si è verificato ieri sera, intorno alle 19, sull'autobus urbano della linea 4 che collega il centro storico di Ortigia alla zona periferica di Mazzarona.
Mentre il bus era giunto in prossimità del viale Tunisi, nella parte alta della città, ad un tratto sarebbe scoppiato un alterco tra l'uomo e un gruppetto di ragazzi, tra i quali la vittima. I giovani secondo il racconto di Antonio Attardo, lo avrebbero in qualche modo deriso causando la sua reazione. Ma alla richiesta di chiarimenti uno dei ragazzi avrebbe risposto colpendolo con un pugno al volto.
E' stato in questo frangente, secondo la ricostruzione degli investigatori, che Antonio Attardo avrebbe estratto il coltello colpendo per due volte il giovane. Intanto il conducente dell'autobus aveva fermato la corsa del mezzo e chiesto l'intervento della polizia. Proprio in quel momento transitava nei pressi una "volante" che ha subito bloccato l'uomo mentre un autoambulanza del 118 ha trasportato al pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" il ragazzo ferito che però è morto prima di arrivarvi.
Agli investigatori Attardo, che ha un altro procedimento pendente per una vicenda di maltrattamenti in famiglia, ha riferito che avrebbe estratto il coltello solo quando si trovava a terra e si sentiva ormai sopraffatto. Non avrebbe insomma colpito intenzionalmente il ragazzo.
Ma contro questa ricostruzione dell'uomo finito in manette ci sono le decine di testimonianze dei passeggeri del bus sotto gli occhi dei quali si è svolto l'alterco poi sfociato nel sangue che hanno invece parlato di due diversi episodi svoltisi a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro.
Nel primo caso l'uomo brandendo il coltello avrebbe minacciato il gruppo di giovani che avevano replicato alla sua intimazione di non gridare e di utilizzare un linguaggio più consono alla presenza di donne e bambini, nel secondo avrebbe colpito con almeno due fendenti in pieno petto il quindicenne che avrebbe avuto anche la forza di scendere dall'autobus del quale intanto l'autista aveva fermato la marcia, per accasciarsi però subito dopo sul selciato.
E nella stessa occasione anche un altro dei ragazzi, amico della vittima, avrebbe rischiato di essere colpito: il giubbotto che indossava presenta infatti un taglio.
2007-03-08
09:16:41
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Pincofogna
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Attualità