Domanda secca. Se la necessità lo richiedesse, non importa quale nemico, se arabi, francesi, sloveni o extraterrestri, se uno Stato estero, o un'organizzazione secessionista armate interna, o entrambe le cose (più probabile), rompessero l'unità d'Italia e ne minacciassero l'esistenza, prendereste le armi per difendere la Patria, o cerchereste per l'ennesima volta di "capire" le ragioni degli avversari, di sedervi attorno ad un tavolo (mentre loro conquistano e tiranneggiano intanto), sperando che qualche concessione territoriale li plachi? Fino a che punto può spingersi l'ignavia attuale degli italiani?
Vorrei ancora precisare che, non importa chi sia il nemico, so che molti finti pacifisti in realtà sarebbero molto contenti di prendere le armi contro nazioni ritenute "antipatiche", ma a me non frega proprio nulla delle simpatie o antipatie personali. La mia domanda è chiara, sia che il nemico fosse Cuba che gli Stati Uniti o i marziani.
2007-03-22
02:46:16
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inviata da
Gabriele B
3
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Politica e governo - Altro