Chi ha a cuore le istituzioni probabilmente si augurava che Romano Prodi trovasse motivazioni convincenti, o almeno decenti, nella difesa del suo comportamento per l'affaire Telecom Italia. Non è mai un bel vedere quello d'un Presidente del Consiglio che, messo di fronte a sue precise responsabilità negli sviluppi d'una vicenda dai contorni torbidi, sceglie la strada della negazione pura e semplice: senza la minima prova a conforto. Nel discolparsi, Prodi ha sfiorato l'umorismo. Ad es.con la frase"sono stato accusato perfino di mentire e di sottrarmi al confronto con il Parlamento".Perfino?Ma proprio sulla sua menzogna s'inpernia lo scandalo.Prodi poteva ammetterlo, con franchezza e spiegare il progetto di Palazzo Chigi.Avrebbe avuto qualche buon argomento:l'interesse nazionale, le telecomunicazioni eccDice invece che Tronchetti non gli aveva fatto cenno dei suoi propositi e, dopo la secca smentita di quest'ultimo, insiste.Pur senza dargli esplicitamente del bugiardo.Chi dei due mente?
2006-10-05
20:47:13
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inviata da
Wonderfod
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Politica e governo - Altro