Due grandi del passato sul Lib. Arbitrio:
"È certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che fa." A. Schopenhauer
"In fine, è grande stoltezza confessare che il nostro corpo è soggetto alle cose che non sono in facoltà nostra, e contuttociò negare che l'animo, il quale dipende dal corpo quasi in tutto, soggiaccia necessariamente a cosa alcuna fuori che a noi medesimi. E conchiudeva, che l'uomo tutto intero, e sempre, e irrepugnabilmente, è in potestà della fortuna. " Leopardi, "detti mem. di Filippo Ottonieri"
a cio' si aggiunga la concezione della moderna neuro-biologìa che ovviamente nega qualuque libertà e indipendenza cognitiva: non si sceglie di essere: si è e basta.
Alla luce di queste semplici verità (che le grandi menti del passato avevan comunque intuito e che oggi sono alla portata di chiunque abbia un minimo di cultura scientifica) in che senso si può dire che viene meno anche l'ultima ancora che poteva giustificare la religione?
2007-01-24
12:45:27
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inviata da
Anonymous
in
Religione e spiritualità