Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra idee graziosamente precisate, rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile “tutto intiero”. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile…”
Così scriveva Grotowski, qualche anno prima della morte.
Quanti di voi hanno avuto la fortuna di approfondire i suoi lavori? Cosa ne pensate? E cosa pensate di questa sua visione del teatro?
Avete mai sperimentato, come attori o come spettatori (partecipanti al “sacro rito”) questo essere in comune di cui lui parla, questo incontro?
2007-03-07
21:32:04
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1 risposte
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inviata da
Specchio800
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