Ho lavorato come commessa per ben quattro anni : se i miei insegnanti avessero immaginato!
Lo scopo era cercare di non essere oggetto del crescente pregiudizio secondo cui “gli italiani sono tutti mammoni” ed essere indipendente nel più breve tempo possibile perché, si sa, una stanza tutta per se è essenziale almeno una volta nella vita.
Lavorare mi è servito per terminare i miei idealistici studi universitari: arti e scienze dello spettacolo.
Ma laurea, ai nostri giorni, non sempre significa impiego.
Lo sanno bene quanti, alle prese con il difficile mondo burocratico delle università, delle stanze in affitto e delle bollette da pagare ogni bimestre, cadono dalla dorata nuvoletta di sogni intitolata “da grande vorrei tanto essere”, per adeguarsi ad una vita fatta di compromessi e sogni disattesi.
Ho visto
attori servire la pizza e poeti seduti dietro la cassa di un supermarket.
Ma fare la commessa in un negozio di abbigliamento femminile può risultare un compito molto più arduo di quanto possa sembrare: le bizzarre e stravaganti richieste delle madames clienti mi hanno spesso lasciata perplessa.
"Avete pantaloni a mezzo sedere?" "Un colore più neutrale?" "Avete un maglione a scorza d'albero?".
Così, alle prese con le clienti incontentabili dell’affollato negozio del centro di Roma, ho accolto e cercato di accontentare, i desideri delle esigenti madames senza peraltro tralasciare di appuntare su un taccuino ben nascosto dagli occhi indiscreti, tutte le espressioni che tanto mi hanno fatto sorridere e imbarazzare.
Così è nato un libro:
un po' per divertimento, un po' per riflettere sul complicato mondo delle scelte: ma la gente ha ancora desideri, gusti personali o tutto è solo il frutto di uno spietato e calcolato condizionamento?
Uno stupidario della moda, un dizionario degli incredibili termini utilizzati dalle madames clienti per definire abiti, colori, misure e tagli.
Ma anche un libro sul difficile compito della vita, scegliere, che non tralascia di raccontare la difficile realtà del precariato giovanile e della generazione dei trentenni accasati da mamma e papà e una storia che invita a non abbandonare le proprie passioni.
2007-02-27
07:17:27
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commessa
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