C'era una volta uno strano ragazzo.
Sembrava un ragazzo come tanti altri, niente di speciale, forse più magro della media dei suoi coetanei.
Solo gli occhi tradivano qualcosa di strano, di anormale: passavano dal turchese all'azzurro glaciale come il cielo quando cambia il tempo.
Un giorno lo vidi parlare al sole e chiamarlo fratello, parlare alla luna e chiamarla sorella, parlare agli alberi e chiamarli amici.
Gli chiesi "Figliolo, qual è il tuo dolore?"
Rispose "Padre, non ne porto nessuno con me, quando sono con i miei amici".
Incontrandolo ancora lo saluto con un sorriso, lui ammicca e se ne va, lontano sulle ali della fantasia.
2007-03-13
11:13:51
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Anonymous
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Società e culture - Altro