si, intendo proprio quella, il water closet, o il vater, per dirla all'italiana. Non è una domanda ca zzu ta, buttata lì a caso, bensì cerco confronto e conforto con gli altri. Io, so che morite dalla voglia di saperlo, faccio tappa fissa ogni mattina, dai 20 ai 40 minuti, sulla tazza ho accumulato buona parte della mia cultura personale, è come se fosse la mia biblioteca privata dove faccio sosta ogni santo giorno (festivi inclusi!); sulle gambe, poco sopra le ginocchia, oramai ho delle fossette, segni dei gomiti costantemente appoggiati. E al di là di quanto ci sto e di come ci passo il tempo, per me si tratta di un momento di rara intimità, nessuno ha gran voglia di starti accanto in quel frangente, sei tu, solo, puoi pensare, puoi leggere, puoi fare quello che ti pare.
Però c'è gente che vive quel momento in maniera molto sbrigativa, liquida la pratica in tre minuti tre senza quasi badarci. Come mai? E voi? come affrontate la cosa?
2007-02-15
22:33:02
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Scienze sociali - Altro