Davanti a loro si erge un gigantesco tratto del muro che stringe in un forte abbraccio la città vecchia, paradossalmente chiamata Terra Nuova. Agli angoli, se non ti avvicini troppo e sei come loro comodamente seduto su uno dei tetti appena fuori dalla cittadella, puoi riuscire a vedere contemporaneamente le due garitte dalle quali le sentinelle avvistavano l’arrivo del nemico. Tra le garitte il muro è come sfregiato da fessure verticali, una ventina di queste feritoie erano sufficienti a tenere a una distanza di rispetto l’invasore pisano, genovese o francese che fosse. Il rintocco delle ore distoglie il loro sguardo dal muro della cittadella. La cattedrale di Saint Jean, maestosa sovrasta la grigia distesa di tetti di losa, irta di antenne che, come quaranta anni prima, puntano in due direzioni diametralmente opposte: l’Isola d’Elba che si staglia all’orizzonte e il ripetitore del Monte Pigno. Ma i loro occhi sono di nuovo richiamati dall’imponenza del muro.
2006-12-04
03:41:05
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Lino41
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Famiglia