Cioè, se uno sente di essere nato per fare nella sua vita qualcosa che magari non rientra nei cosidetti canoni di "normalità". Se uno non riesce ad adattarsi ad un mestiere normale e dignitoso solo perchè dentro di sè sente una voce che lo porta su un' altra strada, molto più difficile e impervia...Se uno sente di avere in sè una dote preziosa e non vuole gettarla via per conformarsi alla realtà della vita...Questa è davvero la voce della passione o è soltanto una scusa per rifiutare la normalità, vista come banale, noiosa e ripetitiva?...Il confine tra le due possibilità è sottile, o?...
In parole povere: come si riesce a capire se i propri sogni sono frutto di questa passione o se rappresentano soltanto un misero espediente per sfuggire alla piatta realtà? Perchè se non è vera passione diventa difficile avere la motivazione necessaria a realizzare ciò in cui si crede...Scusate la confusione, spero di essermi spiegata abbastanza bene.
2006-09-17
10:51:35
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9 risposte
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inviata da
giulianasweet
4
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Psicologia