Tre volte la settimana, verso le tre del pomeriggio, il sottoscritto infila la canadese e si reca seduta stante sulla pista ciclabile che per un tratto di circa tre chilometri accompagna il viale Repubblica verso l’argine del Tirso. La strada e la pista sono separati da una lunga aiuola nella quale cresce senza ritegno l’erba più strana e si accumulano le cose più inguardabili. Sulla sinistra, invece, dietro il muretto basso, si estendono dei campi, che per quanto cerchi di ricordare, non ho mai visto a "poboribi", come dicono i contadini delle mie parti, e cioè a riposo. Al momento, si vedono spuntare dei fili verdi che promettono gialle spighe di grano per il prossimo luglio. Io, che faccio? Sono su una pista fatta apposta per correre, corro.
2006-11-30
06:33:26
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inviata da
Lino41
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Società e culture - Altro