(Io ogni tanto ci provo)
Sono di nuovo qui, era da molto che non mi succedeva, forse troppo, e tutto adesso mi sembra incredibilmente strano.
Un raggio di luce attraversa la mia stanza, tremulo; alberi scheletrici ondeggiano per il troppo vento, chissà se invidiano i sempreverdi, domanda stupida, lo ammetto.
A volte si pensa che scrivere faciliti le cose, io credo che in realtà le complichi. Sono di nuovo qui, adesso, e quello che mi manca, come sempre, è un punto di partenza.
Quello che stai leggendo parla di me. Ma non solo. Quello che stai leggendo parla di te, perché se non ci fossi tu io adesso non starei scrivendo. Ho pensato a quando è stata l’ultima volta che mi sono seduto, con la testa ricolma di pensieri in lotta, a cercare le parole in grado di sciogliere quei nodi che oggi sento dentro. Quasi non ricordo, e questo significa due cose: la prima è che la scrittura non è un esercizio, ma una necessità; e che senza necessità non esiste scrittura.
(ho finito lo spazio)
2006-10-25
10:06:29
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11 risposte
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inviata da
joeytriv99_2000
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