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diceva che quando una persona ci lascia c'è una quantità precisa di dolore che va spartita.Se la persona ha sofferto è lei a doversi prendere tutto il dolore poichè le persone in vita sono felici che abbia smesso di soffrire;ma se una persona muore improvvisamente non soffre e tutto il dolore resta a chi è ancora in vita. Qualcuno sa dirmi di chi è questo pensiero e da che libro è tratto? Avevano nominato un'autore famoso ma non lo ricordo. Grazie

2006-10-25 12:34:04 · 9 risposte · inviata da Caterina C 1 in Arte e cultura Libri ed autori

9 risposte

guarda io nn so di cosa parli, so solo che l'anno scorso è morto mio padre per un'aneurisma addominale e ha sofferto come un cane x terra x circa 4 ore...quindi mi sembra abbia sofferto abbastanza. E di dolore io ancora ne provo. Quindi probabilmente io sono l'eccezione che conferma la regola

2006-10-25 20:43:50 · answer #1 · answered by Claudia 3 · 0 0

La quantità di dolore è direttamente proporzionale al sopraggiungere della notizi di quest'ultima.
ovvero,nel caso di una morte improvvisa il dolore comincia il giorno della morte per poi perdurare per un tempo incalcolabile
diversamente se la morte non è altro che conseguenza di una malattia la psicologia dell'uomo tende ad affrontare il dolore della perdita già nel momento della diagnosi riducendo quindi i tempi di sofferenza.
il tempo della malttia assorbe quello che potrebbe essere il dolore per la perdita.

2006-10-29 09:11:32 · answer #2 · answered by alelu_a 1 · 0 0

Anch´io purtroppo non ti posso essere d´aiuto sul nome dell´autore, dovresti ricercare forse nell´antropologia della morte o psicologia della morte. Mi sa tanto da Alberoni come concetto, molto basato su teorie senza fondamento pratico. Potrebbe essere, ma é troppo costruito, troppo fantasioso e poco basato sulla realtá. Si, ecco: prova a vedere se Francesco Alberoni ha scritto qualcosa sulla morte, oltre che sull´amore e l´amicizia. Se l´ha fatto, é sicuramente suo.

2006-10-26 07:32:59 · answer #3 · answered by Samsara 5 · 0 0

ipotesi---
sono solo supposizioni dal momento che non si potrà mai provare questa tesi.

2006-10-26 03:37:52 · answer #4 · answered by keinze 7 · 0 0

è una valutazione difficile

2006-10-26 01:50:03 · answer #5 · answered by Samuel 3 · 0 0

Non sò chi sia l'autore,nè da che libro è tratto....però,per esperienza personale posso dire che è esattamente il contrario.Se la persona che "ci lascia" ha sofferto morendo,la nostra sofferenza è doppia,se l'abbiamo amata.Se invece ha avuto una "buona morte",ciò,nel dolore,ci consola.

2006-10-25 20:24:57 · answer #6 · answered by brucaliffo 2 · 0 0

"Se la persona ha sofferto è lei a doversi prendere tutto il dolore poichè le persone in vita sono felici che abbia smesso di soffrire"

Ma come ... non basta che il defunto abbia sofferto prima, si deve prendere pure tutto il dolore dopo .. nient'altro?

Forse non hai ben espresso questo concetto ...

Per il libro non saprei aiutarti, mi dispiace.

2006-10-25 20:10:49 · answer #7 · answered by Libero Pensiero 2 · 0 0

Non ne ho idea, ma è un concetto che fa riflettere.

2006-10-25 19:36:32 · answer #8 · answered by Luciano D. 7 · 0 0

forse non è cosi.. forse è cosi

2006-10-25 19:38:50 · answer #9 · answered by ? 3 · 0 1

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