Un tempo eravamo poveri, ma ci animava una fiducia in noi stessi che ci spingeva avanti. Ci piaceva pensarci gente casinista, ma brava e di buon cuore. Oggi che siamo un po’ più ricchi ci scopriamo un paese pieno di paure, sospettosi fino al razzismo più provinciale, disillusi da una classe dirigente che sembra la caricatura di una furbizia e di un particolarismo atavico. Uccidiamo la speranza delle giovani generazioni, tiriamo a campare. Siamo tra i paesi occidentali con la più bassa natalità, con la percentuale più bassa di laureati inseriti in posizioni adeguate nel mondo del lavoro. Per tirare a campare la cultura non serve. Un paese di allegri disperati, di egoisti depressi che spaventati voltano le spalle al futuro. Perché?
2007-03-30
00:24:16
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etcetera
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Politica e governo - Altro