Il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero (Prc) difende la legge delega sull’immigrazione allestita insieme con il collega Giuliano Amato (Interno). E lo fa citando il paradosso della badante: “Ce ne sono migliaia che curano clandestinamente i nostri vecchietti, e che per colpa della repressiva legge Bossi-Fini finiscono nei Cpt, in brutta compagnia. Qualsiasi famiglia del nord Italia conosce le tariffe d’ingresso clandestino dall’est, perché vive il bisogno d’immigrati e soffre l’impossibilità di regolarizzarli come assistenti familiari”. La legge scritta da Amato e Ferrero riformula il sistema d’ingresso nel paese: non più contratti di lavoro vincolanti ma liste di collocamento all’estero, reintroduzione dello sponsor e un’eccezionale indulgenza per le b., il cui numero esce dal perimetro delle quote. In più c’è il riconoscimento del diritto di voto alle amministrative, come da programma elettorale dell’Unione. Basta aver lavorato in Italia per cinque anni. Nell’ottobre scorso, quando i tecnici dei ministeri competenti si riunirono per avviare la stesura del provvedimento, da più parti nella maggioranza venne sollevato un cattivo pensiero: c’è il rischio di creare un “effetto-indulto” impopolare.
2007-03-15
03:36:02
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Maligno2:«II Vendicatore»
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