"Una firma per non curare il feto nato vivo
Tre mesi fa un caso simile a quello fiorentino. Ora il modulo per il consenso informato
Anche lui non sarebbe dovuto nascere. Anche i suoi genitori avevano scelto di rinunciare a lui, colpito da due gravi malformazioni cardiache che, secondo chi le aveva diagnosticate durante la gravidanza, erano incompatibili con la vita. Invece il bambino quando ha lasciato l'utero della mamma si muoveva, era vitale. Aveva poco più di 23 settimane. A quel punto i ginecologi hanno dovuto curarlo con tutte le terapie disponibili: tubi, farmaci per spalancare i polmoni e favorirne la maturazione, culle speciali. E' morto dopo circa una settimana. Senza quegli aiuti se ne sarebbe andato in poche ore. Un precedente molto simile al caso Careggi, avvenuto tre mesi fa al San Camillo-Forlanini di Roma.
2007-03-09
03:46:32
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Anonymous
in
Religione e spiritualità