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"Una firma per non curare il feto nato vivo
Tre mesi fa un caso simile a quello fiorentino. Ora il modulo per il consenso informato
Anche lui non sarebbe dovuto nascere. Anche i suoi genitori avevano scelto di rinunciare a lui, colpito da due gravi malformazioni cardiache che, secondo chi le aveva diagnosticate durante la gravidanza, erano incompatibili con la vita. Invece il bambino quando ha lasciato l'utero della mamma si muoveva, era vitale. Aveva poco più di 23 settimane. A quel punto i ginecologi hanno dovuto curarlo con tutte le terapie disponibili: tubi, farmaci per spalancare i polmoni e favorirne la maturazione, culle speciali. E' morto dopo circa una settimana. Senza quegli aiuti se ne sarebbe andato in poche ore. Un precedente molto simile al caso Careggi, avvenuto tre mesi fa al San Camillo-Forlanini di Roma.

2007-03-09 03:46:32 · 17 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

E per questo, da allora, a chi chiede un aborto terapeutico tardivo si chiede di firmare il consenso informato per rinunciare alle cure intensive nel caso il piccolo sopravviva al parto. In questo modo riceve solo le cure cosiddette compassionevoli. Niente tubi, né macchinari, né accanimento farmacologico.

«Quel giorno non ero in ospedale, quando ho saputo sono rimasta sconvolta, non ho dormito quattro notti», racconta Giovanna Scassellati, responsabile del centro per le interruzioni volontarie di gravidanza della grande azienda romana, una che alla legge 194 ha sempre creduto e l'ha applicata con convinzione. Il risultato della sua insonnia è stato appunto il modulo per rinunciare alle cure intensive.
Iniziativa unica in Italia con cui si è cercato di trovare una soluzione per i casi estremi, fornendo un supporto scritto al neonatologo e al ginecologo: «Per noi è una grande responsabilità — continua la Scassellati —.

2007-03-09 03:49:04 · update #1

l nostro è diventato un mestiere difficilissimo. La tecnologia oggi consente di rianimare feti molto prematuri. Non vorrei mai trovarmi nei panni del collega di Firenze. Nel '78 quando è arrivata la legge lo spirito era diverso. Non piace a nessuno fare questo mestiere ora che ogni giorno il Papa parla di tutela della vita. Anche i non obiettori hanno sentimenti. Quando ho cominciato, il mio primario mi chiamava Attila. Oggi ho dei cedimenti». La necessità di formulare un consenso informato per l'aborto terapeutico le è apparsa chiara soprattutto dopo aver parlato col papà di quel bimbo che non avrebbe dovuto nascere: «Mi ha raccontato che dopo il parto i medici gli hanno messo sotto gli occhi un modulo dove dichiarava di accettare le cure intensive per il figlio. Mi ha detto che in quel momento non capiva niente e che ha firmato».

2007-03-09 03:49:30 · update #2

Femminista, attiva nella Fiapac, l'associazione internazionale operatori dei servizi per l'aborto, in prima linea quando si tratta di sostenere la battaglia per la pillola Ru486, la Scassellati testimonia la durezza della sua professione: «Negli ospedali del Nord per essere sicuri che il bimbo malformato non sopravviva praticano il feticidio, somministrando cloruro di potassio attraverso il cordone ombelicale, come in Francia. A Roma non lo facciamo, ma che sofferenza poi trovarsi di fronte a queste storie. Non c'è da stupirsi se ci sono tanti obiettori di coscienza...».
Tratto dal Corriere della Sera.

IN nome di mille libertà, stiamo sempre più costruendo un mondo che parla di morte, che difende la morte e lascia la vita sola, indifesa.
Non mi ritrovo in questa logica, forse perchè vivo in un paese dove si muore per un nonnulla e per questo ci si impegna a difendere la vita sempre.
Ciao e buona vita

2007-03-09 03:49:51 · update #3

caro tranen, che non sia favorevole all'aborto è chiaro, ma il mio punto è un altro (intanto non è un singolo caso, ce ne sono altri e vedrai che piano piano ne usciranno ancora altri), la nostra società sta camminando verso la vita? Perchè questo sforzo comune per costruire leggi che diano morte e dileggio assoluto della vita?

2007-03-09 04:09:19 · update #4

17 risposte

E' vero, una pseudo libertà che sembra allegerirci, a volte è invece pura illusione. Occorerebbe più consapevolezza, più maturità responsabile, e tanta, tantissima capacità di amare. Ma né la consapevolezza, né la maturità responsabile né la capacità di amare possono essere imposti per legge, si rischia di cadere nella ipocrisia e questa è ancora peggio. Occorre parlare alle anime, non ai governi o ai parlamenti. Occorre educare al sentimento, alla capacità di scegliere, non imporre scelte giuste. Occorre forse solo far sentire che l'amore, l'empatia, la comprensione, il rispetto per chi soffre (madre o bambino) non mancherà mai. E' tanto più difficile che fare o abrogare una legge. Le leggi servono per le società, a noi serve qualcosa per gli individui.

2007-03-09 21:09:17 · answer #1 · answered by etcetera 7 · 3 1

Stai demonizzando l'aborto per un singolo caso che tra l'altro non c'entra con l'aborto ma con un errore di diagnosi. Al piccolo era stata diagnosticata (erroneamente) una grave malformazione e i genitori hanno deciso di abortire. non sto dicendo cha hanno fatto bene/male perchè penso che bisogna trovarsi in certe situazioni prima di fare tanto bla bla. Il tuo "invece il bambino era vitale" è totalmente errato perchè la malformazione diagnostica era incompatibile con la vita solo che la diagnosi era sbagliata! quindi togli l'"invece". ma perchè non lo dici? lo fai passare come un caso in cui la malformazione c'era e nonostante questo il bambino è vissuto per una settimana come per un miracolo. non è stato così il bambino è vissuto per una settimana perchè non aveva alcuna malformazione e purtroppo è morto perchè l'aborto è stato fatto troppo presto e gli organi dopo 22 settimane non sono ancora in grado di funzionare autonomamente (ad esempio il cervello non ha ancora i solchi). Non so vedo tanto nel tuo post un modo per dare contro all'aborto manipolando una notizia. Il che è intellettualemente scorretto. Spero tu l'abbia fatto in buona fede. Del resto se vuoi dare contro l'aborto non devi stare li ad andare tanto per il sottile credo ci siano argomenti più validi e meno popolari.

che cosa significa il pollice in giù? informatevi sulla notizia e vedrete che ho ragione! oppure uno non può fare una piccola critica a ste fra senza che venga "punito"? meno male che answer è un posto anticattolico!

2007-03-09 11:59:26 · answer #2 · answered by Tranen 3 · 7 2

Libertà di cosa?
Se una mamma potesse contare su aiuti concreti, al 99% non abortirebbe, MAI.
Quelle che lo fanno , è solo perchè sono spaventate dal futuro che le aspetta.

2007-03-09 12:18:47 · answer #3 · answered by maryann 6 · 5 1

caro stefano francesco,
anche io mi sono dispiaciuta molto per quello che è accaduto, sono cose che lasciano certamente attoniti, intristiti ed esterefatti
Personalmente non abortirei mai, neppure se mi dicessero che mio figlio potrebbe vivere una sola ora, nè se avesse malformazioni, o menomazioni fisiche o mentali, tuttavia, ammetto c'è un caso in cui non so dirti come mi comporterei, cioè quello in cui si stabilisse che per tutta la durata della sua vita (che in questo caso sarebbe breve) dovrebbe soffrire senza possibilità di cura, in coscienza non so se potrei sopportarlo, nè sopportarlo per lui ed essendo la genitrice spetterebbe a me questa decisione essendo lui incapace di espriersi
certo la vita va tutelata e certo è sempre un dono, anche quando è breve o non offre le stesse possibilità che tutti di solito hanno,
ma condananre una persona alla tortura terrena mi pare crudele, quasi inaccettabile
La morte sicuramente non è una cosa che ci piace, tuttavia credo converrai con me che non è la peggiore delle cose e che non ne è neppure il termine
a volte dare la morte a qualcuno puo' essere un atto di amore e non penso che nessuno potrà mai stabilire quale realmente sia la volontà del signore in merito, perchè io alla teoria che sia dio a volere la sua sofferenza per scopi imprecisati non credo, così come penso che tu non creda che dio voglia vedere soffrire il popolo angolano, anche se effettivamente si trova ad affrontare tanti e troppi travagli
la decisione è rimessa dunque all'uomo, che in coscienza, al meglio delle proprie capacità prende una decisione che ritiene sempre buona e misericordiosa, affidando il resto a dio, nella speranza che possa avere in lui, quel bimbo, tutto l'amore e il conforto che non ah potuto avere in vita
Questo è quello che credo, e credo che come giustifico me stessa nel concepire una misericordiosa fine in uno dei casi da me citati, così debba se non giustificare almeno comprendere le scelte altrui in casi simili
Non si puo' obbligare una carne a nutrire un'altra carne che essa non desidera più nutrire, anche se a noi puo' sembrare giusto il contrario
Per questo ritengo che la libertà di scelta in merito di aborto e di aborto terapeutico, siano concetti da tutelare
Mi pare evidente che l'aborto non sia concepibile come metodo anticoncezionale e che sarebbe necessario più che un intervento sull'aborto, un'intervento sullo sviluppo della coscienza, perchè è quella che puo' aiutare in una scelta simile
La differenza tra l'accanimento terapeutico e le cure ordinarie non l'ho capita tanto bene e non ho capito con quale delle due correnti di pensiero ti schieri tu
A mio parere sarebbe necessario utilizzare ogni metodo possibile per salvare una vita in quei momenti, anche la respirazione artificiale, sino ai limiti dell'umanità e della misericordia
Spero di non aver scritto troppo, spero di pensare giusto, spero che dio abbia per noi misericordia
ciao
:)

2007-03-09 12:10:31 · answer #4 · answered by Anonymous · 7 3

Non entro nel merito della tematica etica sull'aborto, perché ognuno ha le proprie convinzioni in merito. Ti dico solo che, quando la legge 194 fu varata, una delle motivazioni che portò alla formulazione della legge fu la realtà di migliaia di donne che morivano a causa dell'aborto clandestino praticato dalle cosiddette 'mammane' e di molti medici si arricchivano praticando aborti allora illegali, spesso in condizioni igieniche e sanitarie discutibili.

2007-03-09 11:56:21 · answer #5 · answered by they take shower in our homes 3 · 6 2

Io penso alla tragedia anche di quella povera donna che ha abortito il suo figlio sano. Nessuno pensa a lei, a lei che quel figlio lo desiderava, a lei che si porterà per tutta la vita il rimorso di quello che ha fatto perchè sconvolta dalla paura, perchè non aiutata, perchè lasciata sola a decidere.
Mamma e figlio sono le vittime non tanto della legge quanto della cultura ormai imperante che pretende una società mostruosamente perfetta.

2007-03-10 08:31:54 · answer #6 · answered by Donatella B 6 · 1 0

oggi si abusa di questa legge....
ci deve essere informazione sessuale per non arrivare all'aborto, chi sà non resta incinta........
leggi qui anche questo è un argomento delicato
ciao
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Akwu2HikA6QUuQMBhBhx40rxDQx.?qid=20070309024400AAJTDs1&show=7#profile-info-f01aef09e50e5aba33e44657a81d1a12aa

2007-03-10 07:48:15 · answer #7 · answered by girellina66 GVG ® 6 · 1 0

Cosa vuoi che ti sia confermato? L' aborto è un omicidio? Si!

2007-03-10 04:26:59 · answer #8 · answered by ? 7 · 4 3

Sei tendezioso.
Legge sulla libertà..di SCELTA personale, una scelta che le persone vivono sulla propria pelle e sulla loro coscienza.
Ma credi veramente che si vada ad abortire così, per gioco?
Credi veramente che non costi dubbi,dolore, rimorsi?

Definire comunque "assassinio" è una forzatura inaccettabile.

E tra l'altro mi chiedo come mai comunque la chiesa NON somministra il sacramento del funerale agli embrioni e nemmeno ai feti troppo prematuri, ma solo a quelli nati morti a compimento della gestazione , cioè DOPO i nive mesi. SI sono accorti solo ora della contraddizione e correranno ai ripari...per riportare in chiesa i fedeli distratti e colpevolizzati? E non sarebbe questo un mercimonio sulla morte, una strumentalizzazione? E non era la Chiesa che rifiutava le ragazze madri, facendole sentire lussoriose , peccatrici, e "poco serie"?
Ha scoperto che conviene cambiare rotta?
Mah...

2007-03-09 12:48:09 · answer #9 · answered by roberto 3 · 5 4

caro stefano francesco (ma sei tu o t'hanno riclonato? ) vedo che non hai perso l'abitudine di utilizzare un caso limite per colpire l'impianto generale di una legge che nulla impone ma permette una libera scelta (libero arbitrio, non ti suona gia' sentita questa parola?)
e si che (se sei tu) di bambini morire ne devi avere visti tanti, ti e' mai venuto il dubbio che quelle sofferenze potevano venire evitate da una politica di controllo delle nascite (che nel terzo mondo e' osteggiata in primis da Santo Padre Chiesa), per non parlare della diffusione dell'aids (perche' nelle missioni non distribuite i preservativi? solo Zanotelli e pochi altri comboniani ci sono arrivati, e infatti se non ricordo male tu da quelle missioni te ne sei andato)
lo sai, stimo il tuo metterti in gioco personalmente e umanamente, non scendere ai livelli di chi fa facili sillogismi

2007-03-09 14:13:59 · answer #10 · answered by cironaibe 3 · 3 3

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