Le labbra chiuse, strette per trattenere la rabbia. Gli occhi grandi e gonfi di lacrime cercano immagini amiche, il sudore che cola solcando il viso come cemento sulla terra, le mani strette in un pugno in tasca...la rabbia d'essere stati ingannati, d'aver creduto in un' "idea", in una persona, che riempie tutto il corpo, quasi fino a farlo implodere.
L'acido tocco che nell'anima ti fa male, il tocco di un inganno, di un raggiro, di un meschino comportamento, di una falsità che fa male, di una mostruosità che stride con la candida bellezza immaginata...
Come avete ritrovato una carezza dopo il tocco dell'inganno?
Quando siete diventati buio, ed avete così visto "l'ombra" che la "luce" produceva, come avete fatto a non morire dentro?
Grazie Ciao
2007-08-27
05:27:43
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inviata da
Zio Ingemar
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Filosofia