Il celebre giornalista Dom Vulpes era sdraiato nell'ampia poltrona e si sentiva particolarmente pigro, più pigro del solito. Una folla di impegni gli venivano in mente, ma continuava a restare semiappisolato, in una sorta di dolce beatitudine. "Chissà che ora è?" pensò, in un momento di lucidità. "L'orologio a muro è proprio dietro le mie spalle, ma non ho voglia di girarmi a guardare. Troppa fatica, troppo spreco di energie...Ah, ecco: c'è lo specchio!" Diede un'occhiata all'immagine riflessa dall'orologio e dovette riconoscere che la mania di fare orologi stilizzati e moderni, con sbarrette di metallo tutte uguali al posto dei buoni e chiarissimi numeri arabi, era una sciaguratissima moda. "Chissà che ora è?" borbottò di nuovo. Nello specchio, le lancette appaiono come se indicassero le una e venti minuti. Ma che ora sarà veramente? Immergendosi profondamente in tali pensieri, ma senza voltarsi, riflettè osservando le spirali di fumo della sua sigaretta che si levavano verso (segue)
2007-01-28
05:40:26
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inviata da
Jack
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in
Matematica