Allora pecorino:
Conosco quello sardo che un D.O.P., quello romano, quello siciliano e quello toscano.
A parte che i primi due sono i più famosi partiamo dal primo:
Le prime notizie storiche sulla tecnologia casearia in Sardegna risalgono alla fine del '700. I formaggi allora prodotti, ottenuti da latte crudo o da latte riscaldato con "pietre arroventate immersevi a tale scopo" erano enominati Bianchi, Rossi fini ed Affumicati. Tra questi il Rosso fino e l'Affumicato sono considerati dagli storici i progenitori del pecorino sardo. Fortemente radicato nella produzione caseria il Pecorino sardo è dientato il formaggio simbolo della Sardegna nel mondo.
il 4 novembre 1991 e successivamente il 1 luglio 1996 ha ottenuto dall'Unione Europea il marchio D.O.P. (Denominazione d'Origine Protetta).
Per quanto riguarda la cucina, lasciando perdsere i bucatini all'amatriciana, potrei citarti una ricetta un po' originale:
Uva moscato, Pere Williams e Pecorino Sardo
INGREDIENTI E DOSI PER 6 PERSONE
400 g di pecorino Sardo maturo tagliato a scaglie
400 g di uva moscato
6 pere Williams
PREPARAZIONE: lavare l'uva e ridurla in grappoli di 60/80 g massimo. Sbucciare le pere e dividerle a metà in senso longitudinale. disporre in ogni singolo piatto di portata alcune scaglie di Pecorino, un grappolo d'uva e alcune fette di pere.
Passiamo al romano:
Pochi formaggi al mondo vantano origini così antiche come il Pecorino Romano.
Da più di duemila anni le greggi di pecore che pascolano liberamente nelle campagne del Lazio, producono il latte da cui viene ricavato questo formaggio.
Già gli antichi romani apprezzavano il Pecorino Romano. Nei palazzi imperiali era considerato il giusto condimento durante i banchetti mentre la sua capacità di lunga conservazione ne faceva un alimento base delle razioni durante i viaggi delle legioni romane. Questo formaggio ridava forza e vigore ai soldati stanchi e oggi sappiamo perché: il Pecorino Romano è una iniezione di energia e anche di facile digestione.
Oggi il Pecorino Romano viene prodotto nelle stesse, esclusive zone d'origine e con lo stesso, naturale procedimento di secoli fa. L'unica differenza rispetto al passato consiste nel fatto che le operazioni di cagliatura, salatura e stagionatura avvengono in modernissimi caseifici, tecnologicamente all'avanguardia sotto il profilo igienico-sanitario, per garantire ai consumatori i necessari requisiti di salubrità del prodotto.
La ricetta forse più famosa della zona sono le
FAVE E PECORINO
INGREDIENTI:
1 kg di fave intere
100 gr di cicoria o rucola
4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
Sale e pepe nero macinato, quanto basta
150 gr di Pecorino Romano a scaglie o a dadini
PREPARAZIONE
1. Sguscia le fave. Sbiancale in acqua bollente salata per 1 minuto. Scolale e immergile in acqua ghiacciata. Scolale di nuovo e togli la pellicola che le avvolge.
2. Lava la cicoria (o la rucola) e asciugala.
3. Fai saltare in padella le fave con metà dell'olio e salale e pepale quanto basta
4. Fai saltare in padella la cicoria (o la rucola) con l'olio rimasto e sala e pepa quanto basta. Prepara i piatti con del Pecorino Romano sulla cicoria ( o rucola). Copri con le fave.
Passiamo al siciliano:
Anche questo è un D.O.P. Il Pecorino siciliano viene prodotto esclusivamente con latte di pecora e molto spesso può presentarsi nella versione con il pepe nero aggiunto, a grani interi, al momento dell'incanestratura. (in questo caso viene chiamato "pipatu"). Il suo colore è forte e caratteristico ed il sapore, con l'età, si fa più piccante e ricco di aroma. Ha pasta bianco-sporco e, in base alle differenti tecniche usate, si può avere la presenza di più o meno grandi occhiature. Il bianco tipico delle produzioni invernali tende a divenire leggermente più giallino nelle produzioni primaverili ed estive. La forma è cilindrica, con le facce leggermente concave e crosta compatta bianco-giallognola. Il peso è variabile da 4 a 15 kg.
Tipo di formaggio: a pasta compatta bianca; stagionatura da 3 a 18 mesi.
Tipicamente viene consumato con le olive e il pane. I vini consigliati per l'abbinamento sono il Marsala per il tipo fresco e l'Etna rosso e Cerasuolo di Vittoria per quello più stagionato.
E per finire il toscano (anche umbro) Tipo di formaggio: a pasta giallo-paglierino.
Il latte di pecora, munto una volta al giorno, viene raccolto e refrigerato per poi essere inviato ai caseifici dove ha luogo la caseificazione. Per la coagulazione viene generalmente usato il caglio di capretto. A seconda che il pecorino debba essere consumato fresco o stagionato, la cagliata viene rotta in grumi più o meno grossi: della misura di una nocciola per il pecorino fresco, molto più piccoli, come un chicco di granturco, per quello destinato alla stagionatura. La stagionatura dura dai quarante giorni ai sei mesi e deve essere fatta in un ambiente molto umido, ad una temperatura di circa 10 gradi.
SI mangia normalmente con il pane toscano, tagliato a fette e condito con un filo d'olio (ovviamnete toscano o al massimo umbro).
Vini consigliati per l'abbinamento - Pecorino toscano fresco: Parrina bianco, Vernaccia di Sal Gimignano, Bianco di Pitigliano; Pecorino toscano stagionato: Brunello di Montalcino, Carmignano, Morellino di Scansano.
Spero, come al solito di esserti stato utile.......ciao.
2007-02-21 21:39:14
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answer #1
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answered by Anonymous
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Quante domande, ci sono molte varietà di pecorino i più conosciuti sono il Romano e il Sardo, il primo è molto salato e solitamente viene usato per condire la pasta mentre il secondo è più dolce.
Inn generale i formaggi li mangio al naturale.
2007-02-22 02:25:16
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answer #2
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answered by Anonymous
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i tre principali sono il romano il sardo ed il siciliano
poi ce ne sono altri 100
si puo' mangiare cosi solo a fine pasto,grattuggiarlo sugli spaghetti al pomodoro credo che i modi anche li siano o bizzeffe
ciao
2007-02-22 02:25:12
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answer #3
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answered by beppe 5
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sardo o romano...
grattugiato sulla pasta o riso;
in poca quantità per la pasta ai 4 formaggi;
a scaglie: con carciofi tagliati à la julienne, col carpaccio (carne o pesce);
a dadini: per antipasto;
fonduta: con verdure, legumi o frutta secca;
fuso, ben caldo, e cosparso di miele (acacia o corbezzolo);
2007-02-22 09:28:46
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answer #4
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answered by il Padrino 3
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come antipasto o dolce: pecorino con il miele....gnam!!!
2007-02-22 07:26:54
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answer #5
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answered by Anonymous
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Anche pecorine. Mangia quello stagionato siciliano
2007-02-22 04:56:25
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answer #6
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answered by 99Fenomeno99 3
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il Pecorino proviene dall'Emilia Romagna
PECORINO ALLA GRIGLIA
Pecorino fresco 400 g
Una grossa presa di origano
Qualche foglia di menta
Olio extravergine q.b.
Preparazione
Taglia il pecorino a 4 belle fette alte circa 1 cm e ponile a riposare per un'oretta in un piatto con olio ed un trito di menta ed origano.
Voltale tanto in tanto affinché assorbano bene il condimento.
Quindi scolale e mettile a cuocere sopra una griglia insaporendole con olio aromatizzato rimasto.
Rigirale, cuocendo anche l'altro lato e servite subito.
2007-02-22 04:40:24
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answer #7
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answered by gℓαмσυя 6
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i formaggi pecorini venduti come romano e altri, da anni li fanno in germania, da un pò di tempo anche in cina, il romano di germania è stato lanciato sul mercato senza che alcuno se ne sia accorto della differenza, quindi male non dovrebbe fare, quello cinese nin sò!
2007-02-22 04:17:07
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answer #8
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answered by Anonymous
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In Italia abbiamo molti formaggi pecorini, romano, sardo, toscano etc. lo puoi mangiare in tanti modi; da solo con il pane, per cucinare vari piatti, come antipasto, come secondo abbinato a miele o confetture di frutta.
2007-02-22 03:43:50
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answer #9
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answered by vania s 2
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Malloreddus al pecorino:
Portate a bollore l'acqua, che deve essere abbondante, salatela e versatevi i malloreddus. Mentre cuociono grattugiate il formaggio, mettetelo in un recipiente e fatelo sciogliere a bagnomaria; fate tostare sulla fiamma dello zafferano, sfarinatelo, scioglietelo in poca acqua calda salata e mescolatelo al formaggio. Condite con il composto i malloreddus, ben scolati, e serviteli caldi.
Malloreddus con salsiccia::
Tempo Richiesto (in minuti): 60
Ingredienti (per 6 persone): 500 gr di malloreddus, 200 gr di salsiccia, 800 gr di polpa di pomodoro, 1 cipolla, 150 gr di pecorino sardo grattugiato, zafferano, sale e olio d'oliva.
Preparazione: Fate rosolare nell'olio, la cipolla tritata e la salsiccia tagliata a pezzetti. Quando la cipolla sarà dorata aggiungete la polpa di pomodoro e fate cuocere a fuoco lento (45 minuti). Passati 30 minuti, mettete a bollire una pentola d'acqua e cuoceteci i malloreddus aggiungendo il sale e lo zafferano. Condite con il sugo e il pecorino grattugiato e servite ben caldo.
2007-02-22 03:35:41
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answer #10
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answered by Batoideo[[OjàjA!]] 4
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