La torta Barozzi, così denominata in omaggio al celebre architetto Modenese Jacopo Barozzi, è uno squisito dolce al caffe creato a Vignola un secolo fa e prodotto ancora in modo artigianale. La ricetta vera è tuttora segreta e custodita gelosamente dalla Pasticceria Gollini di Vignola. Quella che segue, è una ricetta mia, senza nessuna pretesa di *originalità*, ovvio. A me, però piace... e pure parecchio!
Se poi dovesse piacere pure a qualcun altro...
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 30 minuti più la cottura
Attrezzatura: un macinacaffè per ridurre in polvere le mandorle, un setaccio, due tegamini per il bagnomaria, una frusta o un frullino elettrico, uno stampo rettangolare, carta di alluminio.
Tipo di portata: Torte al cioccolato
Porzioni: per 8-10 persone
Ingredienti:
200 gr di zucchero
40 gr di mandorle (di cui 15 gr amare). Per me, che amo i gusti decisi, 40 gr di mandorle tutte AMARE.
120 gr di burro
50 gr cacao amaro
20 gr di caffe' in polvere
350 gr di cioccolato fondente
3 Uova
ancora burro e farina, per lo stampo
Procedimento:
Ridurre le mandorle farina, dopo averle pelate e appena appena tostate al forno. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e lasciarlo intiepidire.
Lavorare il burro - tenuto a temperatura ambiente - con una frusta assieme allo zucchero finche' diventa schiumoso e aggiungere il cioccolato tiepido.
Lavorare ancora e aggiungere le uova, il cacao, il caffè in polvere (preso cosi' com'e' dal sacchetto!) e la farina di mandorle. Foderare di carta di alluminio uno stampo rettangolare a bordi bassi e imburrarla, versarvi l'impasto e infornare a 175° per 30-40 mminuti circa.
La vera difficoltà e' proprio questa: la cottura. Come al solito, quindi, il tempo e i gradi sono puramente indicativi.
L'aspetto finale della superficie, comunque - come, sicuramente meglio di me, vi direbbe un modenese - è quello di un velo appoggiato con "leggeresssa" su un'anima morbida e piu' scura. Per questo la cottura bassa e prolungata: l'interno deve essere tenero e "asssiutto" (ma non troppo) allo stesso tempo. Per "beccarla" valgono, ovviamente, gli accorgimenti soliti - "ssstecchino", "ssspaghetto"... - che pero' non bastano. In questo, piu' che in altri casi, è necessaria infatti una profonda confidenza col proprio forno!
Una volta cotta, va sfornata, lasciata intiepidire e foderata interamente con della carta di alluminio fino al momento dell'utilizzo :-D :-D :-D chi si accontenta gode :-D :-D :-D
2007-01-13 23:07:36
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answer #1
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answered by Anonymous
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La torta Barozzi, come è già stato detto, è originaria di Vignola.. e la vera ricetta è segreta!!!
troverai solo delle imitazioni o tentativi di varie persona che vogliono provare a prepararla...
penso che ci siano anche dei diritti d'autore per questa ricetta!
2007-01-11 19:25:22
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answer #2
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answered by Maja 3
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la torta barozzi è originaria di vignla e che sappia io la sua ricetta non la trovi sui manuali di pasticceria in cucina tutti noi ne facciamo una imitazione..quindi stento a credere che in giro si trovi quella originale..in un bar pasticceria nel centro di vignola ne fanno una che è ottima però anche noi del settore non sappiamo di quanto possa avvicinarsi all'originale
2007-01-11 03:40:23
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answer #3
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answered by bimbog2 3
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200 gr di zucchero
40 gr di mandorle (di cui 15 gr amare). Per me, che amo i gusti decisi, 40 gr di mandorle tutte AMARE.
120 gr di burro
50 gr cacao amaro
20 gr di caffe' in polvere
350 gr di cioccolato fondente
3 Uova
ancora burro e farina, per lo stampo
Procedimento:
Ridurre le mandorle farina, dopo averle pelate e appena appena tostate al forno. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e lasciarlo intiepidire.
Lavorare il burro - tenuto a temperatura ambiente - con una frusta assieme allo zucchero finche' diventa schiumoso e aggiungere il cioccolato tiepido.
Lavorare ancora e aggiungere le uova, il cacao, il caffè in polvere (preso cosi' com'e' dal sacchetto!) e la farina di mandorle. Foderare di carta di alluminio uno stampo rettangolare a bordi bassi e imburrarla, versarvi l'impasto e infornare a 175° per 30-40 mminuti circa.
La vera difficoltà e' proprio questa: la cottura. Come al solito, quindi, il tempo e i gradi sono puramente indicativi.
L'aspetto finale della superficie, comunque - come, sicuramente meglio di me, vi direbbe un modenese - è quello di un velo appoggiato con "leggeresssa" su un'anima morbida e piu' scura. Per questo la cottura bassa e prolungata: l'interno deve essere tenero e "asssiutto" (ma non troppo) allo stesso tempo. Per "beccarla" valgono, ovviamente, gli accorgimenti soliti - "ssstecchino", "ssspaghetto"... - che pero' non bastano. In questo, piu' che in altri casi, è necessaria infatti una profonda confidenza col proprio forno!
Una volta cotta, va sfornata, lasciata intiepidire e foderata interamente con della carta di alluminio fino al momento dell'utilizzo.
Si serve tagliata a quadrettini piccoli... anzi, no... a "pesssettini
2007-01-11 01:29:11
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answer #4
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answered by angy 2
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Fondere a bagnomaria burro e cioccolato. Sbattere i tuorli di 4 uova con lo zucchero a crema. Aggiungere le mandorle tritate finemente (usare il mixer, devono diventare farina), il caffè, il cioccolato e il rum. Montare a neve le chiare e incorporarle al composto.
2007-01-11 01:27:38
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answer #5
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answered by Chicchi 6
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Che torta è? Non la conosco.
2007-01-11 01:32:03
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answer #6
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answered by Anonymous
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