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La vigilia della festa dei morti appendevamo la calza vuota nella cameretta, e la mattina, puntualmente si avverava il miracolo:
i morti ce l'avevano riempia di dolci e di frutta secca.

2006-10-19 21:50:28 · 17 risposte · inviata da ? 4 in Mangiare e bere Cucina e ricette

17 risposte

In Emilia Romagna non si usa quindi io non ho mai fatto nè ricevuto regali per i morti. Però è una cosa davvero carina e un modo utile per far capire ai bambini che la morte non è qualcosa che debba fare paura e che i morti sono solo le anime di coloro che ci hanno amato in vita. L'anno prossimo mi organizzo e anche se non ho ancora figli, le preparo per i bambini delle mie amiche...

2006-10-20 02:24:35 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

io la faccio al mio fidanzato che è foggiano, è un usanza tipica di quelle zone.... io sono di como e da noi la calza si fa alla befana!

2006-10-19 21:59:46 · answer #2 · answered by Anonymous · 2 0

per chi non la conosce ecco il perchè della tradizione della calza per i morti.

Halloween è nel solco della tradizione sipontina
La tradizione sipontina, ormai scomparsa, di commemorare i defunti è simile alla festa di Halloween.
di Nicola Riccardi
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Tra pochi giorni cade la ricorrenza di Ognissanti e sembra quasi che non esista più. I media italiani danno la sgradevole sensazione che sia stata sostituita dalla festa di Halloween.

Ci siamo chiesti se il modo di celebrare questa solennità di origine anglosassone, anche se i media fanno riferimento specificatamente a quella americana, è molto distante dalla tradizione sipontina di commemorare i defunti.

Secondo la credenza popolare sipontina e garganica, la notte tra il 1° e il 2 novembre, è l'unica occasione che Dio offra alle anime dei morti di ritornare sulla terra per far visita ai parenti.

In ogni paese tutte le anime dei morti, vestite di bianco e con una lanterna in mano, si riuniscono tutte insieme e girano, fino all'alba, in processione per le strade cantando litanie e pregando. Durante la processione di tanto in tanto alcune anime si staccano dal corteo ed entrano nelle case.

Ogni famiglia, prima di coricarsi, ha apparecchiato la tavola con una tovaglia bianca, del pane, un coltello, per tagliare il pane, una palma benedetta posta su un bicchiere contenente acqua santa e una lucerna, realizzata con acqua in cui galleggiava l'olio d'oliva in cui veniva posto uno stoppino, per rischiarare la stanza.

I bambini sono stati messi a letto con la speranza di ottenere i doni che le anime dei morti lasciano durante la visita. Naturalmente non prima di aver collocato la propria calza, necessaria per contenere i doni, in un posto ben visibile: sulla porta dell'uscio, sul caminetto o altrove.

Il pomeriggio di Ognissanti i ragazzi, in gruppetti, bussavano alle porte di parenti, conoscenti ed estranei e chiedevano "l'aneme de li murte", ovviamente con poche speranze di successo. Dopo un breve scambio di convenevoli proferivano "e damme nu fiche, e damme nu fiche". Al termine del giro tornavano a casa con tante cose buone: dolciumi, frutta, caramelle ed altro.

Il giorno successivo erano i poveri del paese a fare il giro porta porta con la speranza di racimolare qualcosa per sfamarsi.

Queste tradizioni sono del tutto scomparse. Ciò che vive ancora è la calza dei morti e la visita ai parenti più stretti, di norma i nonni, per ricevere qualche regalino, ma senza la connotazione tradizionale.

A ben vedere, la festa di Halloween, con il suo girare per le case, dal punto di vista sostanziale, è nel solco della tradizione sipontina e garganica. Le differenze esteriori, - travestimento, scherzetto e zucca illuminata -, che di primo acchito sembrano lontane dalla nostra tradizione ad un analisi più attenta non lo sono.

Il travestimento e lo scherzetto, basti pensare al nostro carnevale, appartengono di diritto alla tradizione sipontina. La zucca illuminata è il lumino che ogni famiglia metteva sulla tavola per rischiarere la stanza.

Ben venga, quindi, la festa di Halloween che permette un ritorno alla vecchia tradizione sipontina, ormai scomparsa, di girare casa per casa. Per il sipontino la festa di Halloween è, certamente, la sintesi perfetta tra il sacro, la commemorazione dei defunti, e il profano, il carnevale.

2006-10-20 00:50:15 · answer #3 · answered by xx_caramella22_xx 5 · 0 0

Sì una specie di Hallowen ma qui non si può dire perchè la maggioranza è antiamericana o la reputa contraria alla religione.
Che brutta infanzia che avranno avuto ?!
Non è che certe feste sono blasfeme contro i morti !
Perchè questa brutta ondata di pensiero ?
Possibile che qualche buon vecchio non si ricordi che, una volta, magari solo nei paesi, dopo i funerali ci si faceva sempre una gran mangiata e bevuta per tirarsi sù ?

2006-10-20 00:42:19 · answer #4 · answered by Frank 5 · 0 0

Ma che bello! Non lo sapevo!! Ora inizio pure io..ciao da rimini.

2006-10-19 23:08:39 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

mai sentita cosa simile

2006-10-19 22:57:44 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

chissà che puzza la calza di un morto....già quella della befana....

2006-10-19 22:01:29 · answer #7 · answered by Carlo 3 · 0 0

non si usa neanche a roma....
se l'avessi saputo 20 annifa... però ci acrei provato

2006-10-19 22:00:19 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 0

anke mia madre mi preparava la calza!!
Xò una notte l'ho vista riflessa nel mio armadio ke le riempiva e il giorno dopo le ho detto ke l'avevo vista....da quel momento non ci ha fatto + la calza, ma i dolci li compra lo stesso!!

2006-10-19 21:59:39 · answer #9 · answered by scattiata_83 4 · 0 0

qui in bassa lombardia non c'è questa usanza.....ma sentita davvero. bella xò!

2006-10-19 21:59:34 · answer #10 · answered by alison 4 · 0 0

MAI SENTITA QUESTA ... non era la Calza della Befana (6 gennaio)?

Cmq no, mai fatta nè ricevuta

Ciaoo

2006-10-19 21:56:53 · answer #11 · answered by Cristy 4 · 0 0

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