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Giovedì ero al S. Carlo di Napoli per il Parsifal, ieri ho sentito per radio il Tristano della Scala. Dopo il terribile uno-due, restano gli interrogativi che questa musica solleva sempre. Ma col passare degli anni, ormai vedo che penetrare tale mondo è pressochè impossibile, se non per la chiave psocoanalitica che W. sembra precorrere: la ferita che non si rimargina mai come il senso di colpa, il buio-instinto e la luce-ragione, etc.. E'un mondo dove brutali miti pre-cristiani, come la saga nibelungica, e vette della spiritualità, la stessa agàpe sembrano trattati nello stesso, arcano e stregonesco modo.
Visto che trattasi di "wort-und-ton drama" è possibile capire W. se non si comprende la parola tedesca? Non è meglio rassegnarsi e ripiegare almeno su buone versione ritmiche italiane? Esiste un modo di avvicinare quei riti al nostro sentire? C'è qualcuno là fuori che ha sentito abbastanza da dire la sua? Astenersi perditempo e filosofi di campagna.

2007-12-08 02:25:03 · 6 risposte · inviata da the italian 5 in Musica e intrattenimento Musica Classica

I perditempo sono come quello che harisposto prima di te. I filosofi di campagna sanno benissimo chi sono. Io ho sentito i Maestri Cantori a 15 anni e il primo Tristano a 18 e posso solo concordare con te. Wagner, Nietzsche e Schopenhauer possono fare molto male ai ragazzi precoci e sensibili.

2007-12-08 07:21:22 · update #1

Già, N. ripudiò W. per via del misticismo di Parsifal, che lo "avvicinava a Roma" e allontanava dalla Germania. No comment. Quanto al commovente amore di Tristano e Isotta, nasce da un filtro: è amore subito, non scelto. A me spaventa e non mi commuove più.

2007-12-08 08:47:21 · update #2

Per giovanni- grazie del serio contributo e per l'opportunissima citazione del Manacorda.Tu appartieni a quella nobile e rispettabilissima categoria di sinceri estimatori "interni" cioè che hanno trovato una loro chiave e forse non riescono a spiegarsi come mai ci sia chi si arrabatta lì fuori a capire cose tanto chiare. E' proprio la rilettura dei miti celtici e della saga dei Nibelunghi "distorta" in chiave pre-psicoanalitica che genera tanti quesiti. Ma non la faccio lunga, resta la sovrumana bellezza della musica: l'incantesimo del venerdì santo, il viaggio di Sigfried sul Reno, la morte di Isotta e quella di Senta e il ta tatatà dei Maestri che ha martellato la mia intera vita. La Meier è andata bene, il tenore quasi disastroso.

2007-12-09 03:56:29 · update #3

Grazie anche a te gentile Brunnhilde. Ma è tempo di tirare le somme e domattina si torna alle meccaniche miserie. Interessante dibattito.

2007-12-09 08:53:56 · update #4

6 risposte

Io di sicuro non ho sentito abbastanza. Ma, forse, non avrò sentito abbastanza nemmeno quando avrò 90 anni. Non faccio la filosofa. Non sono nemmeno musicologa né musicista. Ma ho imparato quel po' di tedesco che so proprio per l'amore che mi lega a compositori del calibro di Wagner. Ieri ho visto il Tristan und Isolde e, per l'ennesima volta, mi sono commossa. Sì, mi ha commosso questo mito senza tempo che scava nell'amore, nel dolore, nella morte. Quella morte cui si anela mentre è lo stesso anelare che la annulla, rendendo vivo un amore solo nella tenebra, che sembra esserne la negazione. Sì, lo so... non ti sto rispondendo. Mi dispiace, scusami, ma la tua domanda mi ha fatto tirar fuori le sensazioni contraddittorie che Wagner e la sua musica ogni volta rinnovano in me...

2007-12-08 07:26:05 · answer #1 · answered by Anonymous · 2 0

Posso dirti che per rispondere, o anche solo per fare qualche considerazione sui tuoi ottimi quesiti, si dovrebbe scrivere un libro.
Ascolto Wagner fin da bambino, cioè praticamente da mezzo secolo, era un male di famiglia, il primo Parsifal a 16 anni alla Scala, poi le altre opere, i due ultimi Tristani scaligeri - escluso quello di ieri sera, non abito più a Milano - e poi sono andato a sentirmeli in giro anche in Austria e Germania, ieri sera leggevo la partitura orchestrale e sognavo la bella Waltraud Meier. E le incisioni di tutte le opere, anche le primissime, acquistate a Bayreuth.
Wagner è stato un sommo esemplificatore di miti, ha reso intelligibili i Nibelunghi (se conosci, e non de dubito, il poema originale sfiderei chiunque altro a musicarlo!), e il suo Wort-Ton Drama è stato fecondo anche per chi è venuto dopo: stavo giusto guardando ora un DVD di quel pezzo di gran teatro e musica che è il Moses und Aron, l'incompiuta di Schoenberg, e non potevo fare a meno di pensare che quest'opera d'arte "totale", vero teatro in musica, per me ha anch'essa le sue basi nel Wort-Ton Drama. In questo senso è vero che la comprensione almeno parziale della parola e della scansione tedesca sarebbe importante, ma è impensabile una versione ritmica tradotta proprio perchè il rapporto parola-musica in Wagner è inscindibile, e una lingua latina ed una anglosassone sono troppo diverse (e poi, ascolteresti la Bohème in tedesco?).
Il rapporto con Nietzsche è impossibile da commentare qui, conoscerai gli Scritti su Wagner (Adelphi): comunque inizialmente N. non poteva non amare W., ma poi il suo successivo rifiuto si basò sul concetto di musica "malata", di arte "malata", come un Baudelaire, una musica che inganna e distoglie, decadente e corruttrice, un'arte sublime nel particolare ma che distoglie dall'insieme. Discorso infinito!
Ma farei un'ultima considerazione: il Liebestrank viene bevuto per caso nell'originale mito celtico, nel Tristrem della tradizione inglese e nella versione francese medievale: Wagner è molto più raffinato, e fa chiaramente capire che i due già si amavano di un "amore che a nullo amato amar perdona", da quando lo sguardo di Tristano morente incontrò quello di Isotta che stava per ucciderlo con la spada di Morold, e lei la lasciò cadere....il tema dello sguardo! "finchè si incontrano gli sguardi non si spegne il nodo d'amore", lo scriveva Federico II, imperatore e poeta. E poichè pensano di aver bevuto il veleno viene il senso di colpa, e davanti alla morte tutti ci si confessa...come il leopardiano Consalvo in punto di morte confessa il suo amore alla per divina beltà famosa Elvira, e come Cyrano morente confessa dopo tanti anni di sublime silenzio il suo amore a Roxane. E quindi il filtro è solo il simbolo di un amore colpevole, il fattore scatenante il senso di colpa, la ferita inferta da Morold - come quella inferta da Klingsor - ritorna a sanguinare ma senza la redenzione di Parsifal.
Impossibile esaurire l'argomento, meglio andare a dormire.

Vorrei solo aggiungere due righe riguardo l'impossibilità - a mio avviso - di una versione ritmica italiana minimamente attendibile: le "R" e le "S" del tedesco sono inimitabili in una lingua latina, pensa al ",,,saeh'st du's noch nicht?", qull'autentico grido di Tristano quando "sente" la nave in arrivo, diverrebbe "...non lo vedesti tu ancora?", alquanto "spento". E il finale, "eRtRinken, veRSinken, unbewuSSt, hoechSte LuSt".... quelle consonanti sibilano e si arrotolano in modo non sostituibile e non separabile dalla musica, da quel formidabile si maggiore con cui l'opera si corona. Una bellissima traduzione non ritmica è quella di Guido Manacorda, ma ha quasi un secolo e non credo si trovi facilmente.
Saluti e complimenti per il quesito.

2007-12-08 18:30:41 · answer #2 · answered by giovannicarlo 6 · 8 0

Io probabilmente se cercassi di rispondere alla tua domanda sarei un filosofo di campagna, perchè non ne so abbastanza, ma volevo solo farti i complimenti per la tua frase conclusiva:
"Wagner, Nietzsche e Schopenhauer possono fare molto male ai ragazzi precoci e sensibili."
Sono d'accordo e quanta verità c'è dietro a questa affermazione! Se non sbaglio Nietzsche in gioventù ammirava e conosceva bene Wagner, ma poi lo ripudiò.

2007-12-08 16:07:36 · answer #3 · answered by dovic 6 · 2 0

Vista la mia giovane età, con la frase "astenersi perditempo e filosofi di campagna" mi hai messo un pò di paura. Cmq credo sia pressocchè impossibile rispondere ai quesiti che hai esposto. Le Opere di Wagner nascono da una sorta di confusione tra musica e filosofia o, per meglio dire, elucubrazione filosofica. E' difficile dare delle definizioni totali quando si parlo di ciò che in effetti è un aggregato di suoni e suggestioni simboliche. Stravinsky disse della sua musica "lo spirito speculativo s’è sbagliato indirizzo e ha tradito la musica con l’aria di servirla meglio" e ancora la sua musica "non aveva alcun motivo per cominciare come non ne ha alcuno per finire" per questo il compositore russo non riusciva a collegare Wagner a qualunque tradizione passata. Wagner è un caso a parte che ci suggerisce quesiti ai quali è impossibile dare una risposta. Tant'è vero che io ritengo inopportuno avvicinarmi in modo serio alle sue produzioni perchè richiedono una maturità non soltanto musicale che ancora non possiedo.
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Già.

2007-12-08 15:02:52 · answer #4 · answered by meno di zero 2 · 2 0

Io adoro Wagner e ti invidio molto perchè hai visto sia il Parsifal che Tristan und Isolde!
Non credo che bisogna "capire" wagner.
In genere chi lo ama, conosce bene la mitologia e le saghe e quindi non ha difficoltà a comprendere quel mondo
; poi la musica di wagner è talmente imponente che non c'è bisogno di capire il tedesco per amarla. E' una musica che ti trasmette sensazioni diverse da quelle che ricevi ascoltando la musica struggente di Puccini o Verdi.
io ad esempio se devo affrontare una difficoltà o devo trovare la carica o la forza per superare un ostacolo, ascolto wagner e mi sento come una valchiria.
Non a caso il mio nickname è Brunilde!
Se ti interessa un sito con i libretti delle opere di wagner in italiano te lo suggerisco:
http://www.rwagner.net
ciao

2007-12-09 12:57:52 · answer #5 · answered by Stelia 5 · 0 0

rispondi qua:http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AtpnKA15MwWf4DID.gSoLJvwDQx.;_ylv=3?qid=20071208071712AAZl1XV

2007-12-08 10:27:29 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 2

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