Solo interessi economici, secondo me; ma non credo di sbagliare, chi ci rimetterebbe se non i magnati dell'economia? Gli utenti finali, noi, pagheremmo troppo poco! Eppoi ci sarebbe il problema della riconversione di impianti, di riutilizzo di personale etc. etc.. In Europa paesi progrediti più del nostro, in campo energetico intendo, già si avvalgono di questa energia alternativa, pulita, ma soprattutto rinnovabile ed economicamente ammortizzabile ,per gli impianti, a breve termine. Solo questione di monopolismo economico, credi! Dio quattrino ...e basta.
2007-05-30 14:21:27
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answer #5
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answered by acidario 7
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Lol quella dei volatili l'ho sentita anch'io.....ero in macchina e l'ho sentita dire alla redio dal solito Talebano Pseudoambientalista. mi ha fatto piegare in due dalle risate per una giornata intera.....
E' inoltre dimostrato che il popolo olandese si e' estinto perche' fare i mulini a vento costava loro molta piu' energia di quella che questi avrebbero prodotto in tutta la loro vita.
Ma loro non lo sapevano.
Poveri olandesi..... :(
Comunque da completo ignorante di fisica ed economia sono andato alla ricerca di DATI e CIFRE e ho trovato questa cosettina, in inglese ma molto chiara.
Lasciando stare la seconda parte, dove si specifica che, IN PIU', esistono delle sovvenzioni statali (in questo caso l'Iowa ma le danno un po' tutti gli stati), nella prima parte e' spiegato come un impianto eolico ATTUALE ha un "payback" di 30 anni per quanto riguarda quelli domestici e di 20 per quelli industriali.... un po' meno di 200 mi sembra :\ E la ricerca avanza :)
E comunque in qualche modo dovremo cominciare a buttare via 'sto petrolio di M***a
http://www.energy.iastate.edu/renewable/wind/wem/wem-13_econ.html
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2007-05-31 06:17:20
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answer #6
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answered by g_brunel 4
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quando affronti i discorsi energetici, devi sempre fare una distinzione:
convenienza economica, convenienza strategica, convenienza energetica.
La convenienza economica significa:
Conviene economicamente? E se si, conviene al singolo perchè approfitta di pieghe della legge e contributi, costando quindi "agli altri", o conviene alla collettività nel suo complesso?
Convenienza strategica è, ne' piu ne meno, che il discorso che si fa con l'automobile privata:
Non conviene economicamente ne' energeticamente, ma da' al singolo una indipendenza: se c'è sciopero dei treni, lui puo andare lo stesso.
L'indipendenza energetica, invece, è globale: Costruire un impianto costa, lavoro ed energia. Non lo fa lo Spirito Santo. Per il suo allestimento occorre spendere energia. DOPO QUIANTO TEMPO questo impianto la renderà? Alla collettività, intendo, non al singolo individuo.
Ora, ad esempio, nel Nord Europa hanno sviluppato sia l'eolica che il fotovoltaico.
Economicamente sono una bufala spaventosa. Se non si facessero soprattutto coi contributi statali, a fondo perduto, il risparmio non paghjerebbe neppure gli interessi.
Quindi chi la fa non spende molto, ma spendono molto tutti gli altri.
Poi c'è la convenienza strategica. Fanno poca energia, sono costate uno sproposito. Ma se, ad esempio, gli Arabi od i Russi fanno le bizze, noi restiamo al buio, Tedeschi ed Olandesi, con eolico e fotovoltaico, hanno speso una valanga di denaro, ma accendono la luce....
Infine c'è la convenienza energetica.
Le pale eoliche, che noi dovremmo montare in cima ad un monte, sono fatte di materiale che bisogna fondere, lavorare, trasportare ed assemblare. C'è un dispendio di energia che poi, l'impianto, renderà.
Ad esempio il famoso impianto sul tetto di Beppe Grillo
renderà l'energia spesa per costruirlo in 200 anni. Però a lui rende la Ferrari solo che a parlarne.
L'impianto fotovoltaico, nella maggioranza dei casi,
INDIPENDENTEMENTE
dal costo economico, in tutta la sua vita operativa renderà si e no l'energia spesa per farlo.
Cioè, per attrezzarci, consumiamo tanto petrolio in più. Più o meno quello che risparmieremo DOPO.
Però queste misure finiscono sui giornali, richiamano consenso, portano voti. Ed il problema energetico continua ad ingigantirsi.
Quando i cinesi saranno industrializzati del tutto ed il petrolio lo compreranno invece che venderlo, saranno dolori.
Infine c'è il discorso quantitativo:
Una torre eolica alta trenta metri, orribile, con pale di venti metri, produce 200 Kw quando va proprio bene, non tutto il giorno, non tutto l'anno...
Una fabbrica di medie dimensioni consuma facilmente. DA SOLA, 20.000 Kw. Ce ne vogliono CENTO solo che per lei.
Ed in una città non ce n'è una, ci sono treni, case, ecc. ecc.
Cioè:
Aprendo il salvadanaio del nipotino non si salva l'economia nazionale. Ci vogliono MILIONI di pale eoliche.
Non si puo sfanmare l'Africa coi pasticcini, ci vogliono montagne di grano.....
Non so se possa rispondere ancora, ma modifico per ribattere ad una risposta successiva.
Quando gli Olandesi hanno fatto i mulini a vento era il tempo di Cervantes e Don Chisciotte. Allora l'unica energia disponibile erano braccia umane e cavalli. Non li hanno fatti l'anno scorso.
L'esempio di Beppe Grillo era riportato solo per mostrare che alcune soluzioni sono puramente demagogiche.
Un pay-back di 20 anni, con un consumo globale che cresce a vista d'occhio, è una prospettiva semplicemente deprimente.
Il punto da cui bisogna guardare la cosa è QUANTITATIVO.
Anche impegnandoci al massimo, non riusciremmo ad installarne neppure abbastanza per compensare l'aumento della richiesta.
Le soluzioni, piaccia o no, sono altre:
Nel brevissimo termine, la Co-generazione, tipo impianti Totem (La Germania, ad esempio, ne è già piena).
Nel breve-medio il nucleare, non ci sono alternative (purtroppo). E' triste, ma è così. Selvono decine di migliaia di Megawatt, le torri eoliche sono una misura patetica.
A lungo termine, sperare che si riescano a fare centrali a fusione dell'idrogeno (pesante). Al di fuori di questo ci sono solo chiacchiere. Neanche riempiendo tutto il crinale dell'Appennino riusciremmo a soddisfare la Nostra richiesta di energia. Sono misure del tipo "Tutto fa, diceva quello che faceva la pipì in mare"....
2007-05-30 15:10:32
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answer #9
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answered by sesquiossidodip 7
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