LA LUNGA MARCIA DEL VINO
Viaggio tra consumo e produzione di vino in Cina
Archiviato in: Mercati, Cina — 23 Agosto 2006 @ 17:53
Di vino i cinesi ne consumano all’anno 360 milioni di litri – e si intendono i vini prodotti da uva (vedremo più sotto il perché di questa precisazione…)! Con tendenza crescente. Sembra tanto, però è un dato relativo se considerato in relazione al numero di abitanti del Paese: corrisponde a solo un quarto di vino per persona all’anno. In confronto il consumo medio annuo di vino per abitante in Italia è sui 59 litri (fonte: www.enotime.it). Dei 360 milioni, 45 vengono importati - con un’ imposta doganale del 45% - soprattutto dal Cile. Si capisce che la stragrande parte del popolo cinese preferisce comunque il tè tradizionale - o la birra che si acquista al supermercato per qualche centesimo. È l’alta società a concedersi questo “vizio”, e, in misura crescente, il ceto medio delle “boomtowns” come Pechino e Shanghai che dimostra sempre più interesse per il vino soprattutto rosso. Il consumo annuo sta crescendo ad un ritmo percentuale del 20 – 25%. I potenziali consumatori per il prossimo futuro si stimano su 350 milioni.
Tra parentesi: perché preferibilmente vino rosso? Nella tradizione cinese il bianco è il colore della morte, mentre il rosso porta fortuna! Però c’è anche da dire che il sapore tannico astringente del vino rosso si avvicina molto a quello del tradizionale tè fermentato.
“Dieci anni fa in Cina di vino non si parlava neanche. Questo è cambiato, anche se comunque il vino è rimasto un prodotto di lusso,” dice Jérome Sabaté, enologo della Beijing Dragon Seal Company, una delle prime cantine ad importare piantoni dalla Francia. Dall’87 vengono coltivati 300 ettari, il 75% con vitigni rossi come Cabernet, Sauvignon, Merlot, Gamay, Pinot grigio e Syrah, mentre il bianco si limita per lo più allo Chardonnay e al Riesling. Nell’88, anno cinese del drago, venivano introdotti sul mercato i primi vini. Con un prezzo di 50 centesimi al chilo l’uva “vale oro”, dice Sabatè, e nel periodo in cui sta per maturare i vigneti vengono sorvegliati strettamente. Interessante il 2004 Dragon Seal Riesling, che come percezione sensoriale potrebbe sembrare un vino d’origine alsaziana. Dragon Seal è stato fondato nel lontano 1910 da missionari francesi. Ma ci sono diverse cantine cinesi che vantano una lunga tradizione: anche se per noi occidentali può sembrare strano, la viticoltura cinese è più vecchia di quella europea, con delle radici che risalgono a 4000 anni fa. Indicazioni di una ricerca del 2004 fanno pensare che già 9000 anni fa nell’Estremo Oriente si producesse vino (come peraltro si dice dell’Africa).
Changyu Winery, fondata nel 1892, ha allestito un Museo del Vino, che nella storica cantina a volta espone le botti più grandi della Cina (15.000 l) decorate in modo “kitsch” con nastri rossi. Yantai, sede della Changyu, è l’unica città dell’Asia che può vantarsi della denominazione “International Vine and Wine City” assegnata dall’OIV – Organisation internationale de la vigne et du vin di Parigi, organizzazione alla quale appartengono – tranne gli Stati Uniti – tutti gli importanti paesi produttori di vino. Uno standard qualitativo comune non esiste nella repubblica cinese, ed è solo nel 2005 che il governo ha stabilito che il vino si possa produrre esclusivamente dall’uva!
Secondo le statistiche – che bisogna prendere con qualche riserva – esistono in Cina 450 cantine, delle quali le 10 aziende più grandi occupano l’80% del mercato. Impresa leader è la Changyu Winery, che come prima azienda vinicola fu quotata in borsa nel ’97. Ha 13 sedi di produzione, di cui la più prestigiosa è il castello Chateau Castel , dove vengono prodotti i migliori vini dell’azienda. Come Dragon Seal, anche la cantina Changyu è nata da una partecipazione francese, in questo caso del Gruppo Bevande Castel. Enologo responsabile è il francese Norbert Buchonnet, che insieme al collega cinese Xi Fan vinifica dei vini rispettabili come il rosso “Cabernet misto”, una cuvée di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, interessante soprattutto nell’annata 1995, un barrique di tre anni dall’aroma che sa di susina selvatica, erbe e tè.
Probabilmente al secondo posto come superficie vinicola si trova la Great Wall Winery, che appartiene al Gruppo alimentari Huaxia. Vinifica l’uva dei suoi vigneti, in più acquista l’uva di 3000 ettari di vigneti cinesi di altra proprietà. Quanto vino importato - probabilmente del Cile - venga elaborato con vini di origine cinese, fa parte del segreto aziendale.
Le tre aziende nominate, di cui il governo cinese detiene la maggioranza, sono anche quelle più importanti per l’esportazione del vino. Con una percentuale del 39% nel 2005 Dragon Seal si è piazzata in testa all’elenco dei produttori esportatori. Un impresa privata al 100% è la Dynasty Winery fondata nel 1980 con la partecipazione del gruppo francese Rémy Martin. Il governo cinese tende a ritirarsi sempre di più a favore di imprenditori privati cinesi e/o provenienti dall’estero.
Una delle nuovissime aziende private è la Bodega Langes di proprietà Swarovski (si, quelli delle perle di cristallo!) situata sulla “cote d’or” cinese a 270 km da Pechino. Qui, quasi dal nulla, è stata creata in poco tempo (dal ’99) una splendida tenuta con parco in nobile stile toscano. L’uva biologica dei vigneti di 188 ettari viene vinificata nella cantina a quattro piani con il sostegno di una tecnologia all’avanguardia importata dall’Italia e dalla Francia. La cantina barrique con le botti dalla propria officina si presenta come un ambiente di relax con la musica classica di sottofondo. I visitatori sono benvenuti e possono anche partecipare alla raccolta dell’uva. Dopo il lavoro possono fermarsi in una stanza o addirittura nella suite dell’hotel a quattro stelle appartenente al podere. Naturalmente viene proposta anche la vinoterapia! Come souvenir è possibile acquistare il vino migliore della casa: con 150 Euro quello a più caro prezzo, il “Collector”, un Cabernet annata 2003, con una forte nota di barrique e di peperoni.
I migliori vini della Cina arrivano senza dubbio dalle aziende Grace Vineyard (Shanxi) e Huadong ai piedi delle “Montagne dei Nove Dragoni” vicino alla mondana città di Qingdao. Huadong, di origine britannica, fa oggi parte del Gruppo Bevande Qingdao. Vinifica l’uva raccolta su 700 ettari, ma entro tre anni questa superficie sarà il doppio. Il 60% è vino bianco; l’azienda segue nella vinificazione le indicazioni della OIV. L’enologo Liu Chunsheng viene assistito da “Flying Winemakers” dell’Australia. Il risultato è rispettabile, con un bianco prestigioso del 2000: Huang Dong Chardonnay, dal profumo floreale e con una lieve nota barrique.
In contrasto con tante altre cantine, Grace Vineyard negli ultimi anni ha ridotto i vigneti per motivi di qualità, fa sapere la direttrice Judy Leissner, figlia di Chun Keung Chan di Hong Kong, che ha fondato l’azienda nel 1997 su un territorio di 150 ettari; oggi su poco più di 70 ettari produce Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. “Non intendiamo essere l’azienda più grande e neanche la più presente sul mercato – vogliamo costruire un marchio di lunga durata che si identifichi con la qualità.” Una filosofia piuttosto rara nella repubblica cinese. Anche in questa cantina l’enologo responsabile è francese e i vini della serie “TASYA” rispecchiano le tendenze europee. L’inizio di una nuova rivoluzione culturale?
2007-03-19 10:39:40
·
answer #1
·
answered by Martha 3
·
0⤊
0⤋
Dati alla mano il vino bianco negli ultimi sette anni (1999-2006) ha conosciuto un trend positivo nel consumo a dispetto dei vini rossi.
Infatti il consumo di vino bianco nella GDO(grande distribuzione organizzata-supermercati) è passata dal 49,2% del 1999 al 56% del 2006, mentre il vino rosso è sceso dal 42,8% al 38%.
Questi dati li ho ricavati da un incontro di marketing enologico fatto a scuola, la fonte è IRI Infoscan.
Un altro fatto che può dimostrare il trend positivo del vino bianco, anche nel resto del mondo, è la forte richiesta di Pinot Grigio, soprattutto in USA, vino che per il 50% è importato in America dall'Italia( CAVIT-TRENTO, MEZZACORONA)
2007-03-19 15:37:13
·
answer #2
·
answered by vitto 2
·
1⤊
0⤋
perchè ?
il vino bianco è da intenditori...
e credo che di vino se ne intendano sempre più persone...
quindi non capisco la domanda...
2007-03-19 14:57:04
·
answer #3
·
answered by arcobaleni 6
·
1⤊
0⤋
In Italia è diminuito il consumo di vino in generale.
Rosa
2014-01-15 03:47:12
·
answer #4
·
answered by Rosa 1
·
0⤊
0⤋
no nn penso sia diminuito ma forse si comprano meno i vini piu costosi perkè ormai anke i contadini li vendono!
2007-03-20 07:19:07
·
answer #5
·
answered by La fata delle risposte 6
·
0⤊
0⤋
ciao.
nei paesi tradizionalmente produttori di vino ( sia bianco che rosso) è diminuita la quantità consumata pro-captie ( siamo su circa 60 lt l'anno a persona contro consumi più elevati di anni fa) a vantaggio di scelte mirate alla qualità. riassumendo: - quantità + qualità.
altri paesi emergenti nel settore enologico, stanno andando contro tendenza con un aumento deciso delle produzioni ( per altro interessanti a livello qualitativo) che per i consumi.
in Eurropa la Spagna sta facendo registrare i consumi maggiori.
riguardo i consumi di vino bianco, non credo che questo sia calato come quantità, segue forse le tendenze sopra descritte, a prescindere dal colore.
allora: meglio un solo bicchiere ( bianco, rosso o rosato) di qualità che un "litrozzo" di dubbia provenienza!
ciao
2007-03-20 03:25:45
·
answer #6
·
answered by revenge66 3
·
0⤊
0⤋
Certamente non per me ! Io bevo solo vini bianchi
e quelli della California sono buonissimi....tanto più che vengono da concessionari Italiani in USA.
Ai miei arrosti, di manzo e di maiale, al pollame, al coniglio aggiungo il vino bianco....anche quando la ricetta richiede il rosso!
Comunque....pur essendo buonissimi ed a prezzi ragionevoli, quando ho gente a cena preferisco servire i vini bianchi e rossi importati dall' Italia,
primo tra tutti il Pinot Grigio !
2007-03-19 23:32:04
·
answer #7
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Mio genero quando aveva il pub,diceva che i giovani cercano solo vino rosso.Il bianco è per mixare.
2007-03-19 14:56:38
·
answer #8
·
answered by ? 3
·
0⤊
0⤋
guarda i prezzi,guarda le notizie su' come
fanno il, vino...quello di tutti i giorni,
ciao antonio
2007-03-19 14:54:56
·
answer #9
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋