Premessa per TIMITABREV, scrivi un sacco di cose..... non riesci a essere più conciso? non riesco a leggerti mai per intero perchè dopo un po' mi annoio.... sarai anche preparato ma per spiegare lo sciacchetrà a chi ti chiede informazioni perchè non lo conosce basta dirgli che è un vino passito liquoroso, giallo intenso, adatto da bere per un dopopasto con frutti farinosi amaricanti (dolci di pasta di mandorle e simili) o con una tipica soluzione genovese: con formaggi ad alta sapidità e miele di corbezzolo amaro
2007-03-06 04:56:53
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answer #1
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answered by mamre73 2
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Due notizie sulle cinque terre.
Quello che ha certamente reso famosa questa terra è senz'altro il suo splendido paesaggio, ma certamente anche il suo frutto, il vino delle Cinque Terre: il famoso "Sciacchetrà" e il bianco secco DOC. Il vino delle Cinque Terre è perfino citato per la sua bontà da Petrarca, Boccaccio e D'Annunzio nelle loro opere.
La produzione del vino è stata la principale, se non unica fonte di sostentamento per la popolazione per secoli, i contadini per poter coltivare le scoscese colline hanno mirabilmente costruito i terrazzamenti con muretti a secco, dalle cime delle colline fino a pochi metri dal mare. Riporto una testimonianza della vita contadina dei primi del 1900, tratta da "Straniero Indesiderabile" di P. Riccobaldi.
" Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai oro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in proprio."
Viene tratteggiata una terra che non è affatto avara di frutti se lavorata con assiduità, grande dispendio di energie e razionalità. E' piuttosto una terra che non da certezze, per certi versi infida, dove anche un muretto a secco, smottando improvvisamente, o un sentiero percorso con poca attenzione, racchiudevano insidie pericolose. Nel 1920 le Cinque Terre furono colpite dalla più grave calamità della loro storia millenaria. In quel'anno la viticoltura fu colpita dalla filossera, un parassita delle piante, che distrusse irrimediabilmente tutti i tipi di vigna coltivati. All'inizio degli anni '30 le vigne erano decimate e vasti spazi incolti. Dopo quella distruzione gli abitanti ricostruirono i vigneti con l'impianto delle barbatelle di vite americana poi innestate coi i vitigni locali tradizionali.
Il vino più pregiato è appunto lo "Sciacchatrà", un vino preparato con la migliore uva che si lascia poi passire naturalmente. I grappoli vengono poi sgranati a mano chicco a chicco selezionando gli acini migliori per preparare un vino profumato che va degustato dopo un invecchiamento di almeno un anno. E' un vino speciale che si produce in modeste quantità nelle cantine dei paesi.
La nascita nel 1973 della Cantina sociale, cooperativa agricola, e la messa in opera di numerose monorotaie con carrelli per il trasporto di materiali e persone, anche su pendenze molto accentuate,hanno ridato impulso, insieme ad altri interventi, all'attività tradizionale per eccellenza delle Cinque Terre: l'agricoltura. La cooperativa agricola prepara lo Sciaccetrà (costo sulle 40000 la bottiglia da 0.5 litri) oltre alle altre varietà di viti secchi bianchi D.O.C. La cooperativa si trova in località Groppo, dietro Manarola. Nella pagina Link sulle Cinque Terre potrete trovare il sito della cooperativa agricola.
Lo sciacchettrà è a tutti gli effetti un vino passito, quindi da "meditazione" si presenta di un bel colore giallo ocra (più o meno chiaro a seconda dell'invecchiamento) all'olfatto presenta una fantasmagoria di effluvi, pesca, albicocca, cacao, miele e spezie, poi, in bocca questi profumi esplodono in un "crescendo Rossiniano" tutto quanto aveva promesso non solo lo mantiene, ma viene esaltato. L'unico problema, se di problema si può trattare, è che visto l'asperità del terreno e la resa per ettaro, volutamente tenuta bassa, è abbastanza difficile trovarlo, se si trova è estremamente difficile comprarlo (non lo vendono), e se si riesce a comperare bisogna prepararsi ad una "mazzata" che rende quasi indispensabile aprire un mutuo.
BUONA FORTUNA !!!!!
P.S.: Assaggialo se puoi con il "pan basso" tipico dolce della zona.
SMILE...
2007-03-06 09:13:23
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answer #2
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answered by timitabrev 6
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Il sapore di questo nettare per gli dei assomiglia ad un passito siciliano, tuttavia con caratteristiche tutte sue che lo rendono unico al palato. Sono genovese e parlo per esperienza diretta. E' un vino costosissimo, ma vale la pena assaggiarlo.
Degusta quello dop, non puoi certo sbagliare.
Il suo prezzo è da oreficeria non da enoteca!
2007-03-06 15:25:15
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answer #3
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answered by sampforza 5
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Famoso e costoso... Io l'anno scorso ho provato lo Sciacchetrà della cantina "Capellini", quello ke vedi nel link sotto, ma del 2003. Era davvero buono, ma nn il miglior vino ke abbia mai provato, ce ne sn anke di migliori... Credo che la cantina "Buranco" sia una delle migliori invece, ma nn garantisco! Riguardo al sapore, dipende: dolce, gradevole, lo abbinerei a formaggi o dessert, nn è propriamente da pasto.
2007-03-06 10:52:47
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answer #4
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answered by Anonymous
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