English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

3 risposte

Facciamo una scommessa: leggendo il testo di questa risposta vi capiterà di sbadigliare almeno una volta! È sufficiente pensare allo sbadiglio, vedere persone che sbadigliano o addirittura solo alcune parti del volto mentre lo fanno, guardare solo il disegno stilizzato di uno sbadiglio o leggere la parola sbadiglio per esserne definitivamente e ineluttabilmente contagiati.

Lo sbadiglio è un comportamento presente in molti vertebrati: nei pesci, nei topi, nelle lucertole, in alcuni uccelli e rettili, nelle scimmie e in molti mammiferi; ma solo per gli esseri umani si è riuscito a dimostrare con degli esperimenti che sbadigliare è contagioso. Nel corso della nostra vita impariamo a sbadigliare molto precocemente (già durante l'undicesima settimana dopo il concepimento), ma solo tra il primo e il secondo anno di vita questo comportamento diventa contagioso. Una parte del cervello che svolge un ruolo importante nello scatenare lo sbadiglio è l'ipotalamo (nel quale sono custoditi anche i centri che sincronizzano il sonno e la veglia, la fame e la sete, la temperatura corporea). In particolare, alcuni neurotrasmettitori (tra cui la dopamina) e neuropeptidi hanno un ruolo importante nello stimolare questo comportamento. Sbadigliare è un'azione stereotipata e non ci sono differenze di sesso, di razza, di età nel modo in cui si sbadiglia: c'è una lunga inspirazione seguita da una breve espirazione durante la quale è molto difficile, quasi impossibile, evitare di aprire la bocca e fare uscire un po' d'aria. In tutto lo sbadiglio dura mediamente sei secondi.

Alcune ricerche hanno confermato che si sbadiglia soprattutto nelle prime ore dopo il risveglio e prima di andare a letto: mentre al mattino lo sbadiglio è accompagnato alla distensione dei muscoli e allo stiracchiamento del corpo, la sera l'associazione tra questi due comportamenti è meno frequente. Stiracchiamenti e sbadigli hanno una comune base neurofisiologica, infatti in alcune patologie il primo non puö esistere senza il secondo. Per esempio, in alcune persone emiplegiche lo sbadiglio si associa alla distensione e al movimento di alcuni muscoli che normalmente non riescono a muovere.

Ma a cosa serve lo sbadiglio e perché è contagioso? Il significato funzionale di questo comportamento è sicuramente diverso nelle varie specie. Nell'uomo esso svolge numerose funzioni, non ancora del tutto comprese. È stato dimostrato che non è vera l'idea comune per cui lo sbadiglio serva a ossigenare il sangue perché vi è un aumento della concentrazione di anidride carbonica. Una conseguenza utile dello sbadiglio può essere quella di favorire l'apertura delle tube di Eustachio per bilanciare la pressione nell'orecchio medio (sbadigliare risulta utile quando si sta per decollare o atterrare con l'aereo).

Per la contagiosità, sono state proposte numerose teorie. Tra queste quella che ritiene che lo sbadiglio sia un segnale paralinguistico (cioè oltre il linguaggio convenzionalmente parlato). Secondo questa teoria lo sbadiglio fornirebbe informazioni a proposito dello stato di noia o di sonnolenza in cui un individuo si trova, e la sua contagiosità servirebbe a sincronizzare i ritmi di attività del gruppo sociale.

Secondo altri... è un fenomeno di empatia che scatta nelle persone che riescono a immedesimarsi nell'altro in maniera inconscia. imitare chi abbiamo di fronte è quindi il risultato della capacità di identificarsi nello stato mentale di un'altra persona.

Ciao!

2007-03-01 18:58:05 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

riflesso condizionato o potere ipnotico dello sbadigliatore

2007-03-02 02:43:42 · answer #2 · answered by rosi m. 4 · 0 0

Il perché non lo so , ma solo a leggere la domanda mi hai fatto sbadigliare!

2007-03-02 02:06:46 · answer #3 · answered by ticinella 5 · 0 0

fedest.com, questions and answers