Ciao!
Qui ci sono un po' di informazioni relative alla bulimia!!! Leggile con attenzione e cerca di informarti più che puoi...E' una malattia grave e pericolosa!
Ciao ciao :-)
La bulimia è una patologia legata ai disturbi del comportamento alimentare.
Clinicamente la bulimia è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno impulsivo di assumere spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento.
L'episodio bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non dal desiderio di mangiare un determinato alimento.
La persona bulimica cerca nel cibo un sostituto dell'amore. La causa scatenante la bulimia è proprio la mancanza d'amore.
à frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile (90%)[1]. Generalmente compare attorno ai 12 - 14 anni (tarda preadolescenza) o nella prima età adulta (18-19 anni).
Si distinguono due tipi di bulimia:
con condotte di eliminazione che vedono il soggetto ricorrere regolarmente a vomito autoindotto oppure all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
senza condotte di eliminazione che vede il soggetto bulimico adottare regolarmente comportamenti compensatori inappropriati, ma non dedicarsi regolarmente al vomito autoindotto o all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
Gli episodi bulimici possono essere scatenati da alterazioni dell'umore, stati d'ansia o stress. In alcuni casi gli episodi bulimici possono anche essere programmati anticipatamente.
Non vengono considerati episodi bulimici quei casi in cui vi è un'elevata assunzione di cibo saltuariamente e in contesti e situazioni particolari, né il continuo "spiluccare" durante la giornata.
Il DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) ne trova le caratteristiche in:
Ricorrenti abbuffate: dove per abbuffate si intente il mangiare in un determinato periodo di tempo, una quantità di cibo decisamente maggiore a quello che la maggior parte della popolazione mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Durante queste abbuffate si ha la sensazione di non poter controllare le proprie azioni (si sente di non riuscire a smettere di mangiare che non si riesce a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
Atti compensatori ricorrenti ed inappropriati: per evitare l'aumento di peso, vengono utilizzate tecniche come quella del vomito autoindotto (dita in gola), abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Le abbuffate, assieme alle condotte compensatorie, devono manifestarsi mediamente almeno due volte la settimana per tre mesi
Valutazione dell'autostima decisamente influenzata dalla forma e dal peso corporei.
Che cos'è la bulimia ?
La bulimia, o con un termine più tecnico la bulimia nervosa, è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate seguiti di solito da comportamenti compensatori. Le abbuffate consistono tipicamente nel mangiare grandi quantità di cibo, spesso ad alto contenuto calorico. In genere questo viene fatto in segreto e può continuare per anni senza che gli altri se ne accorgano. Il comportamento compensatorio utilizzato più frequentemente è il vomito autoindotto, ma possono esservi anche abuso di lassativi e di diuretici, digiuno e attività fisica eccessiva.
Lo scopo di questo comportamento è di "neutralizzare" l'abbuffata. à un tentativo di alleviare il senso di colpa provocato dall'abbuffata e di minimizzare ogni aumento di peso che si potrebbe verificare di conseguenza. Il comportamento compensatorio probabilmente è più distruttivo dell'abbuffata per due ragioni. In primo luogo, ha un maggior numero di pericoli fisici e medici. In secondo luogo, tale comportamento aiuta a legittimare l'abbuffata; cioè il comportamento compensatorio, neutralizzando l'abbuffata, aumenta la probabilità che questa in futuro si verifichi di nuovo.
La gamma dei comportamenti può variare di molto da persona a persona. Mentre alcune delle pazienti si abbuffano e ricorrono a questi comportamenti di compenso parecchie volte al giorno, altre lo fanno solo saltuariamente. Varia anche ciò che si intende per abbuffata. Per una persona l'abbuffata potrebbe equivalere a cinquemila calorie di cibi dolci, mentre per l'altra potrebbe voler dire mangiare qualsiasi cibo che non sia a basso contenuto calorico. Allo stesso modo anche il comportamento compensatorio può presentarsi sotto parecchie forme. Sebbene la maggior parte delle persone bulimiche si autoinduca il vomito, alcune vomitano raramente o non vomitano mai. Altre possono combinare più metodi di compenso, il vomito e l'abuso di lassativi o il digiuno, l'attività fisica eccessiva e l'abuso di diuretici.
Perché si sviluppa la bulimia ? Da dove nasce ? Come comincia ?
La bulimia comincia quasi sempre con una dieta o almeno con il desiderio di perdere peso. Il soggetto di solito ha tentato di tutto per dimagrire e allora si sente senza speranza. Pensa che se solo riuscisse a diminuire di peso sarebbe più felice e in grado di realizzare molto di più nella propria vita. Qualche volta scopre per caso l'abbuffata e il comportamento compensatorio; cioè è possibile che vomiti spontaneamente dopo mangiato. Oppure può aver sentito da un'amica di "questo grande sistema per mangiare tutto quello che si vuole e tuttavia perdere peso". Oppure può averlo imparato dalla televisione o dalla stampa. Ironia della sorte, molte bulimiche riferiscono di aver appreso delle tecniche compensatorie da programmi televisivi e articoli di riviste, designati per informare e avvertire il pubblico sui pericoli della bulimia.
Indipendentemente dalla fonte dell'idea, la maggior parte delle bulimiche non intende ricorrere alle abbuffate e ai comportamenti compensatori con sistematicità ; crede di poter controllare queste condotte. Purtroppo, gli individui disposti a provare le abbuffate e i metodi di compenso di solito sono quelli meno in grado di controllare questi comportamenti. Ad ogni episodio di abbuffata, con la pratica e il rinforzo queste condotte si consolidano. Cioè, ogni volta che la persona si abbuffa e si purga, tali condotte rimangono "impresse dentro" e diventano risposte più probabili a situazioni future. In aggiunta, abbuffate e comportamenti compensatori aiutano la persona a sentirsi meglio temporaneamente in quanto riducono l'ansia e la paura. Questo aspetto di riduzione della tensione tipico della bulimia tende anche a far aumentare la probabilità delle ricadute. Infine, diventa più facile per l'individuo razionalizzare queste condotte, ossia diventa più facile giustificarle. Agli inizi la bulimia doveva essere un esperimento cui si ricorreva raramente come forma di aiuto per gestire il peso. Tuttavia con la pratica, la riduzione della tensione e la razionalizzazione, questa diventa in breve una compulsione usata di frequente e che rimane fuori dal controllo dell'individuo.
La bulimia è legata a fattori familiari, sociali e psicologici. Inoltre possono giocare un ruolo anche fattori di tipo biologico, quali la predisposizione alla depressione. I fattori familiari, sociali e biologici preparano il terreno per lo sviluppo della bulimia e una volta preparato, le caratteristiche psicologiche, o più specificatamente di personalità , dell'individuo sono il fattore determinante.
Una nota finale su ciò che la bulimia è e da dove deriva riguarda la questione del controllo. Le bulimiche sono individui che tipicamente non sentono di avere il controllo dell'alimentazione, i sentimenti o la vita. Sotto molti aspetti la bulimia contribuisce a questa sensazione, ma viene anche usata per gestire i sentimenti e ripristinare un senso di controllo. Per esempio: quando le bulimiche si sentono fuori controllo, sono propense ad abbuffarsi e purgarsi. Con l'abbuffata e il comportamento compensatorio, possono sentirsi temporaneamente il ripristino del senso di controllo. Cioè, spesso sono molto tese e in ansia prima di abbuffarsi e purgarsi; l'atto di abbuffarsi e purgarsi può allentare un pó di quella tensione, aiutandole a sentirsi più rilassate e in controllo. Paradossalmente, abbuffarsi e purgarsi può farle sentire maggiormente fuori controllo, tuttavia, sotto un altro punto di vista, la prevedibilità (certezza) dell'abbuffata e del comportamenteo compensatorio può aiutarle a sentirsi in controllo, perché almeno sanno cosa aspettarsi.
La questione del controllo è piuttosto complessa e spesso paradossale, talvolta al punto da poter apparire contraddittoria. La sua comprensione è però fondamentale se volete veramente capire la bulimia, com'è e come viene usata dalla vostra amica o familiare.
Ci sono problemi medici o effetti collaterali della bulimia?
Ci sono parecchi problemi medici che posso derivare dalla bulimia. Perciò si sollecita chi ha un disturbo alimentare a consultare un medico. Tra i problemi medici più comuni ci sono:
Ciclo mestruale irregolare. Benché irregolarità mestruali o addirittura la perdita del ciclo mestruale (amonorrea) si verifichino più spesso quando il soggetto è sottopeso, problemi analoghi si verificano anche con persone bulimiche normopeso.
Problemi gastrici e intestinali. Ci possono essere dolori causati dal trauma fisico del vomito, spasmi dovuti all'abuso di lassativi o dilatazione notevole dello stomaco per le grandi abbuffate. Sono problemi frequenti anche la stitichezza e la diarrea.
Secchezza della cute. Questo stato è conseguente alla disidratazione o perdita d'acqua dovuta al vomito e all'abuso di lassativi o diuretici
Problemi ai denti e alle gengive, compresi l'erosione dello smalto dentale e l'aumento delle carie. Questi problemi sono causati dall'acido gastrico presente in bocca durante il vomito autoindotto.
Squilibrio elettrolitico. Potenzialmente questo è il problema o effetto collaterale più grave. La condotta di eliminazione determina la fuoriuscita degli elettroliti potassio, cloruro e sodio. Questi elettroliti in realtà sono ioni con cariche elettriche, necessari al funzionamento corretto di tutti i maggiori apparati del corpo. Da uno squilibrio elettrolitico possono derivare molti problemi, ma i più seri sono le aritmie cardiache e addirittura la morte.
Ingrossamento e gonfiore (edema). Il gonfiore è causato dalla disidratazione dovuta alla condotta di eliminazione, che viene seguita dalla ritenzione idrica "da rebound". Di solito il gonfiore peggiora dopo che il comportamento purgativo è cessato.
Disturbi alla gola e all'esofago. Anche questi problemi sono causati dal trauma fisico del vomito autoindotto.
Ingrossamento della ghiandola parotidea (sottomandibolare). Questo ingrossamento, che a volte assomiglia agli orecchioni o richiama l'aspetto di un roditore, è causato dal vomito.
Ad eccezione dell'erosione dello smalto dentale, la maggior parte di questi problemi può essere corretta ed è reversibile una volta che i comportamenti bulimici cessano. Si sollecita ancora una volta a consultare un medico !
Cosa possiamo fare per essere d'aiuto ?
1.Informatevi sul problema della bulimia. Avete fatto già un buon passo leggendo queste righe e ogni altro materiale che riuscite a trovare sull'argomento. La bulimia non ha senso per chi non ha avuto il problema e non ha parlato con individui che ne soffrono.
2.Date più sostegno e incoraggiamento che potete senza essere invadenti. C'è una linea di separazione estremamente sottile tra il sostegno e il controllo. Quello che spesso viene offerto da amici e familiari come sostegno, attenzione e preoccupazione purtroppo viene percepito dalla bulimica come controllo. La bulimia è un disturbo del controllo, cioè l'individuo non ha il controllo della sua vita e usa la bulimia per cercare di averne di più. Allo stesso tempo, la bulimica vuole essere indipendente e spesso si offende per i tentativi di controllo degli altri. Vista questa sensibilità , il vostro sostegno potrà essere erroneamente percepito come tale. Potete offrire una mano tesa, ma poi dovete aspettare che sia la bulimica ad avvicinarsi a prenderla.
3.Non cercate di fare il terapeuta. Siate coscienti dei vostri limiti. Siete troppo coinvolti emotivamente per essere in grado di risolvere i problemi della bulimica. Anche i terapeuti cercano un trattamento presso altri terapeuti, semplicemente perché è troppo difficile vedere con chiarezza la propria situazione. Siate quello che siete: familiare o amico. Così come hanno bisogno del tipo di assistenza che soltanto un terapeuta può fornire, le persone bulimiche hanno anche moltissimo bisogno del tipo di aiuto che solo un familiare o un amico può dare.
4.Cercate di rendervi conto che probabilmente la vostra familiare o amica avrà bisogno di un aiuto professionale per superare questo problema. Ci vorrà del tempo per risolvere il problema completamente. Se fosse facile rinunciare alla bulimia, l'avrebbero già fatto. Cercate di aumentare la pazienza e la comprensione nei suoi confronti quando si abbuffa e poi ricorre al comportamento compensatorio, rendendovi conto che al momento sta facendo del suo meglio. Ricordate che anche se avete paura, siete arrabbiati, frustrati e depressi, lei lo è ancora di più e probabilmente da più tempo.
5.Non abbiate timore o imbarazzo nel cercare voi stessi l'aiuto o il sostegno di un professionista se ne avete bisogno. Non c'è probabilmente niente di più difficile che osservare qualcuno cui volete bene farsi del male. L'impotenza che familiari e amici sentono può essere schiacciante. Abbiate cura anche di voi! Molte comunità offrono gruppi di sostegno per amici e familiari della persona bulimica. Potreste avvalervi di questa oppurtunità .
2007-02-22 02:39:28
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answer #2
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answered by merlinetta79 3
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