Coltivati sui terreni più impervi delle pendici vesuviane, non devono essere confusi con i comuni pomodorini dei supermercati: le bacche rosse hanno un piccolo pizzo all’estremità, squadrature laterali vicino al picciolo, buccia spessa, polpa soda e compatta e, soprattutto, un sapore dolce-acidulo inconfondibile. I terreni migliori – ma anche i più difficili da raggiungere – sono spesso a quote alte, dove le colate laviche stratificate nei secoli si sono trasformate in terreni scuri, sabbiosi ma fertili, ricchi di potassio e calcio. Ed è per questo che anche in zone a rischio eruttivo i contadini continuano a ritornare, tenaci, con i loro semi selezionati negli anni dalle piantine più belle. E il vulcano regala loro anche il colore: secondo gli anziani le radici dei pomodorini si nutrono della lava stessa del Vesuvio.
La qualità di questi pomodori viene chiamata a Napoli “della montagna” oppure “spunzilli”. Importante è, in ogni modo, che siano piccoli, tondi e acerbi. Si raccolgono senza staccarli dai rami, i quali vengono appesi un po’ lontani l’uno dall’altro, a un lungo spago teso fra due sostegni in luogo aperto, ombreggiato, ventilato e possibilmente al riparo dalla pioggia. All’aria i pomodori maturano e avvizziscono leggermente. Una volta pronti, si riuniscono in mazzi che si terranno fino al consumo, sempre appesi e in luogo fresco (fuori alla finestra o in uno stanzino ventilato).
Gli “spunzilli” sono ottimi se strofinati sul pane, con un pizzico di sale e un filo d'olio, perché contengono molto succo.
Qualunque sia la sua origine, qualunque sia la sua qualità, per i Napoletani il pomodoro è e rimane sempre la più verace e clamorosa espressione geografica; un fervido sole, la calda gioia di un popolo fantasioso e impetuoso; il prodigio di una vita spensierata, che ha per simbolo questo frutto modesto e orgoglioso, paesano e mondiale.
2006-12-15 09:35:57
·
answer #1
·
answered by Anonymous
·
2⤊
0⤋
Non so cosa siano.
Conosco gli "spugnilli" i famosi pomodorini del Vesuvio che, di estate, si legano in un grosso pendolo, perciò sono chiamati "pummarurielli dò piennolo", e si appendono per esser consumati d'inverno.
Hanno un sapore particolarissimo, asprigno e sono gustosissimi
2006-12-16 04:41:32
·
answer #2
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
È la salsa di pomodorini di Corbara (spungilli)
2006-12-15 17:22:58
·
answer #3
·
answered by fabiopeloso 4
·
1⤊
0⤋
La qualità di questi pomodori viene chiamata a Napoli “della montagna” oppure “spunzilli”. Importante è, in ogni modo, che siano piccoli, tondi e acerbi. Si raccolgono senza staccarli dai rami, i quali vengono appesi un po’ lontani l’uno dall’altro, a un lungo spago teso fra due sostegni in luogo aperto, ombreggiato, ventilato e possibilmente al riparo dalla pioggia. All’aria i pomodori maturano e avvizziscono leggermente. Una volta pronti, si riuniscono in mazzi che si terranno fino al consumo, sempre appesi e in luogo fresco (fuori alla finestra o in uno stanzino ventilato).
Gli “spunzilli” sono ottimi se strofinati sul pane, con un pizzico di sale e un filo d'olio, perché contengono molto succo.
Qualunque sia la sua origine, qualunque sia la sua qualità , per i Napoletani il pomodoro è e rimane sempre la più verace e clamorosa espressione geografica; un fervido sole, la calda gioia di un popolo fantasioso e impetuoso; il prodigio di una vita spensierata, che ha per simbolo questo frutto modesto e orgoglioso, paesano e mondiale
2006-12-15 17:20:56
·
answer #4
·
answered by Anonymous
·
2⤊
1⤋
E' la salsa di pomodorini di Corbara!
2006-12-15 17:20:04
·
answer #5
·
answered by Markino 3
·
1⤊
0⤋
salsa di pomodorini di Corbara (spungilli), ....
2006-12-15 17:20:20
·
answer #6
·
answered by stella 3
·
1⤊
1⤋
Dovrebbero essere i pomodorini di Corbara...si tratta di pomodorini della Campania ;)
2006-12-15 17:17:45
·
answer #7
·
answered by adry_8_4 2
·
1⤊
1⤋