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2006-10-29 11:45:35 · 7 risposte · inviata da Anonymous in Mangiare e bere Mangiare e bere - Altro

sicuramente i pollici in giù li ho avuti da chi voleva rispondere tutt'altro.. ma andiamo al dunque:
mi serve sapere la storia del caffè dal principio almeno fino a quando non è arrivato in Italia, ma senza leggende..
grazie ragazzi..
ho già degli appunti ma me ne servono ancora.. devo essere proprio ferrata in materia. ^_^

2006-10-29 19:57:36 · update #1

7 risposte

Come è nato il caffè
Il caffè è una pianta tropicale sempreverde con fiori bianchi e frutti a bacche scarlatte contenenti ciascuna due chicchi verdognoli.

La pianta del caffè appartiene alla famiglia delle Rubiacee.L’etimologia del nome caffè ricorda l'altopiano Kaffe in Africa, ricco di culture, ma incerto è se l'altopiano ha dato il nome alla pianta del caffè o viceversa. Pare che l'altopiano abissino abbia ricevuto questo nome quando ormai il caffè era già noto in tutto il mondo e il termine caffè deriverebbe dal turco Kahve, a sua volta proveniente dall'arabo Qahwa, che vuol dire vino o bevanda eccitante.



LA VERA STORIA DEL CAFFE’
La storia del caffè si perde nella notte dei tempi, tanto varia, sfuggente e antica è l'origine del caffè. Si parla di un cammino iniziato intorno al 900-1000 d.C. e continua ancora oggi con il caffè divenuto fenomeno di costume, simbolo della socialità e bevanda che desta un grande interesse scientifico.

Il caffè è giunto fino a noi seguendo le rotte delle navi, quelle stesse rotte che hanno portato in Europa tanti altri prodotti e cibi sconosciuti e come sempre succede in questi casi, la tradizione popolare e le leggende si intrecciano con la realtà. In origine gli Arabi consumavano l'intero frutto del caffè, una bacca rossa che assomiglia a una ciliegia. In seguito, iniziarono a estrarre i semi del caffè macinandoli e lavorandoli con grasso animale, fino a ottenere una miscela che poteva essere mangiata come una sorta di "combustibile fisiologico" durante i lunghi viaggi. Soltanto nel 1000 d.C. i chicchi di caffè verdi furono bolliti in acqua per produrre una bevanda aromatica; ma ci vollero altri tre secoli prima che gli Arabi iniziassero la pratica della torrefazione e macinazione dei chicchi. La grande popolarità del caffè presso gli Arabi ha un fondamento religioso: poiché il Corano vieta rigorosamente l'uso di alcool, gli Arabi consumavano dunque grandi quantità di caffè. Il caffè venne lentamente introdotta in Europa nel XVI° secolo attraverso i porti di Venezia e Marsiglia, con la denominazione di "Vino Arabo".
Ma il primo vero grande successo del caffè in Europa si ebbe con la disfatta dell'esercito turco nel 1683.

Dopo aver stretto d'assedio Vienna, i Turchi furono sconfitti; durante la ritirata essi lasciarono dietro di sé nei campi grandi quantità di caffè.

FAQ sul caffè
Da cosa è composto il caffè?
Dal punto di vista analitico un chicco di caffè contiene innumerevoli sostanze ma il componente più noto è la caffeina.

Quanta caffeina contiene un caffè?
Ogni tazzina di caffè ne contiene mediamente da 50 a 120mg a seconda delle miscele di caffè e del metodo di preparazione del caffè stesso.

Il caffè fa bene?
Nel caffè sono presenti numerose sostanze utili al nostro organismo tra cui potassio, magnesio, cromo.

Il caffè fa ingrassare?
No.Una tazzina di caffè contiene solamente 2 calorie.

Il caffè fa arrabbiare?
La caffeina presente nel caffè agisce sul sistema nervoso centrale producendo una stimolazione che favorisce il lavoro fisico ed intellettuale, stimola i centri respiratori, cardiovascolari, digestivi e aumenta la diuresi favorendo l'eliminazione delle tossine.

Chi non può bere il caffè?
Il caffè è sconsigliato a coloro che soffrono di particolari malattie o si trovano in condizioni di stress estremo.

Quanti caffè al giorno posso bere?
Meglio non abusare di caffè.
http://www.websolute.it

Storia del caffè...e curiosità
Quella del caffè è una storia che si perde nella "notte dei tempi", tanto varia, sfuggente e antica è la sua origine. Difficile trovare il bandolo di questa matassa nera. A cominciare dal nome. È l’altopiano di Kaffa in Etiopia, ricco di colture, ad aver dato il nome alla celebre pianta o è questa che ha dato il nome all’altopiano? Pare che l’altopiano abissino abbia ricevuto questo nome quando ormai il caffè era già noto in tutto il mondo ed il termine caffè deriverebbe dal turco Kahve, a sua volta proveniente dall’arabo Qahwa, che vuol dire vino o bevanda eccitante. Pochi avvenimenti nella storia sono conditi di leggende come il caffè. Ed è difficile districarsi tra racconti di autentica storia e fiabe di suggestiva leggenda. Nella Bibbia (primo libro dei Re), David porta come dono di conciliazione "dei grani abbrustoliti", cioè dei chicchi di caffè. Ma è ancora caffè la bevanda amara che Elena aggiunge al vino per asciugare le lacrime degli ospiti alla mensa di Menelao, definita da Omero utile "contro i dispiaceri, i rancori e la memoria dei dolori". Non meno avvincente è la leggenda, proveniente dal Monastero Chehodet nello Yemen, secondo la quale uno dei monaci, avendo saputo da un pastore di nome Kaldi che le sue capre e i suoi cammelli si mantenevano "vivaci" anche di notte se mangiavano certe bacche, preparò con queste una bevanda nell’intento di restare sveglio per poter pregare più a lungo.
E che cosa è se non una tazzina di caffè bollente ciò che l’Arcangelo Gabriele offre a Maometto, colpito improvvisamente dalla malattia del sonno? La pozione nera mandatagli da Allah gli permetterà non solo di recuperare subito forza e salute, ma di essere in grado in breve tempo di "disarcionare quaranta cavalieri e di soddisfare altrettante donne". Maggior consistenza storica la si può rintracciare a partire dal XIV secolo, epoca in cui si hanno notizie della lenta ma progressiva invasione del caffè in Arabia, Egitto, Siria, Turchia.
Dappertutto trova immediatamente un largo favore tra la popolazione. Non soltanto. Cominciano da questo momento le prime testimonianze scientifiche sulla bontà del caffè e sulla sua capacità terapeutica. Avicenna, grande medico arabo, come il suo collega Rhazes, lo prescrivono come medicamento. Dall’oriente all’occidente. A partire dal XVI secolo alcuni grossi imprenditori cominciano ad introdurre il caffè anche in occidente: grosse partite di caffè affluiscono soprattutto ai porti di Alessandria e di Smirne. Tuttavia, di fronte alla crescente richiesta e date le spese e le forti tasse che gravano enormemente sui prezzi, si cominciò a pensare di trapiantare il caffè anche in altre parti del mondo. Così gli olandesi impiantarono estese coltivazioni a Giava, i francesi in Martinica e nelle Antille e, successivamente, gli inglesi, gli spagnoli e i portoghesi in Africa, Asia e America. In India pare ci sia arrivato grazie ad un pellegrino che, recatosi alla Mecca, trafugò sette semi di caffè.
varie Curiosità


Chi fece conoscere il caffè in Occidente furono i Turchi Ottomani, i quali lo bevevano di continuo per tutto il giorno al punto da sostituirlo al vino, perché era considerata una bevanda conviviale. Il caffè fu definito, infatti, anche ‘Vino d’Arabia’ o ‘Vino dell’Islam’.


Nel 1683 fu aperto il primo caffè viennese. La leggenda dice che in quell’anno quando i turchi furono costretti ad abbandonare l’assedio di Vienna, nella fuga lasciarono indietro parecchi sacchi di caffè. Da questi sacchi nacque l’amore degli austriaci per questo prodotto. Non a caso la preparazione del caffè alla viennese usa un metodo molto simile a quello turco: si differenzia solo perché viene filtrato.


Nel movimento illuminista, il caffè trovò ampia considerazione. Tutti i grandi illuministi furono forti bevitori di caffè, per essere svegli e preparati al dibattito. Voltaire fu il più accanito: pare che ne bevesse una trentina di tazze al giorno.


Al caffè fu intitolato il primo periodico italiano, fondato da un illustre gruppo di illuministi lombardi, come i fratelli Pietro e Alessandro Verri, Cesare Beccaria e altri membri della "Accademia dei Pugni". Sulle pagine de "Il Caffè" si trattarono argomenti di vario genere: dalle scienze alle arti, alla vita sociale.


Anche presso i turchi il caffè era legato all’attività intellettiva, tanto che le prime caffetterie erano chiamate ‘scuole delle persone colte’ o ‘scuole del sapere’.


Il ‘Caffè Greco’ non è un particolare tipo di caffè, bensì era uno dei fulcri della Roma artistica di fine ‘700 e inizio ‘800. Ogni artista forestiero giungeva fino a lì per chiedere la propria consacrazione.


Al tempo della Rivoluzione francese, i Caffè erano luoghi di ritrovo dove si parlava soprattutto di politica, e dove i rivoluzionari sviluppavano progetti e proposte. I Caffè francesi furono definiti "la stampa parlata della Rivoluzione", e ogni locale distinse una tendenza politica. Le idee di un uomo venivano, infatti, giudicate in funzione del Caffè che frequentava.
A Napoli c’è un’usanza molto curiosa: quella del ‘caffè sospeso’. Chi è meno abbiente può trovare al bar un caffè in omaggio pagato da un’altra persona, che lo lascia appunto in sospeso per chi vuole andarselo a bere.

Re Gustavo III di Svezia condannò a morte due lestofanti. La sentenza doveva essere impartita mediante "somministrazione di caffè". Non essendo morti, la sentenza fu ripetuta una seconda, una terza, una quarta volta. I due, raccontano le cronache dell'epoca, vissero fino a 83 anni.

Al suo primo apparire in Italia il caffè trovò non pochi osteggiatori. La Chiesa combattè soprattutto l'uso di andare al bar, "luogo di perdizione". E si tentò di proibirlo. Ma l'allora Pontefice, Clemente VII volle provare la "bevanda del diavolo", prima di condannarla. Ne rimase tanto sedotto da impartire immediatamente una benedizione, battezzandola "bevanda cristiana".

È stato detto che il modo di consumare il caffè può costituire un indicatore del comportamento di una persona: il consumo moderato, spesso ad orari ben precisi, caratterizza in genere un individuo che cerca di suddividere in modo razionale le attività e gli impegni della giornata, mentre il consumo eccessivo, affrettato, spesso sostitutivo dei pasti, si associa a comportamenti di vita più frenetici e meno cadenzati. Si può dire che se da un lato il caffè riveste un valore alimentare praticamente insignificante per quanto riguarda l'apporto energetico e nutrizionale, dall'altro favorisce alcune importanti attività metaboliche e digestive, contribuendo nello stesso tempo a limitare una introduzione incontrollata di alimenti e di calorie.

Il caffè trovò un posto d’onore nella cultura islamica, poiché nei paesi arabi erano (e tuttora lo sono) banditi l’alcol e ogni sostanza che inebriava. Il caffè, venne associato ad uno stato di lucidità mentale, al punto che il suo consumo fu addirittura spropositato e senza controindicazione alcuna. Qui, infatti, sorsero i primi locali pubblici dove si consumava caffè. Nei primi anni del Cinquecento, tuttavia, il governatore della Mecca, nella convinzione che il caffè "portava il popolo alla ribellione", tentò di impedirne il consumo. La popolazione reagì con tale energia che il divieto fu immediatamente abrogato.

In passato, in Turchia, paese notoriamente poco femminista, se l’uomo proibiva alla moglie di bere caffè, questa poteva chiedere la separazione per ‘giusta causa’; comunque il problema non si poneva, perché erano proprio gli uomini a incentivare il consumo di caffè da parte delle donne, nella convinzione che questo le favoriva durante il parto.

I chicchi di caffè sono molto elastici, quindi per riconoscere la loro bontà se ne deve buttare uno per terra: se rimbalza, significa che il caffè è buono. Per riconoscere, invece, la buona qualità del caffè in polvere, bisogna metterne un cucchiaino in un bicchiere di acqua: se il caffè è buono la polvere dovrebbe rimanere a galla.

Si dice che il caffè vada bevuto "imprecando", cioè bollente.

In un suo racconto il grande Peppino De Filippo descrive l’utilizzo dell’"abbrustulaturo" e dell’atmosfera che intorno a questo si creava. De Filippo narra che le famiglie meno abbienti abbrustolivano per conto loro il caffè, poiché comprarlo crudo costava meno. In tante strade e nei vicoli di Napoli, durante il processo di tostatura, si sprigionava dai balconi un aroma delizioso, penetrante, irresistibile di caffè. L’"abbrustulaturo" era un cilindro lungo dai 30 ai 60 centimetri, appoggiato, per mezzo di un perno posto ad una delle due estremità, ad una scatola in metallo, alla base della quale vi era una griglia per accendere la brace. All’interno del cilindro andavano inseriti i chicchi crudi di caffè e, continuando a girare la manovella posta all’altra estremità del cilindro, li si facevano rovesciare sempre su se stessi finché non diventavano color "manto di monaco".

Se l'Europa è il maggior consumatore di caffè non è l'Italia quella che fa la parte del leone. Arriviamo al 12° posto e se allarghiamo il cerchio, occupiamo nel mondo il 16° posto. Ma chiedete ad un italiano dove beve il miglior caffè, anzi il miglior espresso, e sapete già la risposta. In Italia il caffè è stato variamente definito "bevanda nazionale", "parte della cultura dell'italiano", "prodotto democratico" perché alla portata di tutti. Secondo rilevamenti statistici, in Italia i maggiori consumi si hanno al mattino e dopo il pasto di mezzogiorno, i minori dopo cena. Donne e uomini bevono ogni giorno pressoché lo stesso numero di caffè 2 o 3 tazzine in media, mentre i giovani si avvicinano a questa abitudine man mano che crescono con l'età. Viceversa gli anziani tendono sempre più a controllare il numero di caffè che bevono nella giornata. Il 70% dei caffè viene consumato in casa, il 20% al bar o al ristorante, il 10% nei luoghi di lavoro; per il 70% viene preparato con la moka, nell'84% dei casi è bevuto senza aggiunte, mentre i caffè corretti sono appena il 3%. Il caffè si beve soprattuto per avere una maggiore lucidità di mente, per concedersi una pausa, per regalarsi un piacere in più, per socializzare, per soddisfare il desiderio, per assecondare un'abitudine. Tornando alle statistiche sui consumi pro-capite annuali di ogni nazione, è opportuno notare che non tutte le qualità dei caffè importati sono uguali. I paesi nordici importano preferibilmente l'Arabica (che contiene la metà di caffeina della Robusta), mentre i paesi mediterranei importano in misura uguale sia l'Arabica, sia la Robusta. È tuttavia opportuno esaminare un po' più a fondo questi dati per rendersi conto di alcuni importanti aspetti circa l'uso del caffè nei vari paesi. Poiché le molte specie di caffè hanno un gusto ed aroma diversi, occorre miscelarle in vario modo per ottenere prodotti con caratteristiche organolettiche rispondenti al gusto del consumatore e adeguate alle sue abitudini. Per questo tra i vari paesi consumatori esistono profonde differenze nel gusto e nel modo di preparare la bevanda.
Schematizzando, si può dire che nei paesi nordici, per esempio Danimarca e Germania, la miscela tipica ha come base i caffè milds, Arabica lavorati.
La bevanda che si ottiene, estratta per filtrazione, è molto aromatica e acidula e viene consumata come dissetante durante i pasti e come soft drink durante tutto il giorno.
Man mano che si scende verso il sud la miscela tipica ha come base l'arabica naturale e contiene percentuali più o meno alte di Robusta. Il caffè che ne deriva è meno delicato, e queste caratteristiche vengono esaltate ulteriormente dalla torrefazione spinta e dal tipo di estrazione. Si tratta di una bevanda non adatta ad essere consumata durante il pasto, ma che costituisce piuttosto una sorta di elisir corroborante da bere al mattino appena svegli, dopo mangiato o in particolari momenti della giornata. Come conseguenza le quantità consumate sono inferiori a quelle dei paesi nordici. In Italia, per esempio, si beve caffè preparato con la caffettiera moka o con la macchina espresso. Entrambi i metodi forniscono una bevanda molto concentrata, dal gusto e dal profumo intensi.

All’inizio e per molti secoli era diffusa la convinzione che il caffè fosse solo un alimento eccitante e corroborante; i beduini pensavano addirittura che combattesse la sete, tant’è che schiacciando e impastando le bacche di caffè con del grasso, ottenevano dei pani da consumare durante i viaggi nel deserto e prima della battaglie.


Storia del caffè

La storia del caffè nasce dal seme di una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Rubiacee, genere Coffea, da cui prende il nome il caffè, che cresce in Asia e in America, nella fascia compresa tra i due tropici e si hanno due ceppi principali: la Coffea Arabica che è anche la più diffusa e meno amara, essa rappresenta circa il 75% della produzione mondiale (Asia, Africa, Brasile, Colombia, Equador, Perù) e la Coffea Robusta che rappresenta invece il restante 25% della produzione (Brasile, Indonesia, Africa) più resistente dell’Arabica ma più amara e corposa.

Le leggende sulla comparsa di questa straordinaria bevanda sono svariate… ma secondo alcuni storici furono gli Etiopi per primi a diffondere la coltivazione della pianta del caffè, gli Arabi furono invece i primi ad impiegare le bacche sottoforma di bevanda. All’inizio, constatato che i chicchi non avevano effetti nocivi, cominciarono a consumarne l’intero frutto (che si presenta sottoforma di bacche rosse simili a ciliegie) lavorandoli con grassi animali e, intorno all’anno 1000 d.C., vennero fatti bollire in acqua per ricavarne una bevanda aromatica. Poiché il Corano vieta rigorosamente l’uso di alcolici, gli Arabi cominciarono a consumare notevoli quantità di caffè, nonostante i tentativi di soppressione della bevanda nera considerata inizialmente alla stregua dell’alcol e vista come strumento di perdizione e peccato.

Intorno al 1400 i grani di caffè vennero utilizzati per usi terapeutici e curativi come testimoniano alcuni documenti medici arabi dell’epoca.

Nella seconda metà del 1500, a Costantinopoli, vennero aperti i primi “caffè” riservati a personaggi distinti e ben presto i “caffè” divennero luogo d’incontro per diplomatici, artisti, scrittori, intellettuali…

Da lì all’Europa il salto fu breve… i Veneziani iniziarono ad importare questa usanza intorno al 1600 e dalla prima caffetteria nata a Venezia intorno alla metà dello stesso secolo, fu tale il successo che circa cent’anni dopo erano diventate un paio di centinaia. Le caffetterie cominciarono a nascere a macchia d’olio in tutta Europa, il prezzo del caffè iniziò a scendere e cominciò a diventare una bevanda popolare. Le caffetterie erano divenute ormai luogo d’incontro comune e venivano frequentate da artisti e intellettuali, oltre il caffè si trovavano molte varietà di giornali messi a disposizione dei clienti…. famosi anche per questo divennero i caffè di Amburgo.

Ma i caffè presero piede ben presto in tutto il resto d’Europa, in Inghilterra, dove si consumava in prevalenza il the, il caffè si fece strada poiché venne usato per combattere la piaga dell’alcolismo. Nacquero le coffe houses che assunsero grande importanza come luogo d’incontro per uomini d’affari e di cultura. In Germania inizialmente la diffusione di questa bevanda fu ostacolata dal fatto che il popolo prediligeva il consumo di birra, ma ben presto anche qui ci fu la conversione a questa incalzante nuova moda.

Negli Stati Uniti il caffè arrivò verso la fine del 1600 con l’importazione di usi e costumi europei da parte dei colonizzatori.

Intorno alla scoperta della bevanda nera nacquero di conseguenza diversi articoli per la tostatura dei chicchi… macchine per la torrefazione… macinini per ridurre i chicchi in polvere… e infine lei… la caffettiera….

http://www.ilvecchiotarlo.it/storia_del_caff%C3%A8.htm

2006-10-29 19:59:08 · answer #1 · answered by valeny 3 · 0 1

I fratelli Verri (i fondatori) la chiamarono così perchè si voleva fingere che gli articoli pubblicati fossero la trascrizione di discussioni (di politica, economia, storia, letteratura, attualità...) tra persone mild up (siamo nel 'seven hundred!) che si ritrovavano appunto in una immaginaria bottega di vendita e degustazione di caffè..bottega di proprietà di un commerciante illuminato originario di Cipro che, insieme al caffè, voleva diffondere anche le idee. Del resto caffè e bar saranno luogo d'incontro di artisti e letterati according to tutto l''800..basti pensare alle "Giubbe Rosse" a Firenze (Montale, Ezra Pound e tanti altri..) e al caffè Petrocchi a Venezia. Inutile dire che nel giro di due anni "Il Caffè" dei Verri chiuse i battenti causa censura austriaca.. ;)) spero di essere stata esaustiva! ;))

2016-12-16 16:23:26 · answer #2 · answered by ? 3 · 0 0

Il caffè è una delle bevande PRINCIPI in italia se ti va di approfondire di più sulle vari tipi e preparazioni ti consiglio di seguire il sito web per eccellenza del caffè e la sua rivendita online : http://shoponlinecaffe.com/

2015-12-19 21:00:43 · answer #3 · answered by Sbalza 3 · 0 0

non ho capito bene la tua domanda comunque : «Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno»
Il caffè è una bevanda ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea arabica, una pianta originaria dell'Etiopia. Il suo nome dovrebbe infatti derivare dalla regione di Kaffa in cui il caffè è stato coltivato in origine, sebbene in Etiopia il nome del caffè sia buna.Scoperta leggendaria

Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffè e, oltre all'Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen.
Pellegrino Artusi, nel suo celebre manuale, sostiene che il miglior caffè sia quello di Moka (città nello Yemen), e che questo sarebbe l'indizio per individuarne il luogo d'origine.

Riferisce infatti una leggenda secondo la quale un imam yemenita scoprì la pianta del caffè osservando alcune capre che mangiando le bacche di una certa pianta diventavano più vivaci. Perciò ne abbrustolì i semi, li macinò e, dopo averne fatta un'infusione, scoprì il caffè.....
baci spero di averti aiutato

2006-10-29 11:54:19 · answer #4 · answered by warhol-banana 3 · 2 2

PER SURMIRE: non ho capito la tua domanda: ti serve sapere come è arrivato il caffè in Italia, come è stato scoperto, da chi fu bevuto la prima volta?! Fammi sapere, così potrò esserti + d'aiuto!

2006-10-29 11:48:46 · answer #5 · answered by doraimon22 3 · 1 1

Il caffe? la mia passione!

2006-10-29 14:05:29 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 1

non so la storia completa, ma posso dirti che probebilmente è stato portato in europa dagli arabi, che lo facevano mischiando direttamente la polvere di caffè all'acqua calda, e aspettando che si depositasse sul fondo prima di berlo.

2006-10-29 11:54:48 · answer #7 · answered by Anshakash 4 · 1 2

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