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l'ho visto in una vetrina quando sono andato in gita a praga ma non ho avuto il coraggio di provarlo..
sapevo che in Italia è illegale ma..... che diavolo è?

2006-10-22 00:30:14 · 14 risposte · inviata da Anonymous in Mangiare e bere Birra, vino e alcolici

mi avete detto che in italia è legale o no??
non lo trovo mica nei supermercati..!

2006-10-22 00:38:36 · update #1

x Ivan B.:
Ma dovele trovo ste pastilie leone all'assenzio?

2006-10-22 00:39:54 · update #2

14 risposte

(mi permetto di aggiungere qualcosa in piu'.)
.

Quella dell'assenzio è una storia affascinante per le sue implicazioni artistico-tossicologiche che inizia ufficialmente nel 1797, quando un certo signor Henry-Louis Pernod avviò la produzione commerciale di un liquore basato su formula di un esiliato francese in Svizzera.
Da allora e fino alla quasi generalizzata proibizione europea nei primi anni del '900, sorseggiare (o tracannare) l'assenzio dalle 11 alle 13 diventò un diffuso rituale sociale al quale non sfuggirono numerosi artisti celeberrimi, da Manet a Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Oscar Wilde, Degas, Toulouse-Loutrec, Gauguin, Picasso, Hemingway.
La pazzia di Van Gogh viene fatta risalire all'abuso cronico di assenzio che avrebbe scatenato, come altri fattori dietetici ed ambientali, attacchi acuti di 'porfiria intermittente', malattia genetica a carico della sintesi dell'eme di cui il pittore pare soffrisse.
I sintomi di tale malattia includono tutti quelli tipo ansietà, isterismo, delirio, fobie, psicosi, agitazione/depressione che affliggevano Van Gogh.

Va subito detto che l'assenzio storico, forte bevanda alcolica di un bel colore verde smeraldo che diventava opalescente biancastra con l'aggiunta di acqua e zucchero, conteneva vari ingredienti fra cui anisetta e finocchio, oltre al principale estratto di 'Artemisia absinthum' molto amaro.
Fra i numerosi componenti chimici della mistura si è sempre puntata l'attenzione sul 'tujone', un monoterpene simile strutturalmente al 'tetraidrocannabinolo' della marijuana nonché al potente allucinogeno 'salvinorina-A' della 'Salvia divinorum' (Salvia dei profeti), ultimo grido dello sballo fantasioso.

La sostanza si trova anche nella salvia comune (Salvia officinalis) nonché nell'albero Thuja. Malgrado le premesse chimiche non sembra però che il tujone si leghi ai 'ricettori' dei cannabinoidi, agendo quindi probabilmente per vie diverse da quelle della marijuana.
Dal punto di vista tossicologico è importante il fatto che per assunzione ripetuta di assenzio, il tujone si accumuli nei tessuti diventando ad un certo punto neurotossico (epilettogeno soprattutto).
Un altro componente dell'assenzio è il glucoside 'absintina' ad attività analgesica molto amaro ma non psicoattivo per quanto se ne sa. Certe ricette del liquore prevedevano anche l'aggiunta di varie concentrazioni di 'calamo' (Acorus calamus) e noce moscata, noti allucinogeni.
Ma probabilmente fra le più gravi conseguenze dell'abuso di assenzio (comportamento bizzarro, crisi epilettiche, tossicità organica, blocco renale, rabdomiolisi, decesso in numerosi casi, nonché dipendenza da questa bevanda) almeno una parte era attribuibile all'elevatissima gradazione alcolica (fino all'85%) del liquore, fatto di alcol industriale non bidistillato e quindi ricco di metanolo ed altri inquinanti.

Dulcis in fundo, da non dimenticare il ruolo tossicologico dell'improvvida aggiunta di varie porcherie tipo solfato di rame (!), verde anilina, acetato di rame indigo ecc. per conferire un bel colore verde alla pozione, oppure tricloruro d'antimonio per favorirne il viraggio opalescente dopo l'aggiunta d'acqua.
L'odierno liquore d'assenzio laddove ancora si trova (Spagna, Portogallo, Danimarca, ex Cecoslovacchia) non è tossico in quanto praticamente esente da tujone che, comunque, come regola CEE non può eccedere i 10 mg/kg nei superalcolici o i 5 mg/kg nelle bevande alcoliche più blande: fanno eccezione gli amari, con massimo limite consentito di 35 mg/kg. Vermouth, Chartreuse, Ouzo, Jagermeister ecc. contengono piccole concentrazioni di tujone.
Resta da dire che nell'ipermercato di internet sono tranquillamente commercializzati kits di produzione casalinga di liquori d'assenzio ad altissimo contenuto di tujone.

Lo si sa, chi è causa del suo mal ecc. ecc....
Cordialità

SI,in Italia e' legale da circa tre anni,lo trovi in alcuni bar e nei negozi"simpatici"

2006-10-22 00:41:31 · answer #1 · answered by last_winter's_ snow 3 · 1 0

E' possibli curare ansia e panico grazie a questo semplice sistema http://SconfiggiAnsia.givitry.info/?1043
Chi ha sperimentato l’ansia e gli attacchi di panico, sa benissimo quanto è difficile imparare a gestirli.

2017-02-08 00:37:25 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

L'Assenzio è un liquore alcolico derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome

L’assenzio si ottiene (o dovremmo dire che si dovrebbe ottenere) per macerazione di erbe, semi e radici in alcool di vino a 85°. La macerazione può durare dalle 6 alle 12 ore. Infine il macerato viene distillato e, ancora a 85° viene colorato con una seconda macerazione e infine portato alla gradazione desiderata.

Gli ingredienti distillati generalmente sono:

artemisia absinthum, semi di finocchio, semi di anice verde, semi o radici di angelica, camomilla, veronica, genepì, issopo, artemisia pontica, anice stellato, coriandolo…

mentre per la colorazione generalmente si usano melissa, menta, artemisia pontica, fiori di issopo

solitamente le ricette prevedono dai 6 ai 12 ingredienti e ogni distilleria ha i suoi segreti. La base dell’absinthe resta tuttavia la stessa ed è il distillato del macerato di artemisia absinthum e semi di anice verde. Questa è la base comune a tutte le ricette.

Prodotti di qualità inferiore vengono preparati aggiungendo gli oli essenziali di quelle stesse piante all’alcool. Ovviamente non è possibile pretendere di ottenere un assenzio di qualità in questo modo.

in italia è ancora illegale, in francia sta tornando, io l'ho visto nel menù di un locale parigino ma nn l'ho asaggiato, cmq in alcuni paesi europei tipo francia e olanda penso che tu lo possa trovare

2006-10-25 00:51:33 · answer #3 · answered by Rob 4 · 0 0

ho letto le risposte..ti hanno già spiegato bene cosa sia...io ti parlerò del suo sapore..!Proprio come te anche io sono andata a praga, ma l'ho anche comprato..hai presente quello verde..? quello! Che schifo...! va bè l'ebrezza di dire ho provato anche questo, ma è veramente un brucia budella! E poi ci sarebbe da scaldare lo zucchero...ecc..insomma lascia stare..cerca di avere le visioni con altre sostanze!!!

2006-10-24 23:11:40 · answer #4 · answered by Anonymous · 0 0

Era illegale finoa qualche anno fa ma ora non lo è più, lo bevevano i cosiddetti poeti "maledetti" in Francia mentre scrivevano e puoi immaginare cosa veniva fuori... E'potentissimo e il sapore fa schifo!

2006-10-24 08:09:35 · answer #5 · answered by ale<3elena 3 · 0 0

volevo scriverti qualcosa ma......hai molto da leggere!!!

2006-10-22 01:00:03 · answer #6 · answered by Silvia 5 · 1 1

L'Assenzio è un liquore alcolico derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome.
Si pensava che un eccessivo uso di assenzio conducesse ad effetti che erano specificamente peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol - il che è vero per alcuni dei prodotti meno meticolosamente adulterati, creando lo stato fisico chiamato assenzismo.
Ciao

2006-10-22 00:50:51 · answer #7 · answered by Sara 2 · 1 1

L'Assenzio è un liquore alcolico derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome.

L'assenzio è noto per la popolarità che ebbe in Francia specialmente a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del Romanticismo alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, fino alla sua proibizione nel 1915. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la Pernod Fils.

L'assenzio appariva o incolore o di tutte le sfumature della clorofilla, dal giallo tenue al verde smeraldo, ed ha un sapore complesso dovuto ad un perfetto bilanciamento degli aromi delle varie erbe. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene semi di anice verde (l'anice stellato raramente era utilizzato e solo in modeste quantità), semi di finocchio, issopo, melissa, artemisia pontica e diversi altri ingredienti che cambiavano da distilleria a distilleria quali angelica, menta, genepì, camomilla, coriandolo. È una falsità priva di fondamento quella secondo cui l'assenzio venisse in alcuni casi adulterato con oppio: non esiste alcun documento storico che lo confermi e nessuna ricetta storica che ne parli.

L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora lo si desiderasse, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa.

Varietà meno pregiate di questa bevanda sono fatte per mezzo di essenze o olii mischiati a freddo nell'alcol.

Il contenuto alcolico è estremamente elevato per permettere alla clorofilla di restare stabile il più a lungo possibile(tra il 45% ed il 75%). Non viene, di solito, bevuto "d'un fiato", ma viene consumato dopo un rituale abbastanza elaborato nel quale uno specifico cucchiaio scanalato contenente un cubetto di zucchero è posto sopra un bicchiere, la zolletta viene bagnata con poche gocce di assenzio, le viene dato fuoco per poi spegerla versandoci sopra una dovuta dose di acqua, fintanto che lo zucchero risulta diluito in proporzione che va da 3:1 fino a 5:1. Durante questo rituale, i componenti che sono insolubili nell'acqua emergono dalla soluzione e rendono scura la bevanda; quella opalescenza lattiginosa è sempre stata chiamata "louche" (parola francese il cui significato è losco, torbido).

Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio: ordinario, semi-eccellente, eccellente, e superiore o svizzero, l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior assenzio contiene dal 65% al 75% di alcol. È risaputo che nel diciannovesimo secolo l'assenzio, come molti cibi e bevande del tempo, era occasionalmente contraffatto da affaristi con rame, zinco, indaco, o altre sostanze coloranti per conferirgli il colore verde; questo non fu ovviamente mai fatto dalle migliori distillerie.

2006-10-22 00:34:43 · answer #8 · answered by Anonymous · 1 1

L'assenzio odierno è un liquore che non ha nulla delle proprietà del laudano, o meglio esigue! E' un pò come andare in olanda e scegliere bene al Grasshopper cosa prendere!

Nel'800 c'era la versione strong...cioè quella che effettivamente fa sballare, come estratto completo della pianta.

2006-10-22 00:41:39 · answer #9 · answered by Darkaneillusion 3 · 2 3

L’assenzio è un liquore verde molto forte che contiene l’erba amara chiamata assenzio maggiore, reso gradevole al palato bevendolo diluito con acqua ghiacciata e zucchero. L’assenzio è stato notato per i suoi potenti effetti e rimane una sostanza vietata in paesi come gli USA, ma è oggi disponibile in Italia ai sensi delle leggi dell’Unione Europea.*

L’assenzio venne alla ribalta nel XIX secolo come una bevanda culturale decantata nei caffè francesi, la scelta preferita di artisti e poeti famosi (Hemingway, Van Gogh, Picasso, Toulouse-Lautrec, Oscar Wilde) che la bevevano per trovarvi ispirazione ed era spesso usata anche come soggetto delle loro opere.

Per molti anni l’assenzio fu considerato una minaccia seria per il settore vinicolo in Francia!

Nel 1910 furono venduti in Francia trentasei milioni di litri di assenzio. Le cifre di vendita annuali salirono a duecentoventi milioni di litri nel 1912, ma entro il 1915 tale cifra crollò a zero, poiché l’assenzio divenne una sostanza proibita.

* In conformità con il decreto legislativo DL 25.01.92 N. 107

Le origini dell’assenzio
Molte persone in epoche diverse hanno considerato l’assenzio un tonico toccasana. Nel corso della storia sono stati prescritti svariati miscugli di alcol e assenzio per curare di tutto, dal colera ai problemi di stomaco. I primi riferimenti sono presenti in papiri egizi e persino nella Bibbia. Lo studioso romano Plinio il Vecchio lo chiamò apsinthium nel I secolo dopo Cristo e annotò che era usuale che il campione nelle corse delle bighe bevesse una tazza di foglie di assenzio affogate nel vino che gli dovevano ricordare che anche la gloria ha il suo lato amaro. Lo raccomandava inoltre come elisir di giovinezza e come cura per l’alitosi. Pitagora prescriveva la stessa bevanda per assistere il travaglio durante il parto. Ippocrate lo consigliava per itterizia, reumatismi, anemia e dolori mestruali. Di fatto, l’uomo acclamato come l’inventore dell’assenzio come lo conosciamo oggi era un medico francese chiamato Pierre Ordinaire, che nel 1792, dopo essere fuggito dalla Rivoluzione Francese, si stabilì a Couvet, in Svizzera, dove trovò l’erba assenzio maggiore (Artemisia absinthium). Come molti medici di campagna, egli preparava i propri rimedi e conoscendo l’uso dell’assenzio nei tempi antichi, iniziò a sperimentarlo.

Dr Ordinaire distillò un forte liquore (68° Vol.) contenente assenzio, anice, issopo, dittamo, acoro, melissa (un tipo di menta) e svariate quantità di altre erbe comuni. Il suo assenzio divenne estremamente famoso come toccasana a Couvet e fu denominato già da allora La Fée Verte (La Fata Verde).

Si dice che alla sua morte lasciò la sua ricetta segreta alle sorelle Henriod, anch’esse di Couvet, ma alcuni credono che le sorelle Henriod producessero il loro assenzio già molto prima di Pierre Ordinaire. In entrambi i casi, possiamo vedere che l’uso dell’elisir di assenzio e il vino miscelato all’assenzio risale a migliaia di anni di fa, ma Dr Ordinaire fu indubbiamente il primo a promuovere La Fée Verte, così come la bevanda divenne famosa nel XIX secolo. Durante questo periodo molte distillerie comparvero in Francia e in Svizzera producendo marchi diversi di assenzio. Durante questo periodo molte distillerie comparvero in Francia e in Svizzera producendo marchi diversi di assenzio.
Fino ad oggi l’assenzio è ancora illegale in paesi come gli USA. Ma che cos’ha quindi l’assenzio che lo ha reso così adorato e temuto allo stesso tempo? L’ingrediente essenziale è un’erba nota comunemente col nome di assenzio maggiore (Artemisia absinthium).

Lasciando da parte del tutto gli impieghi medicinali storici dell’assenzio, esso contiene una sostanza chimica chiamata tujone, che è molto simile alla sostanza chimica attiva nella canapa indiana, THC (tetraidrocannabinolo). Analisi effettuate da scienziati negli anni ‘60 e ’70 mostrano che quest’affinità non è una coincidenza. Entrambe le sostanze chimiche sono terpenoidi. Ciò significa che sia tujone sia THC esercitano i loro agenti psicotomimetici interagendo con un recettore comune nel sistema nervoso centrale, afferma lo scienziato J del Castillo scrivendo un articolo sulle affinità tra gli effetti psicologici attributi all’assenzio e a quelli della marijuana (rivista Nature, 31 gennaio 1975).

Oggigiorno, il tujone è una sostanza controllata nell’ambito dell’Unione Europea. Il contenuto di tujone nell’Assenzio La Fée rientra in questi parametri legali ma paragonabili a livelli comunemente rilevati nell’assenzio del XIX secolo.

In breve tutto questo significa che un vero assenzio che contiene assenzio maggiore (Artemisia absinthium) offre un’esperienza diversa da quella di una ubriacatura.

Perché possiamo bere ora l’assenzio?
Nonostante il divieto interno, è possibile vendere in altri paesi l’assenzio prodotto in Francia, perché quando il divieto fu messo in atto nel 1915 il Governo francese lasciò in vigore una licenza per solo esportazione, il che significava che avevano la possibilità di liberarsi dei laghi di assenzio rimasti dopo il divieto. E’ per questa decisione che un numero molto limitato di istituzioni come il Savoy Hotel di Londra riuscì a riempire le proprie cantine di assenzio. Il Savoy Cocktail Book, pubblicato per la prima volta negli anni ’30 è ricco di cocktail contenenti assenzio.

Dopo che i proprietari di La Fée ebbero stabilito che questa licenza di esportazione esiste ancora tutt’oggi, si aprì la strada all’assenzio francese per essere nuovamente messo in vendita, ma solo in paesi al di fuori della Francia.

In Italia, la vecchia monarchia vietò l’assenzio dopo un referendum nel 1931; ma, già nel 1998, i proprietari de La Fee avevano constatato che il Diritto dell’Unione Europea avrebbe consentito la vendita dell’assenzio nel Regno Unito. Continuarono le loro ricerche, il che portò all’emissione del decreto legislativo dell’Unione Europea DL 25.01.92 N. 107, che consente ora, con l’assistenza della Velier, la vendita dell’assenzio in Italia.

Perché l’assenzio viene spesso chiamato La Fata Verde?
La Fée Verte, che significa letteralmente la fata verde, era il famoso soprannome dell’assenzio, con riferimento al colore della bevanda e all’incantesimo in cui avvolgeva le persone che lo consumavano. La fata verde divenne un personaggio noto nelle illustrazioni di poster promozionali, spuntando spesso come un genio seducente proveniente da una bottiglia o accarezzando un bicchiere di assenzio.

Nel film Moulin Rouge, Kylie Minogue appare come la personificazione della fata verde in una visione creata sotto gli effetti dall’assenzio.

Se osservate da vicino una bottiglia di La Fée vedrete che la fata è effettivamente riflessa nell’occhio sull’etichetta.

2006-10-22 00:34:19 · answer #10 · answered by explorer 2 · 2 3

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