Io sono la Dea, la Prima Nata Quando la Madre Terra gridò, torturata dal dolore del parto, Io ero là. Stesi la mano infantile e calmai il Sole-Infante, Il Maschio spaventato per la nascita brutale. Io sono la greca Artemide, Selene dai raggio d'argento, La bruna Diana cui fu sacrata Roma, La crudele Tanit che non tollerava sacerdoti maschi. Sono la Dea dei cani, Protrettrice del serpe e del cervo, Signora indomita d'Endimione dormente. Tu, mortale, che vedi in me una vergine scostante, dimentichi che, guerriera, spaventai l'impaziente Eracle e ricondussi alla ragione lo stolto Marte? Temi me, adoratore di Zeus o di Wotan, di Odino o di Basi, Poichè io ero già prima che loro fossero. Sono la Notte, custode di segreti.
Giunge un ladro ed ecco già chiamo mio fratello, Lo splendente Apollo. Viene, il Dio dall'arco d'argento e il suo splendore acceca l'infedele. Poichè questo ancora devi sapere, tu che non mi rendi omaggio: Io sono la Maga Ecate, La Signora degli Incantesimi che fa Del mondo uno specchio in cui si mira l'illusione umana. Sono la Dea dei tre cerchi, La Custode del Grande Sapere. Io do ed io tolgo. Nutro e affamo. Themis, la Cieca, mi segue. Perciò, inchinati, adora la rugiada che calpesta il mio piede divino, Onora la Natura che nacque dal mio alito. E forse si scorderà di te nel giorno del castigo, Quando annienterà i costruttori di città. E i fabbricanti di libri. "Nessuno è più grande nell'Universo della Triplice Dea!".
2006-07-27
21:53:08
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elo *
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