Essenzialmente, i sintomi della leucemia sono tre.
L’anemia
Il sangue viene alterato a causa della ridotta produzione di globuli rossi che devono trasportare l’ossigeno dai polmoni ai vari tessuti.
La febbre
La carenza di globuli bianchi normali riduce le difese dell’organismo e lo espone all’assalto di microrganismi vari, come virus, batteri, funghi.
Le emorragie
Si riduce il numero delle piastrine, che contribuiscono a riparare le lesioni dei vasi sanguigni, causando frequenti emorragie.
Tuttavia, sia nella fase iniziale che tardiva, la leucemia si può presentare con vari altri sintomi che inducono il malato a consultare vari specialisti, come ad esempio il dermatologo, il dentista, il reumatologo o il neurologo. Ciò deriva dal fatto che le cellule leucemiche dal midollo e dal sangue si diffondono e infiltrano varie parti del corpo come la cute, il cavo orale, le ossa, le articolazioni, il sistema nervoso.
La leucemia acuta è caratterizzata dall’insorgenza improvvisa dei sintomi. Nella leucemia cronica invece i sintomi si manifestano più lentamente.
Le leucemie sono un tumore delle cellule del sangue caratterizzate da una proliferazione anomala della cellula staminale cioè non ancora differenziata e con molta potenzialità. Le leucemie possono essere acute e croniche. Le leucemie acute hanno un andamento spontaneo rapidamente evolutivo e fatale se non curate. Le leucemie croniche sono invece caratterizzate da un andamento clinico più lento
Non si conosce alcuna causa sicura delle leucemie anche se in alcuni casi è stata identificata una “predisposizione genetica” o una relazione con fattori ambientali (radiazioni ionizzanti o esposizione a sostanze tossiche, quali i prodotti derivati dal benzene.
sintomi caratteristici della malattia sono anemia, astenia, infezioni, emorragie e, a seconda del tipo di leucemia vi può essere un coinvolgimento più o meno marcato dei linfonodi e della milza e di alcuni organi come fegato, sistema nervoso, polmoni e ossa.
La diagnosi include la raccolta dei dati clinici del paziente (anamnesi) ed una corretta visita medica. Un esame emocromocitometrico ed una valutazione dello striscio del sangue venoso periferico permettono di sospettare la diagnosi di leucemia, e spesso di chiarirne il tipo.
L’aspirato midollare e la caratterizzazione immunologica permettono di identificare il tipo di leucemia e anche il tipo di strategia terapeutica da adottare.
Le leucemie non sono mai contagiose, perciò i pazienti possono tranquillamente venire a contatto con altre persone. Inoltre, le malattie ematologiche tumorali sono “acquisite”, cioè compaiono dopo la nascita e non sono trasmesse ereditariamente: pertanto, non esistono rischi specifici per i figli e i nipoti.
Attualmente le terapie a disposizione ed, in particolare, la chemioterapia, la radioterapia, il trapianto di midollo e la terapia di supporto hanno notevolmente migliorato il decorso di queste malattie.
Una volta che la diagnosi di leucemia è certa sarebbe ideale che il trattamento venisse effettuato presso un centro specializzato nella cura delle leucemie.
In queste strutture, medici, infermieri ed altro personale paramedico collaborano strettamente per raggiungere, ed in seguito mantenere, la remissione della malattia.
Per "remissione" si intende l'arresto dell'evoluzione della malattia e dei suoi sintomi che può essere temporaneo o più ottimisticamente permanente.
La "chemioterapia" è il trattamento più importante per la leucemia. Questo comporta la combinazione di circa 30 farmaci la cui azione individuale nella distruzione delle cellule, leucemiche è ben conosciuta. Questi farmaci distruggono le cellule leucemiche direttamente oppure attraverso l'inibizione della loro capacità riproduttiva. L'oncoematologo, un medico specializzato nella cura delle leucemie e delle neoplasie, somministra questi farmaci in dosi appropriate ad uccidere le cellule della leucemia senza danneggiare molte cellule sane.
La terapia di supporto gioca un ruolo fondamentale nella protezione del paziente leucemico, aiutandolo nel periodo critico, necessario alla chemioterapia per dare i suoi benefici. La terapia di supporto può comprendere antibiotici, isolamento in ambienti sterili, e trasfusioni di piastrine per prevenire le emorragie e di globuli rossi e per correggere l'anemia.
Il paziente può inoltre ricevere un trattamento "radiante" supplementare allo scopo di distruggere ogni cellula leucemica sopravvissuta.
Nonostante gli enormi progressi nel trattamento della leucemia, la causa della malattia e le modalità di prevenzione sono ancora sconosciute. I ricercatori ritengono che la malattia sia legata ad una complessa interazione di fattori genetici individuali e biochimichi con la possibile partecipazione di agenti virali.
Alcune cause ambientali di leucemia sono tuttavia ben conosciute. Numerosi studi dimostrano che individui esposti a quantità eccessive di radiazioni o a sostanze chimiche come benzene, sono maggiormente a rischio di sviluppare la malattia.
La leucemia non è una malattia contagiosa ed apparentemente non presenta caratteristiche ereditarie. Per il momento non sembrano esservi possibilità di prevenire la leucemia ad eccezione di evitare l'esposizione a radiazioni ed a prodotti chimici pericolosi.
I farmaci e gli altri trattamenti risultati efficaci contro la leucemia sono stati ottenuti attraverso ricerche effettuate in tutto il mondo, culminate negli eccezionali risultati terapeutici negli ultimi anni. Nuove associazioni di farmaci antileucemici sono in grado di ottenere percentuali più alte di remissione. La speranza è che tali associazioni diventino definitivamente curative.
Sono in corso, inoltre, numerosi studi riguardo ad altre forme di terapia per la leucemia. Un promettente approccio riguarda l'immunologia e in particolare le ricerche volte a rinforzare la naturale immunità del paziente contro la malattia.
Il trapianto ha allungato le prospettive di vita a numerosi malati di leucemia, probabilmente con alcune guarigioni. Comunque, come in una trasfusione di sangue, la compatibilità tra il midollo osseo del donatore e quello del ricevente è fondamentale per il successo del trapianto.
Si stanno svolgendo ulteriori ricerche sul modo di migliorare la compatibilità tra donatore e ricevente e sul modo di trattare il midollo malato dello stesso paziente al fine di eseguire un autotrapianto.
Numerosi scienziati stanno cercando di dare una risposta al perché solo alcune persone e non altre vengano colpite dalla leucemia e a come identificare individui a rischio.
Allo stesso tempo si stanno sviluppando nuovi trattamenti con i quali prolungare ulteriormente la vita e dare una guarigione definitiva ai malati di leucemia.
2007-11-23 20:48:10
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answer #1
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answered by sun 7
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Cos'è la leucemia
La leucemia è un tumore delle cellule del sangue.
Le cellule normali che si ritrovano nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) prendono origine da cellule immature - dette anche cellule staminali o blasti - che si trovano nel midollo osseo, cioè in quella parte di tessuto spugnoso contenuto all'interno delle ossa.
Nelle persone affette da leucemia vi è una proliferazione incontrollata di queste cellule, che interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue.
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Quanto è diffuso
I tumori che colpiscono le cellule del sangue sono molto più frequenti nell'età infantile rispetto a quella adulta.
Le leucemie acute, in particolare, rappresentano il 25 per cento di tutti i tumori dei bambini e si collocano quindi al primo posto.
Tra le leucemie acute, la leucemia linfoblastica è il tipo più frequente nei bambini, ma può anche colpire gli adulti; anche la leucemia mieloide acuta si può presentare sia in età infantile sia in età più avanzata.
Le leucemie croniche sono invece più caratteristiche dell'età adulta.
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Chi è a rischio
Gran parte delle leucemie che insorgono in età pediatrica dipende da anomalie del DNA, sia a livello dei cromosomi, come accade nella leucemia mieloide cronica, sia a livello di singoli geni (un esempio è rappresentato dal gene p53).
In particolare, nel caso della leucemia mieloide cronica, è presente il cosiddetto cromosoma "Philadelphia" che contiene un gene nuovo costituito dalla fusione di due porzioni di DNA che in condizioni normali si trovano su due cromosomi diversi.
Inoltre alcune malattie, come la sindrome di Down, sono collegate a un rischio da 10 a 20 volte superiore di sviluppare una leucemia nei primi dieci anni di vita.
Per quanto riguarda gli adulti, esiste un collegamento tra l'esposizione a dosi massicce di radiazioni e alcuni tipi di leucemia.
Esiste inoltre un'associazione con l'esposizione a sostanze come il benzene e la formaldeide , utilizzate nell'industria chimica.
Infine altri fattori di rischio che sono noti con certezza sono la chemioterapia e la radioterapia, effettuate in precedenza per curare altre forme tumorali.
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Tipologie
Le leucemie vengono comunemente distinte in acute e croniche, sulla base della velocità di progressione della malattia.
Nella leucemia acuta il numero di cellule tumorali aumenta più velocemente e la comparsa dei sintomi è precoce; nella leucemia cronica invece le cellule maligne tendono a proliferare più lentamente. Con il tempo, però, anche queste ultime diventano più aggressive e provocano un aumento delle cellule leucemiche all'interno del flusso sanguigno.
Un'altra importante distinzione riguarda le cellule da cui prende origine il tumore. La cellula staminale, durante le varie fasi di maturazione, dà origine a cellule di tipo mieloide e cellule di tipo linfoide: da queste si differenzieranno successivamente i globuli rossi o eritrociti, le piastrine e i globuli bianchi (leucociti e linfociti). Pertanto avremo quattro tipi comuni di leucemia: la leucemia linfoblastica acuta (LLA), la leucemia linfocitica cronica (LLC), la leucemia mieloide acuta (LMA) e la leucemia mieloide cronica (LMC).
Esistono poi altri tipi di leucemia più rari, come la leucemia a cellule capellute.
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Sintomi
La leucemia cronica può non dare sintomi nelle fasi iniziali perchè le cellule leucemiche sono ancora in grado di svolgere il loro normale lavoro, non interferendo con le funzioni delle altre cellule. Invece nella leucemia acuta i sintomi si presentano precocemente e possono peggiorare con rapidità.
Le cellule leucemiche, al pari delle altre cellule presenti nel sangue, si spostano all'interno dell'organismo. Sulla base del loro numero e della loro localizzazione si avranno diverse manifestazioni quali, per esempio, la febbre, le sudorazioni notturne, la stanchezza e l'affaticamento, il mal di testa, i dolori ossei e articolari, la perdita di peso, la suscettibilità alle infezioni, la facilità al sanguinamento oppure l'ingrossamento della milza e dei linfonodi, in modo particolare a livello del collo e delle ascelle.
Talvolta la leucemia può coinvolgere anche lo stomaco, l'intestino, i reni e i polmoni.
Tutti questi sintomi non sono sicuri segni di leucemia, perchè sono comuni a molte altre malattie; occorre quindi rivolgersi al medico per approfondire la natura di eventuali disturbi.
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Prevenzione
Siccome non si conoscono con certezza le cause che portano ad ammalarsi di leucemia, non è possibile fare raccomandazioni precise a riguardo. Se possibile, si dovrebbe evitare l'esposizione frequente a radiazioni oppure a sostanze chimiche come il benzene.
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Diagnosi
La visita medica è molto importante per controllare se vi è un ingrossamento dei linfonodi, del fegato oppure della milza, e per scoprire eventuali emorragie.
Gli esami del sangue, e in particolare l'emocromo, e gli indicatori del funzionamento di reni e fegato danno informazioni molto utili: nella leucemia aumenta il numero dei globuli bianchi e diminuiscono le piastrine e l'emoglobina che si trova all'interno dei globuli rossi.
Per completare la diagnosi possono essere necessarie una biopsia ossea e una rachicentesi. La prima procedura consiste in un piccolo prelievo di midollo osseo (la sostanza contenuta nelle ossa in cui si trovano le cellule che producono gli elementi del sangue) da un osso piatto (in genere dal bacino) che sarà successivamente analizzato al microscopio: questo esame permette di scoprire se ci sono cellule leucemiche nel midollo osseo. La rachicentesi consiste nel prelievo di liquido cefalorachidiano (liquido che riempie gli spazi attorno al cervello e al midollo spinale), che viene raccolto tramite un ago molto sottile inserito tra due vertebre lombari.
A questi esami vanno associati infine una radiografia del torace e un'ecografia dell'addome.
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Evoluzione
La gravità della leucemia dipende dallo stadio di malattia e quindi dall'estensione e dal coinvolgimento dei vari organi, nonché dalla risposta alla terapia medica.
Vi sono leucemie che si presentano con un andamento meno aggressivo e altre, come quelle acute, che danno segno di sé più precocemente creando seri disturbi a chi ne è colpito.
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Come si cura
La terapia dipende dal tipo di leucemia, dal suo stadio e dal fatto che la malattia sia in fase acuta o cronica. Importante è anche l'età al momento della diagnosi.
Il trattamento delle leucemie si avvale dell'utilizzo di più terapie in combinazione o in sequenza, con lo scopo di ottenere una migliore qualità di vita e la guarigione.
La chemioterapia usa uno o più farmaci somministrati per bocca o per via endovenosa; nel caso siano presenti cellule leucemiche nel liquido cefalorachidiano, i farmaci chemioterapici possono anche essere somministrati per mezzo di un catetere inserito attraverso due vertebre lombari. Alcune persone affette da leucemia mieloide cronica possono ricevere un nuovo tipo di trattamento, che consiste in una terapia mirata con un nuovo farmaco (STI-571 o Glivec) in grado di bloccare la produzione di cellule tumorali.
Vi sono poi le cosiddette terapie biologiche, che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e a distruggere le cellule leucemiche. Nella leucemia mieloide cronica l'interferone può aiutare a rallentare la crescita delle cellule tumorali.
La radioterapia consente di utilizzare raggi ad alta energia contro parti del corpo in cui vi sono accumuli di cellule leucemiche.
Negli ultimi anni si è sviluppato anche il trapianto di cellule staminali, per certi versi ancora in fase di sperimentazione. Questo trapianto permette al malato di ricevere dosi molto elevate di farmaci chemioterapici e di radiazioni, in grado di distruggere le cellule leucemiche che popolano il midollo osseo ma anche quelle sane. Le cellule staminali, ovvero progenitrici di tutte le altre, possono essere prelevate dal malato stesso e poi reinfuse dopo la chemio-radioterapia, oppure raccolte da un donatore compatibile (che può essere un fratello oppure uno sconosciuto).
2007-11-23 11:57:51
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answer #2
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answered by Anonymous
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un mio amico 2 anni fa si è ammalato di leucemia, grazie a dio ora sta bene.
2007-11-23 11:57:51
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answer #3
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answered by calchide 3
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Per curare la sciatica consiglio di usare questo metodo naturale http://CurareLaSciatica.teres.info/?0jIv
Esistono numerose varianti di sciatica, distinte in base all'agente causale. Tutte le forme di sciatica sono accumunate dal dolore, la cui intensità dipende dalla causa scatenante.
2017-03-05 09:42:08
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answer #4
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answered by ? 3
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Un tumore
2015-08-05 00:59:20
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answer #5
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answered by Francesca Vanessa 1
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G
2015-01-13 09:51:43
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answer #6
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answered by Gianni 2
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bella domanda
2007-11-23 12:05:22
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answer #7
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answered by Anonymous
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e un tumore del sangue edifficilmente si guarisce..............
2007-11-23 19:12:32
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answer #8
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answered by Anonymous
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