Tutte le verità riconducono necessariamente a un'unica verità, non ne sono che la sua epressione culturale o di linguaggio secondo il tempo e il luogo. Ma quest'unica verità nell'attimo stesso in cui vuole rendersi conoscibile all'uomo, attraverso una rivelazione o un ragionamento non può che tradursi in rappresentazione, in apparenza. E per quanto pretenda di porsi come sola verità escludendo le altre molteplici rappresentazioni possibili resterà per sua natura sempre parziale e limitata. Quindi l'unica verità assoluta che sta alla radice di ogni rappresentazione non sarà mai conoscibile nè in forma religiosa nè in forma logica. Eppure riconoscere che essa esiste, sia pure in essenza inesprimibile, ha conseguenze radicalmente diverse dall'affermare che non esiste. Essa è una verità che include e non esclude ogni sua rappresentazione che proietta nel mondo, perché ogni rappresentazione fa comunque parte di essa, sta a noi trovare il contesto in cui tale rappresentazione ha senso.
2007-10-16
09:50:49
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5 risposte
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inviata da
etcetera
7
in
Arte e cultura
➔ Filosofia
Angelica, un tempo anch'io credevo nelle molte verità dell'apparire, perché solo di queste abbiamo quotidiana ed evidente esperienza. Il problema è che, sotto tutti i punti di vista, almeno mi pare, sia di logica che di sentimento, le molte verità non possono che ricondursi a un'unica esistente. Nel mistico forse questa Verità è percepibile, certo che essa è in ogni modo indefinibile a meno di non ricondurla all'intreccio delle sue molteplici, incomplete e mai esauribili rappresentazioni.
2007-10-17
06:10:59 ·
update #1