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mia nonna soffre d' Alzheimer ormai da diversi anni,nonostante mi dicano tutti di mettermi l'anima in pace che questa malattia è incurabile io non ci riesco, mi prende male ricordare la donna super attiva che era e vederla adesso ridotta in questo stato quasi vegetativo...io non mi voglio arrendere...sapete se ci sono nuove cure o progressi riguardo la cura di questo malattia?
grazie a tutti

2007-10-16 09:03:09 · 1 risposte · inviata da Anonymous in Salute Salute mentale

1 risposte

Bisdemetoxicurcumina attiva i macrofagi che eliminano lele placche di proteina beta-amiloide caratteristiche della malattia
Descrizione:
La bisdemetoxicurcumina attiva i macrofagi che eliminano le placche di proteina beta-amiloide caratteristiche della malattia
Una molecola presente nel curry, la famosa spezia indiana, attiva il sistema immunitario contro le placche che danneggiano il cervello dei malati di Alzheimer. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di Ricerca BioMolecolare Umana (HBRI) di San Diego, coordinati da John Cashman.
La molecola è la bisdemetoxicurcumina ed è il principio attivo dei curcuminoidi, sostanze presenti nella radice della curcuma da cui si estraggono gli ingredienti del curry. I ricercatori hanno scoperto che questa molecola stimola i macrofagi ad eliminare la proteina beta-amiloide che forma le placche tipiche della malattia.
Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa molto diffusa. Nel mondo ci sono 18 milioni di malati di Alzheimer e solo in Italia ve ne sono 500 mila.
La malattia attacca la memoria e le capacità cognitive e rende il paziente incapace di condurre una vita autonoma. Il cervello dei malati è invaso da placche proteiche formate dalla proteina beta-amiloide. Queste inclusioni proteiche causano l'impossibilità per il neurone di trasmettere gli impulsi nervosi.
La bisdemetoxicurcumina potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici contro il morbo di Alzheimer.

Redazione MolecularLab.it (20/07/2007)

In Giappone è stato messo a punto un vaccino per la cura del morbo di Alzheimer. Il vaccino da somministrare oralmente, creato dai ricercatori dell'Università di Nagoya e dall'Istituto nazionale di geriatria della vicina città di Obu, è basato su un virus non patogeno il cui rivestimento contiene i geni che producono l'amiloide, la proteina che causa il morbo. Le cellule dell'intestino reagiscono alla presenza del virus inducendo i linfociti a produrre anticorpi che agiscono contro gli accumuli di amiloide al livello del cervello.
Si tratta quindi di un farmaco somministrabile per via orale, per ora testato su un campione di 28 topi modificati geneticamente affichè sviluppassero il morbo di Alzheimer. Ha avuto ottimi risultati: in tutte le cavie a cui è stato somministrato si è osservato un regresso dei sintomi tipici della malattia, come la perdita di memoria e della capacità di apprendiemento. Sembra essere promettente anche perchè in non ha provocato nessuno dei gravi effetti collaterali di altre cure create finora e basate sull'iniezione di anticorpi mirati a rimuovere dal cervello gli accumuli dell'amiloide.
Il nuovo vaccino è risultato molto più sicuro e meno costoso dei farmaci usati contro il morbo di Alzheimer e a breve dovrebbero iniziare le sperimentazioni sugli uomini.
Redazione MolecularLab.it (04/04/2007)

.Vaccino transdermico contro l'Alzheimer
Ricercatori dell'Università della Florida hanno messo a punto un vaccino transdermico contro la proteina beta amiloide che, accumulandosi a livello cerebrale provoca le placche caratteristiche della malattia di Alzheimer.
Durante i test condotti su modelli animali, il vaccino è risultato capace di ridurre la formazione delle placche e di ridurre in parte anche il declino cognitivo. Jun Tan, direttore dello studio ha spiegato che altri studi hanno dimostrato la capacità del vaccino di alleviare alcuni sintomi della malattia ma per la prima volta questa ricerca ne dimostra l'efficacia anche per somministrazione transdermica.
Infatti in passato erano stati sospesi i trial clinici per testare l'efficacia del vaccino contro la proteina beta amiloide per via parentale, in quanto provocavano gravi effetti collaterali a causa dell'innesco di una reazione autoimmune che aveva provocato il decesso di un piccolissimo numero di pazienti. Ora i ricercatori hanno scoperto che la somministrazione transdermica di tale vaccino permette di evitare questa reazione negativa.
Le Terapie più promettenti del 2006
....................Malattia di Alzheimer
Il farmaco Tramiprostato dovrebbe colpire la malattia alla radice, impedendo la formazione delle fibrille di proteina beta amiloide.
Redazione MolecularLab.it (15/12/2006)
Fai bene a non rassegnarti. Spero che questo possa aiutarti.

2007-10-16 12:05:12 · answer #1 · answered by sun 7 · 0 0

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