Sto studiando sul Musi e ho trovato un'affermazione in parte oscura. Nella terza fase del Concilio di Trento viene discussa la fonte del potere dei vescovi. Cito dal Musi (pag. 111):
" La vera e più ardua questione fu rappresentata dall'origine del potere episcopale. Su questo terreno si scontravano 2 tendenze: la prima attribuiva solo al papa la fonte del potere dei vescovi; la seconda ne faceva discendere l'autorità dal sovrano statale. (...) A Trento fu stabilita una via intermedia: i vescovi dipendevano dal papa, ma avevano l'obbligo della residenza e la loro responsabilità era definita su "mandato divino". " fine citazione.
Quello che non riesco a comprendere appieno è cosa significhi "la loro responsabilità era definita su mandato divino". Qualcuno mi può spiegare?
Si può dire, inoltre, che con questa soluzione i vescovi diventano un facile strumento di ingerenza della Chiesa negli affari degli altri Stati?
Grazie in anticipo per le risposte.
2007-09-18
02:11:21
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4 risposte
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inviata da
AtlantisAngelis
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Arte e cultura
➔ Storia
x Maria: certo, mischiare la religione alla politica non è una bella cosa, ma nel sec. XVI era prassi comune se pensi che la stessa Riforma non avrebbe avuto la risonanza che ha avuto se non vi fossero stati anche interessi politici da parte dei sovrani che vi aderirono. Come diremmo adesso, è stato un bel business per i sovrani protestanti incamerare i beni della Chiesa presenti sui loro territori. Leggevo che si stima che dall'operazione "scisma religioso" Edoardo VI (1547-53) abbia ricavato circa 13 milioni di sterline attraverso la vendita dei beni dei conventi.
2007-09-20
01:07:18 ·
update #1
x Testa di cane: ricambio i saluti e la simpatia.
2007-09-20
01:15:26 ·
update #2
x Anna e Lutatius: grazie mille per l'approfondimento. Da quello che capisco, quindi, la delibera del Concilio non è poi così intermedia, visto che comunque l'ago della bilancia pende a favore del papa.
Se, in ultima analisi, è al papa che i vescovi devono rendere conto del loro operato (perchè l'obbligo di residenza rientra nell'insieme delle disposizioni atte a disciplinare e correggere il malcostume diffuso fra le alte sfere ecclesiastiche) non mi sembra che vengano fatte molte concessioni, riguardo alla valutazione dell'operato dei vescovi, a chi regna sui territori in cui si trovano le diocesi.
Se avete qualcosa da aggiungere vi prego di farlo. Lascerò la domanda aperta fino all'ultimo.
Di nuovo grazie.
2007-09-20
01:25:37 ·
update #3