Quando studiavo per diventare perito elettrotecnico lessi che : la differenza di potenziale tra un punto A e un punto B genera un flusso di cariche ..altrimenti definibile come corrente elettrica.
Mentre studiavo fisica lessi che: in due vasi comunicanti il liquido versato all'interno degli stessi tende a raggiungere lo stesso livello nei due vasi, indipendentemente dalla forma e dalla capienza dei due vasi appunto.
Ora, aldila', di questa associazione, un po' "tirata per i capelli", e mettendo da parte le varie accuse di "buonismo" o "razzismo", non credete che in natura tutto tenda a essere riportato alla situazione di equilibrio? Non credete che anche il fenomeno dell'immigrazione tenda a seguire questi principi?
2007-09-09
02:24:28
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18 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Politica e governo
➔ Immigrazione
x FEDERICA: l'equilibrio di cui parlo e' riferito alla situazione sociale. Detto in parole semplici i poveri si muovono verso la ricchezza ed il benessere per poterne godere anch'essi.
Occorreranno centinaia di anni ma credo che un equilibrio seppur precario possa essere raggiunto..Poi ci sono le leggi fatte dall'uomo purche' questo equilibrio non possa crearsi..ma questo e' discorso che sfocerebbe in politica, quindi lo tronco sul nascere.
2007-09-09
03:01:56 ·
update #1
x BROKEN DREAM: non lo so che fine ha fatto bilderberg, spero sia andata solo in vacanza...e' un po' che non da segni di vita..
2007-09-09
05:02:52 ·
update #2
Certo, ogni cosa in natura tende ad assestarsi verso una situazione di equilibrio, e tra gli altri seguendo anche i principi che hai enunciato.
Ma per suggerirti la complessità della realtà ti faccio notare un particolare.
Se i due vasi, comunicanti, hanno diversi volumi, il livello raggiunto sarà lo stesso (equilibrio) ma l'acqua contenuta nel vaso più grande è molto di più di quella contenuta nel vaso più piccolo; e poca forza applicata al vaso più piccolo genera un enorme spinta nel vaso più grande, cioè la forza necessaria per spostare poco liquido per il principio dei vasi sposta tutto il liquido nell'altro vaso.
Ci sono posti più ricchi, posti più poveri; il rapporto che lega l'immigrazione a noi non è quello delle mosche con il cibo, e l'equilibrio non sempre è giusto ed equo.
Chi emigra emigra perchè CREDE di trovare "l'america" lasciando il posto dove si trova, ma secondo me spesso nella pratica chi arriva sulle carrette del mare spende di più che non se entrasse in Italia con l'aereo, e con regolare visto.
E arrivando qui nell'illegalità rimangono ai margini della società, per forza di cose senza permesso di soggiorno e/o documenti non vivranno mai tranquilli.
Tornando al tuo parallelo, io direi che l'indocina, o l'africa, potrebbero essere il vaso piccolo; moltissime persone, poca acqua.
L'europa e gli usa sono il vaso grande; poche persone, moltissima ricchezza.
Se si applica una forza nei vasi piccoli però, essa è sufficiente anche con poco a "spostare" molto liquido dei vasi grandi...
2007-09-09 04:02:45
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answer #1
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answered by Daniele 6
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A me pare che tutta la storia del mondo così come lo conosciamo ora sia fatta, fin dalla preistoria, di migrazioni.
Non c'è mai stato secolo, dalla comparsa dell'uomo, in cui masse più o meno numerose, non si siano trasferite da un luogo ad un altro, in modo più o meno ( di solito meno) pacifico.
Questo ha fatto si che , al di la dei sommovimenti inevitabili, l'umanità abbia potuto continuare a progredire mischiando il patrimonio genetico di tutti i popoli conosciuti.
Questo ci può far dire che le sacre scritture hanno ragione nel dire che siamo tutti fratelli, forse se ce ne ricordassimo più spesso il mondo sarebbe migliore; e in ogni caso, non possiamo farci nulla, le frontiere, in realtà difendono solo i portafogli, non il destino dell'uomo.
2007-09-09 09:41:35
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answer #2
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answered by mammaoca 7
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per porre equilibrio in merito a questo fenomeno alcune volte devastante sia per chi viene da noi, sia per noi stessi.. servirebbe che non ci fossero le carogne che sottopagano e fanno venire in italia dei disperati per poi illuderli per una vita migliore per poi sfruttarli fino allo spasimo!
2007-09-09 09:29:11
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answer #3
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answered by Anonymous
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Anche se la tua analisi non fa una grinza,credo comunque che la metafora da te utilizzata,sia comunque relativa ad una visione sogettiva della questione.Infatti,ritengo che,anche se sia inconfutabile la teoria in base alla quale la natura tenda a ripristinare un suo equilibrio iniziale,riportando gli opposti in condizioni di quasi parità,sia ancor più vera la teoria fisica su cui si fonda il principio che vede forze uguali respingersi.Credo pertanto che,pur volendo attribbuire al fenomeno dell'immigrazione uguale risonanza e spessore a quello dell'intolleranza,ci ritroveremmo comunque al cospetto di due forze di pari intensità che finirebbero per compensarsi a vicenda generando si uno stato di equilibrio matematico, ma nello stesso tempo un grave squilibrio sociale.
Non credo che nessun postulato della fisica possa,purtroppo, creare parità di diritti tra popoli,l'unica legge da perseguire ,penso sia quella del dialogo,del rispetto e della tolleranza verso il diverso,regole semplici ma non impossibili da apprendere.Ciao
2007-09-09 11:38:24
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answer #4
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answered by daniela 5
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Evviva: non è una risposta la mia e me ne scuso.
E' entusiasmo per:
- domanda intelligente con argomentazioni pertinenti;
- risposte intelligenti e presentate con TONI pacati e - quando necessario - con risvolti piacevolmente ironici.
Vorrei tanto dirvi: braviiiii!
Ma sono uno dei tanti che frequenta questo posto e anche se il mio plauso non incrementerà il vostro garbo, la vostra capacità di dare un contributo competente non voglio farvi mancare il mio apprezzamento.
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2007-09-09 10:36:36
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answer #5
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answered by ulissesaggio 5
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se provi a leggere un testo "facile" di relatività generale trovi che naturalmente ogni fenomeno fisico avviene in modo da creare maggiore equilibrio tra le forze in gioco durante ogni processo in cui il punto di partenza è diverso dal punto di arrivo (quindi quando non c'è stasi). anzi, mi domando se la stasi non sia così un fenomeno fisico che induca all'esterno variazioni tali da consentire forze di disequilibrio. mah!
2007-09-09 09:38:03
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answer #6
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answered by giiovi 5
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oggi, l'immigrazione e' un fenomeno obbligatorio, dato dalla storia, il problema vero italico non e' l'immigrazione, ma la mancanza di regolamentazioni serie atte ad attuare un integrazione indolore degli stranieri in italia, certo sia a dx che a sx dicono di avere la soluzione, ma per quante soluzioni si possano avere, non si tiene conto della variante umana della situazione, per prima cosa dobbiamo capire che la maggior parte degli immigrati non possono essere il fior fiore della classe sociale del loro paese d'origine ,quindi dobbiamo sapere che e' una classe disperata e disposta a tutto pur di sopravvivere, in secondo dobbiamo capire che l'italiano e' una persona incapace di non usare i propri sentimenti per controllare qualcosa , siamo un popolo troppo umorale per far si che i controlli siano seri ed umanamente buoni.
2007-09-09 09:40:54
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answer #7
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answered by Anonymous
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io potrei aggiungere alle (belle) risposte già data che c'è un evidente squilibrio oltre che economico ( migrazione dei fattori di produzione: nei Paesi in via di sviluppo c'è abbondanza di lavoro- cioè braccia e cervelli- rispetto al capitale, nelle nazioni ricche è il contrario, quindi il capitale "migra" verso il lavoro e viceversa) anche demografico. In parole povere, l'UE dovrà importare da qui al 2050 almeno 20-25 milioni di nuovi lavoratori per mantenere il livello corrente di benessere, dato che ha una popolazione stabile e in via di invecchiamento, mentre i Paesi in via di sviluppo hanno una natalità parecchio più alta anche se sta rallentando. ( i Paesi dell'Est hanno crescita negativa e i Paesi del Nordafrica sono passati da una media di 6,2 figli per donna a 2,4 circa in 20 anni...). Il problema se mai sarà da dove li prenderemo una volta esauriti i serbatoi attuali...
2007-09-10 13:10:49
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answer #8
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answered by simonetta 5
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Che in natura tutto tende all'equilibrio per quel poco che so della materia, mi risulta sia vero, ma che questo riguardi anche gli esseri umani non saprei! Certo è indubbio che gli immigrati lasciano le loro terre per aspirare ad un livello di vita più simile a quello che trovano nei paesi di destinazione, e poi coi loro guadagni contribuiscono a migliorare le condizioni economiche dei paesi d'origine quindi si in questo senso penso che tu possa avere ragione.
Ciao
2007-09-10 05:13:26
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answer #9
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answered by perlanera 2
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Mi sembra una buona osservazione.
Anche se ovviamente lo stato di equilibrio da raggiungere è definito da variabili più complesse di un semplice potenziale o di un livello di superficie.
2007-09-10 03:12:17
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answer #10
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answered by Miri81 7
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Se pensi che tutti questi disperati abbandonano la terra natia, gli affetti più cari e il loro mondo alla ricerca di una dignità sociale significa che stanno veramente male. Sta a noi riuscire a ristabilire l' equilibrio dandogli la possibilità di farlo, ne siamo veramente in grado?
2007-09-09 16:05:22
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answer #11
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answered by Skatelowes 7
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