Il prurito ha le eziologie piu vaste.
Tant'è che se si apre un libro di patologia medica si puo notare che esiste un capitolo a parte intitolato proprio "il prurito"
In linea di massima i meccanismi che vi stanno alla base sono sempre gli stessi e coinvolgono l'istamina e i neurotrasmettitori.
Non staro qui a farti un trattato perche non penso ti interessi.
Ti faro dei semplici esempi.
Quando un insetto ti punge senti prurito perche le sostanze che lo stesso inietta sono precursori dell'istamina o hanno la capacita di stimolare le nostre stesse cellule attraverso la cosidetta cascata delle citochine,alla liberazione di istamina.
Quando si ha una reazione allergica da alimenti,con comparsa di irritazione,prurito,dolore etc,il meccanismo è lo stesso.
O l'alimento stesso contiene gia in se dell'istamina ,che quindi amplifica la risposta del nostro corpo,oppure,per reazione allergica (atopia,ipersuscettibilita,sensibilizzazione pregressa) il nostro organismo è portato dal nostro sistema immunitario (linfociti t,linfociti b,macrofagi,g.b...) a reagire con rilascio di mediatori tra i quali quelli del prurito.
Questo crea vasodilatazione,arrossamento della zona interessata,calore,edema etc...assieme a quel sintomo fastidiosissmo chiamato prurito.
ps:a volte non va sotovalutato,sopratutto se perenne...pochi sanno che addirittura alcuni tumori hanno come segno e sintomo preponderante il prurito.
2007-08-02 08:39:25
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answer #1
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answered by Dr.°Maryjsoul®[AJO']Sarda 7
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Istamina, neuropeptidi, neurotrasmettitori, recettori per gli oppiodi. Sono solo alcuni degli attori che innescano il meccanismo del prurito, quella spiacevole sensazione cutanea che genera l’insopprimibile desiderio di grattarsi. Un articolo pubblicato sulle pagine della rivista Archives of Dermatology cerca di fare il punto su tutti gli studi compiuti finora per capire i meccanismi neurofisiologici alla base del prurito.
Approfondimento. Si possono distinguere un prurito periferico e un prurito centrale. Il primo origina nella cute ed è dovuto all'infiammazione, alla secchezza o ad altri danni della pelle; è il prurito della scabbia, l'orticaria e delle reazioni alla puntura o al morso degli insetti. Il secondo origina senza segni evidenti di patologia per l’azione di diversi neuropeptidi sui recettori specifici, innescati da una malattia localizzata in un qualsiasi punto delle vie nervose afferenti: è il caso per esempio del prurito che insorge dopo un herpes zoster. Esiste però anche un prurito di origine psicologica.
Il meccanismo. Le fibre attraverso le quali viene trasmesso il prurito sono diverse da quelle con cui viene trasmesso il dolore: si tratta delle fibre C, caratterizzate da una lenta velocità di conduzione, da estese terminazioni e dalla mancanza di recettori periferici. Alcuni studi hanno dimostrato che i mediatori chimici del prurito, come istamina, serotonina, prostaglandine e acetilcolina, agiscono proprio solleticando queste fibre. Mediante la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) si è visto che la sensazione di prurito è associata all’attivazione a livello cerebrale di molte aree motrici, cosa che conferma il sospetto che il prurito sia strettamente legato al desiderio di grattarsi. Come tutti sanno poi, quando ci si gratta la sensazione di prurito passa ma spesso, se si continua, si prova dolore. Grattarsi infatti attiva i recettori nocicettivi (quelli del dolore), che riducono la sensazione di prurito a livello spinale ma che, se molto sollecitati, provocano una sensazione dolorosa. Studi più recenti invece hanno messo in luce il ruolo che i recettori dei cannabinoidi e degli oppiodi a livello cutaneo potrebbero avere un ruolo chiave nella modulazione del prurito.
Commenti. Gli autori della ricerca, del dipartimento di dermatologia dell’Università di Münster (Germania), concludono precisando che le conoscenze che si hanno sui meccanismi neurofisiologici del dolore sono ancora frammentarie, ma ogni piccola scoperta è di fondamentale importanza per la messa a punto di nuove terapie e nuovi trattamenti per la cura di un sintomo che in alcuni casi può influenzare negativamente la qualità della vita di certi pazienti.
Bibliografia. Ständer S, Steinhoff M, Schmelz M et al. Neurophysiology of pruritus. Arch Dermatol.2003;11(139
2007-07-29 10:54:30
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answer #2
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answered by sun 7
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