Ciao Sidny!!
Interessante questo quesito, peccato non trovare più utenti interessati alla questione.
Prova ad immaginare l’attore o l’attrice dei tuoi sogni… Ecco, sorride, il suo volto s’illumina… E se avesse denti macchiati, rotti, cariati? Nessuno sguardo accattivante supplirà mai ad un sorriso che si apre su una bocca visibilmente trascurata, ed il bello di turno perderà presto il suo fascino, a meno che non sorrida a labbra strette...
La cura dei denti è prima di tutto un fattore di buona salute che si riflette, è ovvio, in un sorriso piacevole, anche se non sempre perfetto.
Primi nostri alleati sono la pulizia costante e le cure del dentista, da cui dovremmo recarci almeno due volte l’anno anche in mancanza di problemi specifici: di prassi un controllo per scoprire carie incipienti, piccoli problemi gengivali e la classica detartrasi (parola difficile, anche da scrivere, significa “rimozione del tartaro”), che solo il dentista o l’igienista dentale possono effettuare.
Anche i denti sani possono però non essere bianchissimi: è normale. Il colore naturale è determinato da due fattori, uno genetico, e quindi intrinseco, l’altro “storico” (l’esposizione a caffè, tè, fumo, l’uso di alcuni antibiotici, ad esempio le tetracicline).
La parte visibile ed esterna del dente è formata da smalto, un minerale molto resistente, capace di sopportare abrasioni e sostanze corrosive ma traslucido, quindi senza un colore proprio, mentre la dentina, il tessuto di sostegno del dente, che si trova al di sotto dello smalto, ha un colore giallino, di svariate sfumature, che determina il colore naturale, più o meno chiaro, del dente.
Il colore di partenza è quindi dato da madre natura ma lo smalto, col tempo, può macchiarsi e perdere trasparenza, conferendo ai denti una colorazione più carica.
L’attenzione e la normale pulizia quotidiana riducono le macchie da fumo e alimenti, tuttavia esistono delle metodologie che permettono uno sbiancamento più o meno profondo. Il mercato offre molteplici prodotti da usare a casa anche se, è bene dirlo, i trattamenti più profondi e accurati sono quelli effettuati nello studio del dentista, o comunque sotto la sua supervisione.
Lo sbiancamento esterno si può ottenere con i comuni “dentifrici sbiancanti”, capaci di aiutare lo spazzolino nell’eliminazione di macchie superficiali.
Sono efficaci ma, attenzione, spesso contengono sostanze abrasive: per questo un uso continuo ed eccessivo può provocare usura dello smalto e conseguente ingiallimento del dente.
Lo sbiancamento profondo invece, è una tecnica in uso da tempo presso i dentisti. Da poco sono commercializzati prodotti da poter utilizzare a casa.
L’azione sbiancante è dovuta all’utilizzo di perossidi, sostanze chimiche capaci di ossidare le macchie presenti sullo smalto ma anche di penetrare all’interno, per ottenere un’azione schiarente più profonda. L’uso dei perossidi non sembra danneggiare lo smalto. I risultati durano qualche mese.
Oltre a questo c'è da dire, e così rispondo alla tua domanda, che negli anni lo smalto dentale tende a "mantenersi" sempre meno, perchè NON si rigenera cara mia.... dobbiamo curarlo il più possibile e in meniera discreta e non aggressiva....
Se poi penso che un giorno il bianco sarà il nostro problema minore.... rabbrividisco...
Dovremo ricorrere alle dentiere...
E pensare che mi viene da ridere quando alla tv pubblicizzano le "colle" per dentiere....
Un giorno rideremo... ma senza denti...
Aaaiiiuuuutooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Paky
2007-03-26 11:44:30
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answer #1
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answered by paky191 4
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Cercando informazioni sui denti bucati dalla carie, sono finito sul blog di Fabio Cozzolino, dove ho letto di un dentifricio in grado di rigenerare lo smalto. Cozzolino dice esplicitamente che nessun dentifricio può curare una carie già sviluppata, eppure penso che questo dentifricio possa essere un aiuto. Ne avete sentito parlare? Si chiama Regenerate.
2015-05-04 19:47:27
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answer #3
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answered by Francesco Margherita 2
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