Allora,la leggenda, a grandi linee, è questa: Romolo fonda Roma con un gruppo di giovinotti baldanzosi. Tutti sono contenti e festeggiano, ma,proprio in quel momento, si accorgono di essere appunto tutti giovinotti e quindi, tranne inclinazioni particolari, c'è poco da divertirsi. Così fanno una festa e invitano i vicini sabini, raccomandando loro diportare mogli, madri e, soprattutto, sorelle. Al termine della festa, i romani con uno stratagemma rapiscono le ragazze sabine e cacciano i loro parenti. Tra queste c'è anche la sorella del re dei Sabini, Tito Tazio, il quale si infuria e organizza una spedizione di guerra contro i romani. Ma quando arrivano sotto le mura di Roma succede il coupe de teatre: le ragazze sabine, che nel frattempo sono state sposate dai romani, si sono anche innamorate (la sorella di Tito Tazio ha sposato addirittura Romolo) e si mettono di mezzo scongiurando i sabini di non fare la guerra con quelli che sono ormai loro parenti. Così romani e sabini si riappacificano e vivono addirittura insieme.
Nella leggenda vi sono diversi elementi. Innanzitutto c'è l'elemento della fondazione di una nuova città, che come è risaputo dalla fondazione delle colonie greche, anche in Italia, veniva compiuta da gruppi di giovani guerrieri, perlopiù maschi, che poi si procuravano le donne sul luogo. E poi la leggenda vuole spiegare l'innegabile presenza sabina all'origine di Roma. Presenza innegabile dato che anche nella sequenza leggendaria (i re devono essere stati molti di più) dei primi sette re di Roma, prima degli ultimi tre etruschi, c'è un'alternaza perfetta tra romani (Romolo, , Tullo Ostilio) e re sabini (Numa Pompilio e Anco Marcio). La realtàè che, con ogni probabilità, Romani e Sabini hanno fondato Roma insieme. Ci sarebbero state una Roma Palatina (sul colle Palatino) e una Roma Collina (sul Campidoglio), il che sarebbe dimostrato dalla duplicazione di alcuni ordini sarcerdotali.
Errata corrige: La Roma Collina non era situata sul Campidoglio (refuso), ma sul Quirinale. In ogni modo, la partecipazione dei Sabini alla fondazione di Roma, più che dalla diffusione del nome "Quiriti" sul quale si possono fare molte illazioni, è testimoniata dai nomi delle tre tribù originarie (tribus=tripartizione del popolo) ossia: ramnes (romani-latini); Tities (Sabini, si nota l'assonanza con Tito Tazio?) e Luceres (etruschi)
2007-03-19 08:03:02
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answer #1
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answered by Anonymous
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per saperne di tutto e di + scrivi all'indirizzo ernesto.bianchi@unicatt.it e dì che ti manda romeo astorri
2007-03-20 11:11:20
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answer #2
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answered by fahrenheit6800 1
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Una volta creata la città c'era però il problema di popolarla: Romolo raccolse i pastori dalle zone circostanti, ma mancavano le donne. Come fare? Pensò allora di organizzare una festa, alla quale invitò i Sabini , con mogli e figlie. Mentre il festino si svolgeva fra canti e danze, ad un segnale convenuto, i giovani Romani rapirono le donne sabine e, armati di pugnali, misero in fuga gli uomini. Questi ritornarono, poco tempo dopo, guidati da Tito Tazio, re della tribù sabina dei Curiti, con l'intento di liberare le loro donne e di vendicarsi dell'affronto ricevuto. Una fanciulla, Tarpea, aprì loro le porte della città: ma pagò immediatamente il suo gesto con una morte atroce, infatti fu schiacciata dagli scudi dei Romani. Le generazioni future daranno poi il nome di lei alla rupe Tarpea, dalla quale diverrà consuetudine gettare i condannati a morte. Penetrati a Roma, i Sabini si lanciarono contro i guerrieri nemici; ma appena iniziò la battaglia, le donne intervennero per ottenere un armistizio: molto fanciulle infatti, si erano già affezionate agli sposi romani e non potevano tollerare la vista di quella sanguinosa battaglia nella quale erano coinvolti i loro padri e i loro mariti. La vicenda ebbe così una pacifica conclusione: Romolo e Tito Tazio regnarono in comune sulla città: Sabini e Romani si fusero in un solo popolo. Dal nome della tribù di Tito Tazio, quella dei Curiti, derivò poi ai Romani l'appellativo di Quiriti.
2007-03-20 03:37:27
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answer #3
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answered by La fata delle risposte 6
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"Il re della città di Alba Longa,Numitore,fu imprigionato dal fratello Amulio che voleva impossessarsi del potere.Questi costrinse anche la figlia di Numitore,Rea Silva,a diventare sacerdotessa della dea Vesta;in questo modo ella non avrebbe generato figli e quindi successori del nonno al trono.Il dio Marte però si innamorò di Rea Silva,e dal loro amore nacquero due gemelli,Romolo e Remo.Amulio fece allora uccidere Rea Silva e ordinò una sorte identica per i suoi figli.Essi furono invece abbandonati in una cesta sulla riva del Tevere,dove furono trovati dalla lupa che li allattò .Un pastore di passaggio portò poi i bimbi nella sua casa,crescendoli con la moglie.Conosciute le loro vere origini ,Romolo e Remo decisero di fondare una città nel luogo in cui erano stati ritrovati.Stabilirono che avrebbe fondato la città chi avesse visto lo stormo di uccelli più numeroso.Vinse Romolo:egli tracciò il solco con l'aratro e giurò davanti agli dei che nessuno lo avrebbe mai oltrepassato senza il suo permesso.Il solco fu però attraversato per sfida da Remo, il quale venne ucciso dal fratello".Spero ti sia utile ciao
2007-03-19 11:13:26
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answer #4
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answered by Donatella T 2
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