discreto della borghesia, quell'oscuro oggetto del desiderio, i fiori del male, la montagna incantata, cent'anni di solitudine... erano parole che aspettavano solo di essere messe insieme per sprigionare la loro forza intrinseca o è stato il fatto di essere titoli di capolavori a renderle così forti?
2007-03-12
08:53:16
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9 risposte
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inviata da
Heart of Darkness
6
in
Società e culture
➔ Lingue
Giangi: ma i primi due sono film... :-)
2007-03-12
09:01:49 ·
update #1
Da5p: in realtà... se vedi il film... è proprio quello... :-)
2007-03-12
09:16:06 ·
update #2
Auryn: non è che sia troppo filosofica... ma non è che siano tutti libri o film tristi...
2007-03-12
09:22:07 ·
update #3
Lilly: Noiosi? ne hai visto o letto qualcuno?
2007-03-12
11:24:22 ·
update #4
Sono titoli che hanno il potere di trasportarti all'istante nel mondo che quelll'opera rappresenta... non solo, in tre, quattro parole riescono a riassumerne, a darne perfettamente il senso; questi titoli hanno per me una forza intrinseca...
Certo, poi, la conoscenza dell'intera opera avvalora e RADICA più profondamente quell'impressione, ma titoli come viaggio al termine della notte, gli indifferenti, uno, nessuno e centomila, delitto e castigo, la vita è sogno, alla ricerca del tempo perduto, le affinità elettive...beh, sono dei piccoli capolavori, e racchiudono un universo intero.
2007-03-12 11:18:37
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answer #1
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answered by Specchio800 7
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sono parole che stanno bene insieme... ma che portano alla mente il ricordo di un capolavoro... e quindi diventano potentissime! (tranne l'oscuro oggetto del desiderio che mi fa pensare a un altra cosa che nn dico)
lo devo leggere...
2007-03-12 09:10:35
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answer #2
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answered by Da5p 6
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forse entrambe le cose...i titoli di bunuel in particolare sono particolarmente belli di per sè, mentre se ci pensi "la montagna incantata" o "i fiori del male", in sè, non sarebbero poi così fantasiosi...per esempio, di mann, un libro che mi ha sempre ispirato per il solo titolo è piuttosto "il giuoco delle perle di vetro" (anche se poi ho letto romanzi con titoli meno evocativi, come i buddenbrook o tonio kroger).
Bella domanda, però
2007-03-12 09:27:32
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answer #3
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answered by Bice Reni 5
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Secondo me ci riportano ai capolavori a cui fanno riferimento; le parole, senza il supporto del piacevole ricordo dell'opera, sarebbero vuote e non darebbero quello stato emotivo che ci prende il corazon ... ciao, frigè ;-)
2007-03-12 09:17:18
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answer #4
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answered by Anonymous
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Li ho letti tutti. Sono capolavori che una volta letti ti incatenano a quelle pagine stampate con catene invisibili... Qualcuno di essi ha subito una trasposizione cinematografica. Le parole aiutano a rendere l'idea ma ci dev'essere una buona trama per creare impatto emotivo, quindi il titolo completa l'opera...
2007-03-12 09:05:05
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answer #5
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answered by . 7
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beh il titolo ha il suo fascino e colpisce,ma se sotto non c'è un buon libro,beh non diventa un capolavoro
2007-03-12 08:56:23
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answer #6
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answered by GiAnGi_FI® 7
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No, direi che il titolo ha un suo charme particolare che certe volte puoi non ritrovare nel libro, anche se quelli che hai citato sono, incidentalmente, titoli suggestivi ed azzeccati per veri capolavori letterari ...
2007-03-12 09:30:31
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answer #7
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answered by Ivory33 6
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la tristezza impregna questi titoli, e nella sua isolatezza si sente padrona dei suo spazio, signore assoluto e incredibilmente potente...
quando ci si sente tristi, la tristezza la si sente come un peso ke si sopporta per non farlo sopportare agli altri, e sopportandolo si diventa più forti e con molto più potere degli altri.....un potere ke si sprigiona nel pianto o nella rabbia...
in realtà si sta solo rinchiusi in un proprio mondo....perciò la forza sembra senza confini.....
2007-03-12 09:20:10
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answer #8
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answered by auryn 6
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sono tutti capolavori,ma come molti capolavori,sono anche un po noiosi! ciao
2007-03-12 10:11:26
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answer #9
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answered by lilly 5
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