English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

ma poi segue ciecamente , anche nelle cose peggiori , la cultura americana

2007-03-11 05:09:06 · 21 risposte · inviata da Anonymous in Politica e governo Immigrazione

anche io b&e

2007-03-11 05:21:46 · update #1

per mega : non hai risposto alla domanda . leggi dettagli

2007-03-11 07:10:52 · update #2

per amollapac :lo sapevo gia

2007-03-12 03:44:27 · update #3

21 risposte

Apri gli occhi non sono preoccupati di perder la loro cultura, bensi' i loro privilegi:)

2007-03-12 01:57:06 · answer #1 · answered by amolapace 5 · 1 1

Non credo che gli Italiani siano preoccupati di perdere la loro cultura a contatto con tanti stranieri.
L'Italiano, per sua natura ed educazione, ( tranne follie condivise più per obbligo che per convinzione durante il periodo fascista ) NON E' RAZZISTA.
Esistono culture di tanti tipi che gli italiani rispettano perchè sentono che da quelle culture sono rispettati.
Ritengo che un tempo non si sarebbero nemmeno voltati indietro (visto che ognuno ha molte cose da fare e di cui impegnarsi che non andarsi a studiare culture interessanti certamente dal punto di vista intellettuale ma estranee alla propria) rispetto a qualsiasi cultura presente nel nostro paese se una di queste ( e mi riferisco all'islam ) non si fosse mostrata una diciamo "cultura" ( visto che il termine "scultura" ha un altro significato ) assolutamente irrispettosa, prepotente, aggressiva e intollerante nei confronti delle culture europee ospitanti ( e non mi riferisco a tutti gli islamici presenti nel nostro paese ma ad organizzazioni che, pur rappresentando una minima parte dei musulmani pretendono di rappresentarli tutti, tentano di accalappiarli nelle loro file, sono chiaramente e apertamente legati a gruppi fondamentalisti e per giunta il nostro governo li ammette nelle sue aule e li considera rappresentanti di un mondo musulmano molto variegato invece di ascoltare musulmani democratici e intelligenti dalla mente aperta come ce ne sono), generando così una reazione di rabbia nella popolazione italiana non musulmana o in parte di essa almeno e non tanto verso questo tipo di popolazione che, per me personalmente , può anche credere in Cappuccetto Rosso se vuole quanto verso un governo e istituzioni ottuse e inette che non solo non difendono la cultura italiana predominante ma la accusano di intolleranza.l popolo.
In genere non sono abituata a parlare per partito preso o per sentito dire.
Quando voglio comprendere qualcosa vado prima di tutto a studiarmela. Grazie a D. ho un cervello e una cultura che mi permette di fare questo e prima di sentire opinioni di altri cerco di farmi la mia.
E' evidente che l'idea che io mi faccio è una idea valida per me e non ha la pretesa di essere verità universale e assoluta come solo un megalomane potrebbe pensare ma proprio per questa ragione mi sento di affermare che adesso so a che genere di "cultura", parlando di Islam, mi trovo difronte e capisco anche il perchè dell'aggressività, prepotenza e intolleranza che questi signori mostrano oltre alle idee e alle finalità che hanno.
Considero, e senza paura di essere considerata nè razzista nè piena di me stessa, che, dal mio punto di vista, la mia cultura è nettamente superiore e, visto che nè il governo la e mi protegge e che la natalità fra gli italiani è nettamente inferiore a questo gruppo di persone, ritengo che o il governo dimostra di aver maggior considerazione di tutti i gruppi presenti nello stato, compreso il mio, o la soluzione per me è lasciare questo paese in cui sono nata dato che non mi rappresenta e non mi difende o, come preferirei, e visto che non sono la sola che sente questa prevaricazione, mi va di combattere perchè la mia cultura sia considerata predominante nel senso che permette la libertà di ogni gruppo a lei sottoposto come lo ha permesso dal dopoguerra quasi fino a un tempo relativamente recente.
La situazione democrafica può capovolgere la situazione e a me non va di essere schiavizzata da gruppi più prepotenti e fanatici.
Non si segue ciecamente la cultura americana che non è certo unica, si segue il concetto che certe culture stanno bene nei loro paesi d'origine ma quando vengono in contatto con modi di vivere e pensare nettamente superiori per qualità morale e leggi civili e penali si desidera che nel proprio paese di nascita non avvenga il predominio e l'imbarbarimento da parte di gruppi che vogliono affermarsi a tutti i costi col sorriso o con la violenza esplicita.
Gli Americani sono solo il chiaro esempio di come una cultura predominante liberale che domina e non si fa intimorire sappia tenere a bada, sotto di sè, molteplici culture che non lavorano per schiavizzarsi a vicenda o prevalere una sull'altra.
Visto che agli Ebrei non è mai saltato in mente di chiedere nè che si tolgano i crocifissi dalle scuole e dagli ambienti pubblici nè hanno mai fatto casino perchè nelle scuole non si facessero le recite di Natale o si modificasse il modo di mangiare per rispettare le regole del kasher ma le mamme, ai loro figli ebrei che frequentavano le scuole pubbliche, se la cucina non andava bene davano ai propri figli il panino con la frittata fatta in casa, nè si sono mai lamentati o si sono sentiti offesi dalla nostra abituale esclamazione "porco Giuda", non vedo perchè adesso viene fuori tutto il casino per i musulmani che si sentono offesi per qualsiasi ragione e sfilano perchè impedire che si rappresenti a teatro l'"Idomeneo" di Mozart.
Se a loro non piace che non vadano a vederlo. Mozart fa parte della mia cultura e non desidero che un giorno si elimini Dante dalle nostre scuole solo perchè mette Maometto nell'inferno o che si permettano di minacciare gli ebrei chiedendo loro di condannare lo stato di Israele.
Chi sono per farlo?
Io desidero vivere in un paese libero dove tutte le culture e le persone sono uguali e meritevoli di attenzione e rispetto.
Spero di essermi spiegata.

2007-03-12 14:00:54 · answer #2 · answered by salsa 1 · 8 1

Non si perde la propria cultura a contatto con gli stranieri, sia ben chiaro...Semmai la si arricchisce.
Il problema si pone quando vi sono persone che, venendo in un Paese che non è loro, vorrebbero imporre la propria cultura A SCAPITO di quella locale. Del loro credo, delle loro usanze a SCAPITO delle nostre... Il problema non sorge se vi è una vera integrazione. Ma quando un Paese dovrebbe disfarsi delle proprie tradizioni, della propria storia in nome di una tolleranza che non è tale (perché viaggia a senso unico) allora il discorso cambia notevolmente. Tu rispetti le leggi le usanze e la storia di questo Paese, altrettanto faccio io con te. Se non c'è reciprocità non si può parlare di integrazione.
Si possono seguire tante culture senza disfarsi della propria a meno che...Si incontri una cultura che non vuole integrarsi bensì imporsi...

2007-03-11 18:06:25 · answer #3 · answered by Entropia 4 · 5 0

Gli italiani che hanno questa paura, primo non sanno nemmeno cosa significhi cultura, secondo della loro cultura non gli e ne mai fregato niente, ed ora la usano come difesa...Prendi leghisti si definiscono celti ma con tutto quello che è passato in Italia, nei secoli, di celtico proprio non c'è rimasto niente. La difesa della cultura è un alibi di chi proprio non sa cosa sia la cultura. Cultura significa coltivare se stessi, scoprire il mondo per mettersi in discussione con l'altro. Mantenere la propria identità non è cultura...è sentirsi superiore agli altri...tanto più che la nostra cultura è greco romana e giudaicacristiana ...quindi...E visto che siamo un popolo di emigranti prima di dire cazzate dovremmo contare fino a dieci... ma sto paese non ha memoria e ha tanta ignoranza

2007-03-11 13:43:55 · answer #4 · answered by foofighter 4 · 6 2

La domanda che fai è assai importante, non è solo provocazione. Gli italiani si dividono in due categorie, scolarizzati ingnoranti, la maggior parte, ed intellettuali impegnati che non trovano spazio. Nikas Bletas Dukaris, un poeta greco, morto da poco, ad Atene in un convegno di studi internazionali disse" Le grandi idee forse nascevano in Grecia, ma in Italia trovarono i loro sviluppo"Siete i discendenti di quelli che hanno creato i presupposti della cultura occidentale, nel bene e nel male. In voi italiani, resistono i cromosomi, di Pitagora, di Alcero , Saffo, Omero ecc.. quando il mondo resterà senza valori, i cromosomi vostri torneranno a fare la cultura. Ora siamo attaccati da tutte le parti, la televisione fa un gioco perverso d'ignorantizzazione, un giorno finirà.

2007-03-11 12:49:13 · answer #5 · answered by Anonymous · 4 0

Io lo dico sempre, stiamo perdendo la nostra cultura.
Altro che "bel paese", ormai stiamo diventando come l'america, divisa in quartieri indiani, cinesi ecc...
Io non sono un tipo razzista, dico solo che questo mondo non deve omologarsi.
La bellezza del viaggiare va a perdersi.
Immaginate nei tempi antichi quando spostandoti anche di poco trovavi culture diverse, paesaggi differenti ecc...
Certo, lo scambio culturale è una cosa, ma l'omologazione non mi piace.
La bellezza dei paesi mediorientali, infatti, meta di viaggi turistici, è proprio dovuta alla persistenza di caratteri culturali tipici del luogo.
Io sono stato contrario anche dal levare il crocifisso dalle aule di scuola.
Stiamo in Italia che è un paese culturalmente cattolico e il crocifisso ci deve stare. Anche se non è religione di stato, noi italiani al 90% siamo cresciuti con una morale cattolica, quindi imparassero a rispettare la nostra di cultura.
E lo dico io che non sono cattolico ma tendenzialmente Buddista.
Evviva la diversità!

2007-03-11 12:15:29 · answer #6 · answered by Anonymous · 6 2

Una cosa e' la cultura, altra sono le tradizioni....
La cultura si modifica nel tempo, assorbendo correnti provenienti anche da altri paesi. La nostra cultura e' cosi' ricca e variegata, proprio perche' nei secoli ha subito l'influenza di altri popoli invasori, che hanno portato con se' un pezzetto del loro paese, lasciandolo come pegno, al loro passaggio.
La cultura e' in continua evoluzione ed e' un bene che si arricchisca con particolari , finora sconosciuti.
Per quanto riguarda invece le tradizioni, e' un peccato che vadano perdute, come i cari vecchi dialetti, cosi' pittoreschi ed unici!!

2007-03-13 06:16:33 · answer #7 · answered by sandy66 5 · 3 0

Credo che gli Italiani siano preocupati più delle altre conseguenze che per la propria cultura,per primo,l'igiene,la sicurezza ed il proprio posto di lavoro,dal momento che queste persone vanno a laorare per una miseria ed un'italiano non potrebbe mantenere la famiglia con una paga del genere.

2007-03-11 12:15:26 · answer #8 · answered by PisentiAJO'!!! 6 · 4 1

per quanto mi riguarda non seguirei mai una cultura diversa dalla mia...e non credo che potrebbe farlo nessuno...chi cambia religione per un ideale che nemmeno conosce...è solo un pupazzo...bisogna credere nelle azioni che si fanno...altrimenti...si subiscono e basta!!!

2007-03-12 18:20:03 · answer #9 · answered by lily067 5 · 2 0

Perché gli italiani non sono nazionalisti e campanilisti.
Fai la stessa domanda ad un Francese, Inglese lo stesso americano. Per loro le tradizioni e il Paese è tutto.
Chiedilo ad un' italiano cose l' Italia per lui.
Non oso fare questa domanda.
Penso che piangerei.

2007-03-12 14:40:26 · answer #10 · answered by Anonymous · 3 1

diciamo che l'italiano è preoccupato di perdere la propria cultura a contatto solo di "certi" stranieri e i mass-media non fanno altro che peggiorare la situazione.ma
è una vita che ci lasciamo influenzare dal mito americano,dai vestiti al cibo fino al modo di esprimerci

2007-03-11 13:05:03 · answer #11 · answered by stefano r 2 · 3 1

fedest.com, questions and answers