La gravità quantistica è quel campo della fisica teorica che tenta di unificare la meccanica quantistica, che descrive tre delle forze fondamentali della natura (elettromagnetica, debole e forte), con la teoria della relatività generale, riguardante la quarta forza fondamentale: la gravità. Lo scopo ultimo di alcune teorie in questo campo (ad esempio la teoria delle stringhe), è anche quello di ottenere una struttura unica per tutte e quattro le forze fondamentali e quindi di realizzare una teoria del tutto.
Inoltre l'influenza della forza gravitazionale è determinata dalla curvatura dello spazio-tempo, analoga alla curvatura di una superficie bidimensionale come quella di una sfera. Una particella si muove lungo una geodetica, o cammino minimo, nello spazio-tempo curvo; sulla sfera l'analogo di un tale cammino è il cerchio massimo identificato da due punti. L'influenza che la particella esercita sullo spazio-tempo è reciproca; le onde gravitazionali prodotte dalla particella possono perturbare la stessa geodetica lungo la quale la particella si sta muovendo. Le equazioni della relatività generale determinano non solo le traiettorie delle particelle, ma anche la struttura dello spazio-tempo nel quale esse si muovono.
Nella teoria delle supercorde la gravitazione opera in un mondo allargato a dieci dimensioni spaziali e al tempo, per un totale di 11 dimensioni. Il moto procede ancora lungo geodetiche, ma in un sistema a 11 dimensioni le geodetiche sono superfici di area minima. Sette delle 11 dimensioni non sono visibili e si possono osservare soltanto le quattro familiari dimensioni dello spazio-tempo. Le sette dimensioni aggiuntive devono essere arrotolate così da formare una struttura talmente piccola da non poter essere osservata direttamente. Il concetto di dimensione talmente piccola da non poter essere osservata può essere facilmente capito considerando una semplice analogia bidimensionale. Un tubo è una superficie bidimensionale che appare avere una sola dimensione quando venga osservato su scale troppo grossolane per risolverne lo spessore.
2007-03-10 07:12:52
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answer #1
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answered by dolcetata64 3
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Allora per meglio chiarire il concetto di dimensioni diciamo subito che non è come noi le intendiamo. In QCD come giustamente ha osservato john le caratteristiche classiche non bastano a descrivere interamente una particella ma vi sono altre triadi di caratteristiche che ne determinano lo stato (ah QCD sta per quantocromodinamica). Queste triadi sono charm, colore,sapore alla tua domanda un particellare attualmente non ti saprebbe esattamente rispondere dato che ancora non si è rilevato il Bosone di Higgs che darebbe conto delle supersimmetrie e della validità del modello standard. Attualmente in corso presso l'LHC del CERN vi è proprio una serie di esperimenti atti alla rivelazione del bosone di Higgs. Fra gli esperimenti il più grande è di certo ATLAS ma vi sono altri esperimenti gemelli sull'anello di accelerazione degli adroni che possono dare risultati altrettanto interessanti. In attesa dei risultati che arriveranno solo nel 2010 ti lascio con un dubbio: Non sappiamo con certezza rispondere per ora ma come detto già da john siamo nel campo ancora teorico teoria delle stringhe e delle supersimmetrie se diverranno leggi lo sa solo il futuro.
John cmq scusami ma lagrangiana e non lagranciana. :D
2007-03-12 20:26:53
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answer #2
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answered by Mai più attivo su answer 4
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Da buon profano hai dimenticato di dire cosa intendi per dimensioni la lagranciana sia nella QED che nella QCD è sempre riferita alle 3 coordinate spaziali e alla quantità di moto come nella fisica classica. ma a differenza della fisica classica esse formano un vettore in uno spazio di Hilbert nel quale vi possono essere infiniti o finiti stati del sistema sovrapposti. Quindi esiste una dimensione degli stati del sistema in ogni istante rappresentata dal prodotto scalare della funzione d'onda F(x) per l'operatore OF(x):
= per un operatore isometrico nello spazio si ha
= Integrale(dxF(x)*OC(F(x)) = per F(x) =Sommatoria(fi(x)*ci) e OF(x) = S(C(fi(x))*oi*ci) ed essendo
fi(x)*C(fi(x)) = 1 si ha:
= S(|ci|^2*oi)
Il numero di elementi di questa sommatoria rappresenta la dimensione di uno spazio di Hilbert e sono il numero di casi possibili e sovrapposti in ogni istante.
Se essi sono sempre gli stessi in ogni istante allora la derivata della norma di F(x) rispetto al tempo è uguale a zero.
2007-03-10 17:37:38
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answer #3
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answered by BigJohn 2
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4: la dimensione temporale, e le tre dimensioni spaziali (come nella relatività generale)
2007-03-10 11:09:04
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answer #4
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answered by Pat87 4
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le stesse che ci sono nella Relatività Generale: 4.
lunghezza, altezza, larghezza e tempo (che formano insieme una "superdimensione" detta <> o spaziotempo)
2007-03-10 07:35:41
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answer #5
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answered by mbbbo 3
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